La sterlina, la corona e il rand sono le valute a cui bisogna prestare attenzione mentre ci avviciniamo al 2017, come mostrano i grafici di analisi tecnica e altri segnali.
Le azioni dei mercati emergenti e i prezzi del petrolio potrebbero aver toccato il fondo, aiutando così la valute norvegese e quella sudafricana, mentre la sterlina ha ampio spazio per una ripresa dopo le perdite post-Brexit. Nel mondo dei tassi, i bund tedeschi e i prezzi dei Gilt britannici hanno il potenziale per un rimbalzo da oggi all’inizio dell’anno nuovo, mentre la crescita dei rendimenti incontra una forte resistenza.
Mentre la coppia GBP/CHF (FX: GBP/CHF) viene scambiata sotto la linea di tendenza da dicembre 2015, il MACD ha già dimostrato segnali rialzisti e punta a una crescita ulteriore. C’è spazio per una ripresa più profonda a 1,3403-1,3603 (50% del ritracciamento e 61,8% di Fibonacci, guardando alle linee di tendenza e alla base della nuvola) dove potrebbe emergere un consolidamento tattico. Sopra questi livelli si giungerà a una zona target di 1,40 (9% dal prezzo corrente), che cattura un ordine più grande di Fibonacci e la parte superiore della nuvola (nota: la parte superiore della nuvola scende a 1,35 a fine marzo). La distribuzione del prezzo a circa 1,40 potrebbe scatenare un altro giro di consolidamento.
Una chiusura settimanale sotto 1,2253 metterebbe in questione tutto il contesto rialzista.
A novembre il cambio EUR/NOK (FX: EUR/NOK) ha superato la sua media mobile di 100 settimane (9,1217), il che ha confermato il suo cambiamento di ruolo, da supporto a reistenza. Il primo target di supporto è a 8,8610 (61,8% di Fibonacci) e dopo 8,6515-6413 (76,4% di Fibonacci e media mobile di 200 settimane).
Un fallimento del target è a 8,3128 (minimi del 2015), 7% dal prezzo corrente. La tendenza rialzista della corona norvegese si lega a una stima costruttiva a media termine circa i prezzi del petrolio
Una chiusura settimanale sotto 9,1217 (la media mobile di 100 settimane) potrebbe mettere in questione la posizione ribassista.
Il grafico del cambio USD/ZAR (FX: USD/ZAR) mostra consolidamento da agosto sotto la sua media mobile di 55 settimane a 14,78, con la stima di tendenza che dovrebbe restare ribassista sotto quel livello. Potrebbe rompere il supporto a 13,20 per raggiungere il target di 12,23-10, il 50% del ritracciamento del suo rally 2011-2016 e il livello della media mobile di 200 settimane. Si tratterebbe del 12% dal suo livello attuale.
Un altro elemento di supporto si trova nell’indice azionario del mercati emergenti a metà novembre , così come la stabilizzazione dell’indice di cambio del mercato emergente nella parte superiore della nuvola.
Una chiusura settimanale sotto 14,65 nel cambio USD/ZAR potrebbe mettere in questione questo scenario ribassista.
Esiste una possibilità di inversione nei rendimenti dei bund tedeschi a 10 anni, con la parte superiore della nuvole di Ichimoku che limita la crescita per una seconda settimana (questa settimana è a 41 punti base), in uno sviluppo simile a quello dello scorso dicembre quando la parte superiore della nuvole è stata respinta in ogni singolo test settimanale.
Anche i rendimenti stanno affrontando una resistenza a partire da 42-43 punti base, il punto di rottura di fine ottobre e il 50% del ritracciamento dal rally del 2015-2016. Il RSI di nove settimane è prossimo a 70 (proprio come lo scorso dicembre). Alcune battute d’arresto potrebbero trovare supporto dalla media mobile esponenziale di 21 settimane e dal 50% del ritracciamento dell’ultimo selloff a 15-13 punti base.
Una chiusura settimanale sopra i 43 punti base questa settimana (o questo mese) sarebbe uno sviluppo ribassista significativo per i bund e apre a 58 punti base (61,8% di Fibonacci) e dopo al livello di 74 punti base visto l’ultimo dicembre,
I rendimenti dei Gilt stanno testando un'importante linea di tendenza a 1,43%/1,51%, che cattura ancora l’ostacolo settimanale della nuvola. Il “conto delle candele” (attualmente a 10) che segnala la fine del trend sui grafici settimanali potrebbe attirare dei compratori tattici.
Posto che i rendimenti non superino i massimi all’1,51% questa settimana, il target di ritracciamento è a 1,27% (23,6% di Fibonacci) e 1,12% (38,2% di Fibonacci).