I risultati delle elezioni americane di martedì potrebbero rivoluzionare gli equilibri del mercato azionario. Per i titoli del settore sanitario però qualsiasi esito potrebbe rappresentare una catarsi.
I titoli del settore sanitario sono quelli che hanno registrato la performance peggiore nell’S&P 500 (INDEX:US500) quest’anno, con le azioni che sono arrivate a cedere il 7,7% rispetto ai guadagni del 2% realizzati dal mercato e questo a causa degli investitori spaventati da una serie di fattori, dall’Obamacare ai prezzi delle medicine.
Parecchi investitori e analisti hanno detto di aspettare una visuale più chiara dello scenario politico che si prospetta alle compagnie assicurative e alle società farmaceutiche dopo le presidenziali. Sia il candidato repubblicano Donald Trump che la democratica Hillary Clinton hanno criticato i prezzi dei farmaci e vogliono modificare il sistema dell’healthcare.
Anche se la vittoria di un singolo partito capace di portarsi a casa sia la presidenza che il Congresso potrebbe generare ulteriore pressione a vendere, accrescendo così la possibilità di azione legislativa, in molti dicono che un rischio simile è esagerato.
“La reazione di tanti nei mercati per ora è stata quella di vendere i titoli legati dell'healthcare, e io credo che si tratti di una reazione un po’ esagerata”, ha detto Jim Tierney, responsabile degli investimenti per AllianceBernstein, che ha incrementato le sue posizioni dentro il settore sanitario all’inizio dell’anno. “Ci sono dei vincitori, e anche loro hanno subito perdite, quindi c’è una buona opportunità per chi sa come muoversi”.
I timori che i legislatori possano imporre dei controlli sui prezzi dei farmaci hanno fatto crollare le azioni del settore biotecnologico, con l'indice Nasdaq Biotechnology (INDEX:NDAQ) calato all’incirca del 26% in 2016. Quando Hillary Mrs. Clinton ha detto il 21 settembre 2015 in un tweet che avrebbe preso misure per controllare i prezzi dei prodotti delle case farmaceutiche, l’indice è caduto del 4,4% quel giorno.
Nel frattempo, i titoli più difensivi, come Johnson & Johnson (NYSE: JNJ) o Merck & Co. (NYSE: MRK), che quest’anno hanno beneficiato del nervosismo degli investitori in cerca di dividendi ed entrati, sono cresciuti entrambi di oltre l’11%.
Il settore delle assicurazioni sulla vita e sulla salute all’interno dell’S&P 500 è cresciuto del 5% quest’anno.
Alcune delle maggiori società nel settore sanitario offrono rendimenti agli investitori, all’interno di un ambito che comunque è meno sotto pressione di altri parti del mercato che producono yield, come quello delle utility.
Le azioni del settore sanitario all’interno dell’S&P 500 vengono scambiate a un rapporto di 19,1 volte gli utili degli ultimi 12 mesi, in linea con l’indice generale, secondo quanto riferito da FactSet e in calo rispetto alla rapporto prezzo/utili di 22,5 di un anno fa.
Le azioni delle utility vengono scambiate a 21,8 volte gli utili. Merck ha un dividendo annuale del 3,1% e Johnson & Johnson offre un dividendo di 2,8%; entrambi superano lo yield medio di 2,2% dell’S&P 500.
Non è la prima volta che i titoli del settore healthcare sono calati prima di un’elezione. L’indice biotech ha sempre perso terreno all’avvicinarsi delle precedenti cinque elezioni, 2016 incluso, dicono gli analisti di RBC Capital Markets. Nel caso delle ultime quattro elezioni, ha poi registrato un rally tra il 10% e il 15% nei tre mesi dopo il voto.
Dalla notte dell’elezione del presidente Barack Obama nel 2008 alla fine di questo ottobre, il settore sanitario è cresciuto del 143%, superando i guadagni dell’111% registrati dall’S&P 500’. Quest’anno fino a ottobre i titoli del settore sanitaria hanno riportato la terza maggiore crescita più grande all’interno dell’S&P 500, secondo FactSet.
Il settore delle assicurazioni sulla vita e sulla salute è cresciuto del 63% all’interno dell’S&P 500 negli ultimi 8 anni fino alla fine di ottobre.
I titoli biotech, nonostante le difficoltà incontrate quest’anno, sono stati uno dei fattori trainanti per la crescita del settore heathcare negli ultimi otto anni; il Nasdaq Biotechnology Index è cresciuto del 256%. I guadagni sono coincisi con un aumento nell’innovazione e nei permessi a nuovi farmaci da parte della Food and Drug Administration. La FDA ha approvato 45 nuove medicine nel 2015 e 41 nel 2014, rispetto a una media annua di 25 tra il 2005 e il 2013.
Ad ogni modo ci sono ancora segnali che mostrano ancora come il settore sia sotto pressione.
Il titolo di Amgen (NASDAQ: AMGN) è calato del 9,6% il 28 ottobre dopo che la casa farmaceutica ha detto che l’anno prossimo non sarebbe stata in grado di far pagare molto di più Enbrel, uno dei suoi medicinali più venduti. Le azioni McKesson (NYSE: MCK) sono crollate del 23% lo stesso giorno dopo che il colosso dell'healthcare ha tagliato le sue stime di profitto per l’anno; si è trattato della chiusura ai livelli più bassi dal 2013 e il declino percentuale giornaliero maggiore dal 1999.
Gli elettori della California dovranno votare circa una legge che imporrà alle agenzie di stato di non pagare per le prescrizioni mediche un prezzo maggiore di quello del U.S. Department of Veterans Affairs. L’agenzia federale riceve per legge dei forti sconti da una lista dei prezzi dei medicinali ed ha la possibilità di negoziare ulteriormente quei prezzi.
Inoltre durante l’estate il Dipartimento di Giustizia ha intentato causa per bloccare la proposta di acquisizione di Cigna Corp. (NYSE: CI) da parte di Anthem Inc. (NYSE: ANTM) e la fusione di Aetna Inc (NYSE: AET) con Humana Inc (NYSE: HUM). Le azioni della quattro società sono calate nel 2016. L’attività nel campo delle fusioni e acquisizioni negli Stati Uniti ha raggiunto i 161 miliardi di dollari nel 2016 finora, in calo dal 59% fino a un anno fa, secondo Dealogic.
Non importa chi vince questa elezione presidenziale, alcuni investitore sono scettici circa la possibilità di limiti ai prezzi dei medicinali, specialmente se il governo sarà diviso, il che è probabile secondo molti osservatori.
“Io penso che se la Clinton vincerà, ma la Camera e il Senato sono miste, conviene comprare il selloff” dice David Klaskin, di Oak Ridge Investments. “Le persone sono così spaventate di quello che sta per arrivare, ma ignorano che queste società hanno prospetti notevoli per quanto concerne lo sviluppo del business.”
Anche i trend demografici suggeriscono utili forti e crescita per le società del settore sanitario.
Uno studio del 2015 del Census Bureau ha scoperto che, con l’invecchiamento delle popolazioni, una sfida per i governi nei prossimi anni sarà quella di rallentare la crescita del settore e della spesa a lungo termine, rispetto al prodotto interno lordo.
Le società dell’healthcare “crescono più velocemente delle altre e vengono scambiate a multipli più bassi” ha detto Tony DeSpirito, portfolio manager per BlackRock Equity Dividend Fund, che possiede molti titoli del settore, per lo più società farmaceutiche. “L’healthcare continua a crescere in quanto percentuale del PIL, quindi si tratta di uno scenario positivo.”