Realtà Virtuale o Internet delle Cose: la dura scelta degli investitori
Reuters
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Sembra che quasi tutte le aziende tecnologiche si stiano lanciando nella realtà virtuale, ma l’Internet delle cose sarà innovativo in molti settori – ecco quali tendenze potrebbero essere le migliori occasioni per gli investitori.

Il mondo tecnologico non aspetta mai gli investitori. Se perdete una tendenza, potreste perdere una grossa occasione. L’unica consolazione è che un’altra ne prenderà probabilmente il posto non molto tempo dopo.

Per gli investitori che vogliono fare cassa sulla prossima grande novità, la realtà virtuale (VR) e l’Internet delle cose (IoT) potrebbero essere particolarmente interessanti. Entrambi i mercati stanno osservando un grande utilizzo di tecnologia da parte delle società e tutti e due si trovano ancora agli inizi.

Ecco alcune statistiche che mostrano le opportunità per le tendenze tecnologiche e in che modo Facebook (NASDAQ: FB), NVIDIA (NASDAQ: NVDA), Sony (NYSE: SNE), InvenSense (NYSE: INVN) e General Electric (Milan Stock Exchange: GE) stiano assumendo dei ruoli a lungo termine nei rispettivi settori.

Il caso della realtà virtuale

La realtà virtuale sta attirando molta attenzione ultimamente, soprattutto perché alcune delle società tecnologiche più influenti del mondo stanno facendo grossi investimenti nel settore (maggiori dettagli in seguito).

I ricercatori di KZero stimano che entro il 2018 ci saranno più di 170 milioni di utenti VR attivi a livello mondiale e TrendForce prevede che il mercato generale per la realtà virtuale crescerà fino a 70 miliardi di dollari entro il 2020, in aumento rispetto ai soli 6,7 miliardi di dollari attuali.

Ecco come apparirà la crescita degli utenti VR nei prossimi anni:

Sony, Facebook e NVIDIA stanno tutti compiendo grossi passi per potere accedere a questo mercato. Facebook, come forse ricorderete, lo scorso anno ha acquisito la società di realtà virtuale Oculus per 2 miliardi di dollari. E quell’acquisto è diventato un punto di flessione per il resto del mondo VR.

All’inizio di quest’anno, Re/code aveva scritto:

“Da quando è stato annunciato questo accordo, il numero di investimenti in capitali di rischio e quello dei dollari totali investiti nella realtà virtuale e aumentata sono entrambi triplicati, secondo CB Insights”.

Oculus ha appena rilasciato il suo visore VR Rift, in vendita a 599 dollari, e ciò fa piazzare il dispositivo vicino alla cima del mercato VR di alta fascia. Questo significa che al momento avrà un’attrattiva limitata per i consumatori; tuttavia, Facebook ha assunto una visione a lungo termine per questo prodotto. Lo scorso anno, l’AD Mark Zuckerberg aveva dichiarato:

“È anche importante riconoscere che crescerà lentamente, come i computer e i cellulari quando fecero la loro prima apparizione”.

Facebook non è il solo a perseguire la VR. Anche Sony ha lanciato il suo visore VR, ma con i suoi 399 dollari di prezzo è molto più economico rispetto all’Oculus Rift. Con questo prezzo, la società sta mirando al segmento inferiore del mercato di alta fascia e potrebbe riuscire a convincere i suoi 53 milioni di utenti PlayStation 4 stimati (entro la fine dell’anno) ad acquistare questo prodotto.

IHS Technology ha stimato all’inizio di quest’anno che il visore VR di Sony venderà 1,4 milioni di unità quest’anno (ricordate, sono poco più di due mesi di vendite), che dovrebbero superare le vendite dei visori HTC Vive e Oculus Rift messi assieme.

Sony si è già associata con 230 sviluppatori per potere creare giochi VR per la sua console e ha dichiarato che la realtà virtuale sia un importante ambito di crescita per il futuro della società.

E ultima, ma non meno importante, NVIDIA si sta rivelando un pezzo grosso nel settore VR, principalmente per via della sua posizione dominante nel mercato delle unità di elaborazione grafica (GPU). Attualmente, la società possiede circa il 70% della discreta quota di mercato desktop GPU, superando facilmente la sua rivale, AMD.

Nel corso dell’estate, NVIDIA ha rilasciato tre nuove schede grafiche specifiche per i notebook VR Ready e ha persino creato il suo gioco in realtà virtuale per mostrare quanto bene le sue schede grafiche riescano a gestire la tecnologia. NVIDIA è probabilmente pronta per un’ulteriore crescita per le sue schede grafiche e GPU, così come le società di computer e altre tecnologie stanno sviluppando nuovi hardware e software per andare incontro alla crescente richiesta dei consumatori.

Il caso dell’Internet delle Cose

L’Internet delle cose è, essenzialmente, la connessione di cose a internet che precedentemente erano sconnesse, così che i processi possano essere automatizzati e i dati raccolti. Gli smartwatch sono l’esempio più semplice di IoT, poiché si prende una vecchia tecnologia (gli orologi) e vi si aggiungono GPS, processori di movimento, microfoni, ecc.

Cisco prevede che entro il 2020 ci saranno 50 miliardi di dispositivi IoT, in aumento rispetto ai circa 23 miliardi dello scorso anno. Date un’occhiata:

E tutti questi dispositivi creeranno una dimensione di mercato enorme. Cisco stima che l’IoT generale varrà 19 mila miliardi entro il 2025.

Con così tanti dispositivi che stanno diventando online, sono molte le società che stanno cercando di trarre profitti dall’IoT. Ma vediamone nel dettaglio solo due, molto differenti tra loro, e scopriamo che vantaggi possono trarne.

General Electric potrebbe non essere la prima società che pensereste possa trarre beneficio da una grande tendenza tecnologica, ma è stata in prima linea riguardo all’IoT per anni. La società rende le sue apparecchiature industriali più efficienti grazie a una gamma di sensori e al suo software informatico, chiamato Predix.

Il software di analisi di dati di GE sta già venendo utilizzato da grandi società per fare cose come gestire l’uso di combustibili aerei, che sta aiutando AirAsia a risparmiare dai 30 ai 50 milioni di dollari di costi in un periodo di cinque anni.

Il lavoro informatico di GE ha portato 6 miliardi di dollari di reddito lo scorso anno e la società dichiara che potrebbe raggiungere i 10 miliardi di dollari entro il 2020. GE sta utilizzando la sua esperienza nel settore industriale per trasformare parte della sua attività in un business di software analitici e praticamente nessun’altra azienda lo sta facendo nella stessa scala di GE. Lo scorso anno, l’AD Jeffrey Immelt aveva dichiarato che GE stesse per diventare “una società di software da top 10”.

Su una scala molto più ridotta, InvenSense sta tentando di trarre profitto dalla sua posizione forte nei sensori di movimento giroscopici (che si possono trovare negli iPhone di Apple), applicandoli nei dispositivi IoT.

La società si è affidata al mercato mobile per gran parte del suo reddito, ma nell’anno fiscale del 2016 ha raddoppiato il suo segmento di profitto per l’IoT e altro, rendendo i suoi sensori più indossabili e contribuendo a case intelligenti e auto connesse. Attualmente, il segmento per l’IoT e altro rappresenta costantemente il 25% o più delle entrate totali della società.

La cosa interessante di InvenSense è che la società sta facendo affidamento sull’IoT e sulla realtà virtuale per un’ulteriore crescita delle vendite. Nel mese di luglio, a proposito della earning call della società per il primo quadrimestre del 2017, l’AD Behrooz Abdi aveva affermato:

“Nel segmento dei videogiochi e della realtà virtuale, abbiamo esteso la nostra quota di mercato con il nostro ultimo sensore di movimento a sei assi e stiamo attualmente sviluppando un controller con una OEM di videogiochi di classe 1".

Il verdetto

Con 19 mila miliardi stimati entro il 2025, è chiaro che il mercato dell’IoT sia molto più grande rispetto a quello della VR. Ma quando si tratta di investimenti migliori, penso che la realtà virtuale possa avere il sopravvento.

Sia l’IoT che la VR sono un po’ un azzardo in questo momento, ma le società che stanno investendo nella VR dovrebbero avere risultati tangibili molto presto (ovvero le vendite per i visori Sony e quelle per le GPU di NVIDIA). Ovviamente, anche le società IoT avranno risultati misurabili, ma l’obiettivo principale dell’IoT è quello di creare efficienza per il mercato delle imprese e non di vendere software e dispositivi. Questo potrebbe rendere gli investimenti delle società nell’IoT un po’ più vaghi per gli investitori e più difficili da quantificare.

Inoltre, l’acquisto di Oculus da parte di Facebook ha spinto molte società tecnologiche a concentrare molte delle loro attenzioni e investimenti nella VR. Ogni società, da Alphabet a AMD, in questo momento sta puntando sulla VR e questo genere di concentrazione, che riguarda l’intero settore, fornirà probabilmente dei buoni risultati per gli investitori sia nel breve che nel lungo termine.

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