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Cosa succede ad Apple, Microsoft, Sony e Samsung?

Per quanto pochi anni fa sembrasse impossibile, adesso pare che l’industria degli smartphone abbia raggiunto il suo momento di maturità e che si stia raffreddando. IDC si aspetta che quest’anno la crescita nella vendita di smartphone nel mondo rallenti al 3,1%, in calo rispetto al focoso tasso di crescita del 27,8% che il settore raggiunse nel 2014.

Il colosso degli smartphone Apple (NASDAQ: AAPL) ha riportato il suo secondo trimestre consecutivo di calo delle vendite di iPhone. Il produttore di cellulari Samsung (KSE: 005930), ha fornito prestazioni incostanti nel tentativo di competere con Apple nel mercato di fascia alta e altri produttori Android nei mercati sviluppati a basso costo.

Un elemento di questo mercato maturo e in declino è il consolidamento, in cui i partecipanti più deboli abbandonano il settore. Se Microsoft (NASDAQ: MSFT) e Sony (NYSE: SNE), l’industria degli smartphone potrebbe essere nella fase iniziale di un consolidamento.

Gli smartphone non sono più una priorità per Sony

The Verge racconta di quanto in fretta Sony abbia preso le distanze dagli smartphone. Nel primo trimestre fiscale di Sony, la società ha riportato uno scarso profitto negli smartphone, pari a 4 milioni di dollari rispetto alle perdite nei trimestri precedenti. Tuttavia, Sony non ha ottenuto questo raro profitto vendendo più telefoni; è stato raggiunto principalmente grazie ai tagli ai costi nella divisione.

La rivista fa notare che la società ha venduto soltanto 3,1 milioni di smartphone nel trimestre, contro i 7,2 milioni nel trimestre corrispondente. Di conseguenza, i ricavi nella divisione mobile sono crollati del 34%. Nell’anno fiscale del 2016, la società si aspetta di vendere soltanto 19 milioni di telefoni e sembra aver deciso di non far più crescere le quote di mercato degli smartphone, ma soltanto di provvedere alla domanda esistente.

Microsoft continua a ridurre la sua divisione Nokia

Il nuovo AD di Microsoft Satya Nadella continua a smantellare la decisione dell’ex AD Steve Ballmer di acquistare il business di smartphone di Nokia. Lo scorso anno, la società ha ottenuto una svalutazione di 7,5 miliardi di dollari – praticamente l’intero prezzo d’acquisto – e ha annunciato 7.800 licenziamenti, principalmente nel settore mobile.

Nel mese di maggio, la società ha preso ulteriormente le distanze dalla produzione di telefoni. Per prima cosa, Microsoft ha accettato successivamente di vendere il suo business di feature phone (ovvero: i non smartphone), tra cui 4.500 impiegati, a Foxconn, per 350 milioni di dollari. Una settimana dopo, la società ha annunciato circa 1.850 licenziamenti, la maggior parte legati al settore smartphone.

E pare che Nadella non abbia finito di tagliare gli impiegati dal libro paga di Microsoft. Un nuovo rapporto di Bloomberg indica che Microsoft stia eliminando altri 2.850 posti di lavoro per l’anno fiscale del 2017. Tra le suddette transazioni, la società si è lasciata alle spalle circa 17.000 dipendenti, ovvero circa il 70% dei 25.000 che aveva ottenuto tramite l’acquisto di Nokia. La maggior parte di questi impiegati si trovava nella divisione mobile.

È importante notare che sia Microsoft che Sony si trovino ancora tecnicamente nel settore degli smartphone. Tuttavia, le loro azioni sono più in linea con quelle di altre società che cercano di uscire dall’industria, rispetto a quelle delle aziende che cercano di competere ed espandere la loro quota di mercato.

Risultati contrastanti per Apple e Samsung

Per i leader di mercato Apple e Samsung, un mercato maturo e rallentato è allo stesso tempo una buona notizia e una cattiva. Come visto sopra, un rallentamento di mercato tende a ridurre la concorrenza in quanto le società abbandonano il business del tutto, o a bloccare gli investimenti in ricerca e sviluppo. Questi due fattori consentono alle società più forti di consolidare la domanda di mercato restante e di spendere potenzialmente meno in ricerca e sviluppo.

D’altra parte, il rallentamento della domanda in un’industria matura richiede un aumento della quota di mercato per poter continuare a crescere al livello a cui gli investitori sono abituati. Se IDC ha ragione, un aumento delle vendite del 3,1% richiederà un aumento dei prezzi oppure di una maggiore quota di mercato per far sì che Samsung e Apple abbiano un sostanziale aumento delle entrate relativo agli smartphone.

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