La fine della segretezza di Apple?
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Tutti e tre i principali prodotti di Apple sono in declino. Tra questi vi è l’iPhone, uno dei prodotti più redditizi di tutti i tempi.

Gli investitori di Apple (NASDAQ: Apple [AAPL]) non sanno cosa fare con questa società che fa ancora miliardi di profitto – 7,8 miliardi nell’ultimo trimestre – ma che sembra aver smesso di crescere. Per questo motivo gli analisti di Apple discutono dei margini, dei prezzi medi di vendita, dei tassi di aggiornamento e dei canali di inventario per vedere se la società più preziosa del mondo valga il 10% in più o in meno rispetto a quello che pensa attualmente il mercato.

Il punto è che ci sono argomentazioni ottimiste per Apple – argomentazioni secondo cui Apple valga molto di più rispetto al suo attuale rapporto prezzo-utili di circa 12.

Ma l’ossessione storica e controproducente di segretezza della società impedisce a qualsiasi dirigente o funzionario di insinuare che Apple possa avere prospettive di crescita oltre i suoi prodotti attuali.

Per tale ragione gli analisti non possono includere la considerevole crescita di Apple nelle loro previsioni – ciò significa che la società ha un indice P/E simile a quello di “un’acciaieria che sta per chiudere bottega”, secondo l’investitore Marc Andreessen – significativamente inferiore rispetto ad altre grandi aziende tecnologiche, come Microsoft (con un P/E attualmente pari a 27) Alphabet (31), Facebook (76) e Amazon (313!).

Nuovi settori

Sembra che Apple sia pronta a entrare in gioco in tre grandi industrie con notevoli barriere all’entrata:

  • Apple sta costruendo un’auto, o un software per auto, o qualcosa di automobilistico.
  • Apple si è concentrata sulla semplificazione dell’assistenza sanitaria e l’AD Tim Cook ha accennato a prodotti futuri che potrebbero richiedere l’approvazione della Food and Drug Administration.
  • Apple sta assumendo esperti e comprando società nell’ambito della realtà aumentata e di quella virtuale e il settore è pieno di speculazioni in merito a un prodotto mobile di realtà virtuale incentrato sull’iPhone.

Non sappiamo nulla di ufficiale riguardo a questi prodotti, e Apple non dichiara niente al riguardo. Non dice mai nulla finché non ha un prodotto quasi finito con una data di lancio di pochi mesi.

Ma la società ci sta sicuramente investendo del denaro, ad una run rate annuale di circa 10 miliardi di dollari. Ed ecco lo schema più importante e interessante che mostra le spese di Apple per ricerca e sviluppo per trimestre a partire dal subentro di Cook.

A prima vista, sembrerebbe una mossa intelligente – perché allarmare i concorrenti riguardo alle audaci imprese a cui ci si sta dedicando?

Ma ci sono ragioni legittime per cui un investitore potrebbe voler dissuadere Apple dal dedicarsi a tali imprese – specialmente se non si trasformeranno mai in prodotti.

Ad esempio, costruire un’auto è difficile e a forte intensità di capitale. L’assistenza sanitaria è bizzarra e i dispositivi medici sono fortemente regolamentati. La realtà virtuale e aumentata non ha mostrato quasi alcun segno di essere una solida prassi commerciale. Ciò che inoltre penalizza i tentativi di sviluppo di Apple è il fatto che la società non possa andare a cercare pubblicamente i talenti di cui ha bisogno per sfondare in queste industrie.

Tuttavia, per gli investitori non vi è una tempistica per nessuno di questi prodotti. L’auto verrà presumibilmente consegnata nel 2020, o nel 2021, secondo alcuni comunicati stampa. Ci potrebbero volere anni prima che il vostro medico vi prescriva un Apple Watch e un severo regime per controllare le vostre statistiche vitali.

Gli investitori e gli analisti continuano a chiedere e Cook continua a snobbarli, come durante l’ultima teleconferenza:

“Per quel che riguarda la crescita di R&S, continuiamo a investire in questo ambito in maniera significativa… Per i prodotti che si trovano in R&S – ci sono un bel po’ di investimenti in prodotti e servizi che non sono attualmente disponibili o relativi a ciò che attualmente lo è. Quindi non voglio parlare delle esatte ripartizioni”.

Non lo fa mai.

E ciò fa sì che analisti e professionisti scrivano opinioni come quella di Colin Gillis di BCG Financial, formulata all’inizio di questa settimana, prima della earning call di Apple:

“Riteniamo che Apple abbia raggiunto l’apice sotto la guida dell’AD Tim Cook”

Questo potrebbe non essere vero, ma Apple non lo contraddirà.

“Generalmente non discutiamo dei nostri piani o scopi”.

Ci sono vantaggi competitivi nel restare in silenzio. Data la tendenza di Samsung (KRX: 005930) e di altri concorrenti a rubare la tecnologia e i progetti di Apple, evitare le fughe di notizie dà ad Apple un vantaggio sul mercato nel momento in cui escono nuovi prodotti. E anche informare i propri concorrenti delle società che vorrebbe acquistare sarebbe stupido.

Ed è arduo cambiare le abitudini di una società. Gli impiegati che lavorano per Apple dagli anni ‘90 mi hanno riferito che la società si comportava in maniera riservata già allora, ma che le cose divennero ancora più clandestine quando l’ex AD Steve Jobs ne reclamò la guida nel 1997.

Ma Jobs era un genio dei prodotti – riteneva di sapere ciò che i clienti volessero prima che questi stessi se ne rendessero conto. E nel caso dell’iMac, dell’iPod e dell’iPhone, aveva ragione.

Adesso è Cook ad essere AD. È un uomo d’affari, una persona operativa. E l’unico prodotto creato interamente sotto la sua guida – l’Apple Watch – ha avuto un calo nelle vendite del 55% nel suo secondo anno sul mercato, secondo IDC.

Tutte e tre le principali linee di prodotti di Apple stanno vendendo meno unità rispetto a quanto lo facevano un anno fa. E sembra che il direttore del design Jony Ive, il principale product guy di Apple, abbia assunto un ruolo meno rilevante all’interno della società.

Apple non incrementerà il nuovo ruolo di Ive, né ciò che il dirigente di lunga data Bob Mansfield sta facendo con la Apple car.

È naturale quindi che gli investitori vogliano una risposta riguardo a ciò che sta facendo Apple, o almeno un indizio. Riguardo al progetto dell’auto: sta costruendo batterie? Software di auto guida? Un servizio di ride-sharing? Senza comunicazioni ufficiali, Apple potrebbe rivelare per la prima volta il frutto di un progetto multimiliardario durato sei anni e questo potrebbe finire con il diventare un fiasco imbarazzante, simile alla Homer car.

Non è assurdo pensare di chiedere un consiglio, magari qualcosa come il piano generale dell’AD di Tesla Elon Musk. Cook e il suo team devono dirci in che direzione sta andando Apple, anche se non vorranno illustrarci il modo in cui intenderà arrivarci.

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