I 4 migliori titoli in vendita quest’estate
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Le azioni di queste società hanno un prezzo molto basso: è il momento giusto per comprarle.

È difficile credere alle montagne russe che hanno attraversato i mercati nei primi sette mesi del 2016. Si è stabilito un nuovo record per le peggiori due settimane d’inizio anno; dopo gli investitori hanno assistito al rally trimestrale più vorace nella storia del mercato azionario statunitense dal 1933, con l’S&P 500 (INDEX: US500) che ha terminato il primo trimestre leggermente più alto.

Dopo il Brexit, è sembrato che gli stock potessero crollare nuovamente, ma è straordinaria la differenza che possono fare alcune settimane. Nell’avvicinarci al cuore della stagione degli utili, sia il Dow Jones Industrial Average (INDEX: DJIA) che l’S&P 500 hanno registrato nuovi massimi storici.

Eppure non ogni azione ha partecipato in questo rally recente. Infatti gli investitori di lungo termine - orientati alla crescita o al valore che siano - farebbero bene a cercare società società d’alta qualità che sono state colpite duramente nel 2016. Ecco i quattro migliori titoli in vendita quest’estate che consigliamo agli investitori.

1. Gilead Sciences

Nel settore della sanità, gli azionisti della blue chip Gilead Sciences (NASDAQ: Gilead Sciences [GILD]) hanno visto il valore del loro titolo contrarsi del 14% su base annua. Questa debolezza viene dalle vendite più basse del suo portafoglio di medicine per l’epatite C nel primo trimestre, oltre dalle attese di una maggiore competizione sul fronte del virus HCV.

Nonostante queste preoccupazioni, Gilead continua a possedere più del 90% della fetta di mercato legato all’epatite C negli USA e non sembra che la cederà a breve. Scienziati e dottori hanno fiducia nelle soluzioni di Gilead riguardo l’HCV, che consistono in Harvoni, Sovaldi e nella nuova aggiunta, Epclusa, il primo regime anti-HCV pangenotipico. Fino a quando ci sarà una ragione per cambiare (per esempio, all’arrivo di un trattamento più efficace e veloce), i prodotti contro l’HCV di Gilead dovrebbero stabilire lo standard per trattare la malattia. Inoltre solo una piccola frazione dei pazienti in tutto il mondo hanno ricevuto quel trattamento.

Oltre l’HCV, Gilead ha un portafoglio crescente di prodotti legati per l’HIV ed è sulla strada per generare più di 15 miliardi di dollari all’anno in free cash flow, il che offre l’opportunità di fare un po’ di acquisti nel settore biotech. L’ultima volta che Gilead ha compiuto delle acquisizioni, ha comprato Pharmasset per 11 miliardi di dollari e si è impossessata della medicina che in seguito ha posto le basi del suo portafoglio di prodotti per l’HCV.

Con un rapporto forward P/E pari a sette, Gilead sembra davvero un affare a poco prezzo.

2. Bank of America

Per voi amanti delle banche, pure Bank of America (NYSE: Bank of America Corporation [BAC]) sembra essere sul mercato, con le sue azioni in calo del 17% su base annua. Bank of America ha affrontato una triplice battuta d’arresto legata al Brexit, ai prezzi indeboliti del greggio hanno minacciato i suoi prestiti sull’energia e alla riluttanza ad alzare i tassi d’interesse da parte della Federal Reserve americana. Le banche sono particolarmente sensibili ai tassi d’interesse e i rendimenti continuamente bassi stanno punendo i loro margini netti d’interesse.

Eppure Bank of America potrebbe avere molto da offrire agli investitori di lungo termine.

La prospettiva di un aumento dei tassi d’interesse a livelli normali potrebbe accrescere velocemente i profitti di Bank of America. Nei documenti relativi agli ultimi 10 trimestri con la SEC, Bank of America ha stimato che un aumento di 100 punti base nelle rate a breve e lungo termine genererebbe 6 miliardi di dollari di entrate in interesse netto supplementare.

Bank of America sta inoltre tagliando i costi chiudendo le sue filiali mentre i consumatori passano al mobile banking. A prescindere che i tassi d’interesse aumentino prima o poi, Bank of America potrebbe far crescere i suoi margini facendo più attenzione alla sua spesa.

Dopo aver superato lo stress test annuale da parte della Fed, Bank of America ha anche aumentato il suo dividendo del 50% a 0,075 per trimestre.Bank of America, che viene scambiata ben sotto il suo valore a libro tangibile e con un rapporto forward P/E di nove, potrebbe rivelarsi un buon affare per gli investitori di lungo termine.

3. Baidu

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Gli investitori orientati alla crescita dovrebbero dare un’occhiata più da vicino al motore di ricerca internet cinese Baidu (NASDAQ: Baidu [BIDU]) che è calato del 13% su base annua. Gran parte della colpa della debole prestazione di Baidu può essere rintracciata nel rallentamento della crescita del PIL cinese e nel spinta di Badu nelle vendite online-to-offline (O2O), che sono pesate sui suoi margini a fronte di una spesa più alta.

C’è molto di apprezzabile in Baidu e parte dal dominio nel settore dei motori di ricerca in Cina da parte della società. Secondo China Internet Watch, Baidu controlla quasi l’81% della fetta di mercato dei motori di ricerca cinese in base ai ricavi dalle inserzioni pubblicitarie nel 2015. Il suo competitor più vicino è Google China, con circa il 9% della fetta di mercato. Avere una fetta di mercato così dominante lo rende la fermata obbligatoria per gli inserzionisti e tiene alta la sua capacità di imporre i prezzi.

Nel lungo termine, O2O potrebbe rivelarsi una grandissima occasione di crescita per Baidu. Con l’O2O Baidu sta cercando di mantenere gli utenti internet dentro il suo universo per un periodo ancora più lungo di tempo. Invece di offrire semplicemente ai clienti le informazioni che cercano e dirigerli verso un terzo sito per completare la loro transazione, l’O2O connette l’utente a servizi offline come spedizione del cibo o messaggistica, permettendo a Baidu di beneficiare di queste transazioni e potenzialmente esponendo il consumatore a ulteriori inserzioni pubblicitarie.

Si tratta di un investimento molto dispendioso, ma in un paese come la Cina, con i suoi costi del lavoro relativamente bassi, O2O potrebbe rivelarsi un’idea vincente.

Con un P/E di 22 volte gli utili stimati, Baidu potrebbe non sembrare una buona scelta dalla prospettiva degli investitori orientati al valore, ma il tuo tasso di crescita potenziale tra il 15% e il 20% per il resto della decade potrebbe velocemente far calare il suo rapporto prezzo/utili. È in vendita e gli investitori dovrebbe tenerne conto.

4. General Motors

Gli investitori che cercano società capaci di fruttare flussi costanti di entrate potrebbero rivolgersi al gigante dell’automobile di Detroit, General Motors (NYSE: General Motors Company [GM]) le cui azioni sono calate del 9% su base annua. Il suo arresto del 2016 ha probabilmente a che fare con le incertezze sulla crescita economica in Cina, negli USA e in Europa, che hanno frenato l’ottimismo degli azionisti per cui le vendite di automobili di GM avesse spazio per crescere ancora di più.

Eppure ci sono motivi per ritenere che sia le vendite che i margini di GM possano migliorare nel lungo termine. General Motors è ancora capace di grattare sulla superficie delle vendite d’auto in Cina. La nascente classe media cinese sta cercando nuovi prodotti di lusso e le infrastrutture si espandono e vengono costruite nuove città; il mercato dell’auto è destinato a crescere. Anche con previsioni di crescita ridotte, l’economia cinese sta crescendo a un ritmo superiore al 6%, spingendo le vendite cinesi di GM il 5,3% più in alto rispetto alla prima parte del 2016 rispetto alla prima parte del 2015.

Ancora più importante, i SUV hanno venduto particolarmente bene in Cina e i SUV comportano margini più alti per GM rispetto alle berline più piccole.

L’ambiente a basso rendimento e le innovazioni dentro l’abitacolo sono una manna dal cielo per il business di GM. Fino a quando i tassi restano bassi, i consumatori avranno ampio accesso a capitale a basso costo per comprare nuovi veicoli. E gli investimenti di General Motors nei sistemi di infotainment sono accattivanti per una generazione più giovane di compratori d’auto; e potrebbe creare il tipo di legame emotivo che costruisce la fedeltà al marchio.

I dividendi sui rendimenti a quasi 5% e un rapporto prezzo-utili attorno cinque rendono GM un titolo straordinariamente economico e degno di considerazione agli occhi degli investitori.

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