Come fare trading prima del Brexit
Joerg Carstensen/dpa via AP
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Istruzioni per gli investitori: cosa fare se la Gran Bretagna lascia l’Unione europea e cosa fare se rimane nel blocco.

Il coro di voci che avverte della potenziale turbolenza nei mercati finanziari se la Gran Bretagna abbandonerà l’Ue è diventato più assordante nel corso delle ultime 24 ore. La Federal Reserve, la Banca del Giappone e la Banca nazionale svizzera si sono tutte unite al coro.

Ecco una selezione di come gli investitori si stanno preparando allo storico voto del 23 giugno, che nel Regno Unito ha portato i rendimenti sui bond di stato a minimi record, indebolito il pound (GBP/USD) e che si è riversato sui mercati finanziari. Stephen Mitchell, direttore della gestione dei fondi per Jupiter Asset Management, dice:

“Molto semplicemente… per un anno ci siamo astenuti dall’aggiungere posizioni nel mercato del Regno Unito. Se otteniamo un distacco nei mercati è spesso l’unico momento per comprare nomi di altà qualità a prezzo scontato, che è quello che cercheremo di fare in caso di Brexit, specialmente se la sterlina crolla. Resta poco da in caso di Remain.”

Nel frattempo, Paul McNamara, direttore degli investimenti in asset dei mercati emergenti per GAM, assicura:

“Non complicate le cose. Sterlina short contro dollari o franco svizzero (USD/CHF) e yen (USD/JPY). Comprate oro e/o Bund. Appena arriveremo al 24 del mese certamente Carney e forse Draghi apriranno i rubinetti della liquidità.”

Per i mercati emergenti, dice di vendere il peso messicano (USD/MXN) e il rand sudafricano (USD/ZAR).

Ad Aberdeen Asset Management, Luke Hickmore dice che una decisione di abbandonare l’Ue genererà moltissime possibilità di comprare gli asset giusti.

“Assicuratevi di avere molta liquidità - ci saranno molte opportunità per fare ottimi investimenti a lungo termine mentre la volatilità aumenta durante la prossima settimana. Dando la preferenza alle banche del Regno Unito rispetto a quelle europee, per esempio: le prime hanno rischi di default a breve termine di piccola entità o inesistente, laddove gli istituti di credito italiani in particolare saranno sotto pressione.”

Se, d’altra parte, state cercando dei rifugi sicuri, Hickmore sostiene: “Comprate buoni del tesoro americani - è questo l’unico bene sicuro rimasto? Ad ogni modo, ha senso trasferire i fondi negli USA: in caso di voto per il Leave, le persone si preoccuperanno dell’Europa oltre che del Regno Unito e la curva svizzera è molto negativa.”

James Athey, che gestisce anche i fondi per Aberdeen, dice che preferisce diminuire le sue posizioni di euro contro il dollaro perché “in caso di una vittoria del Brexit penso che l’attenzione sarà tutta per i problemi che creerà all’eurozona e le ulteriori misure di stimolo e persino una crisi esistenziale porteranno a un euro più debole (EUR/USD)”.

E aggiunge:

“In uno 'scenario Bremain' il focus principale potrebbe essere rappresentato da un rally causato da un sensazione di sollievo che permetta alla Fed di rafforzare il dollaro.”

Partendo dall’idea che un voto a favore del Brexit getterà un’ombra su tutto il mercato Ue, Nick Gartside di JPMorgan Asset Management si terrà ben lontano dal debito dei cosiddetti paesi periferici nell’eurozona.

“Riducete i bond degli stati dell’Europa periferica e centrale che potrebbero essere a rischio di sell-off, favorendo invece le grandi economie con politiche monetarie indipendenti (come gli USA).” Avverte inoltre che i corporate bond non stanno riflettendo pienamente il rischio di un Brexit.

“Un forte rimbalzo nei credit spreads nel corso degli ultimi tre mesi in un campione di emittenti investment grade con bond con date di scadenza simili sia nel mercato della sterlina che dell’euro suggerisce che i premi in caso di Brexit sono già stati ammortizzati… Tagliate l’esposizione valutaria agli emittenti di sterlina ed euro che mancano di premi sufficienti in caso di Brexit.”

Gartside aggiunge che i bond con data di scadenza più tarda avranno una buona performance.

“La maturità sarà amica per le obbligazioni degli investitori in caso di Brexit. Nel fondo JPM Global Bond Opportunities abbiamo aumentato la maturità dei bond ai record di cinque anni nel nostro portafoglio, un riflesso della nostra convinzione che i rendimenti globali si terranno bassi.”

Un po’ più in dettaglio

  • in caso di Brexit: long sull’oro (NASDAQ: Randgold Resources [GOLD]), short sul debito delle nazioni periferiche contro i bund, long su euro contro la sterlina EUR/GBP (EUR/GBP), volatilità a breve termine e rischi a lungo termine una volta che la sterlina va giù. Con le opzioni GBP prezzate sopra i massimi del 2008 e le opzioni FTSE al 98esimo percentile su 10 anni, volatilità a breve termine dopo un declino del mercato vendendo opzioni put GPB e UKX. Potenziali scosse d’assestamento hedge dopo le elezioni in Spagna e Italia, con call spreads e volatitlità per l’EUR. Inoltre, prendete in considerazione di comprare titoli del Regno Unito che derivano una grande percentuale delle loro vendite dalle società americane e britanniche a media capitalizzazione, che vengono scambiate ai minimi relativi in 4-5 anni contro i parigradi europei.
  • in caso di “Bremain”: Long su titoli discount margin in caso di posizionamento ribassista e volatilità a breve termine immediata; short su bond spagnoli e italiani contro l’oro; prendete più confidenza con la strategia Barbell. Le opzioni S&P 500 (NYSE ARCA: SPDR S&P 500 [SPY]) adesso stanno deprezzando il rischio di Brexit, quindi aspettatevi che la struttura dei tassi di interesse si normalizzi e diminuisca la volatilità vendendo opzioni put SPX o comparanto opzioni put VIX (INDEX: CBOE Volatility Index [VIX]) insieme alle operazioni rialziste di sopra. Il rischio legato a eventi politici resterà per l’Europa periferica, quindi short su Spagna, rimpiazzando i bond con l’oro mentre gli investitori stranieri tornano ad accumulare debito del Regno Unito.
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