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Progetto speciale in collaborazione con il prime broker EXANTE.

A che cosa si deve fare attenzione prima di scegliere un broker? Nell’ambito del progetto speciale in collaborazione con il prime broker EXANTE, condividiamo l’opinione dell’analista dell’agenzia di rating RusRating e rubricista di Insider.pro, Evghenij Slavnov.

A che cosa si deve fare attenzione prima di scegliere un broker? Nell’ambito del progetto speciale in collaborazione con il prime broker EXANTE, condividiamo l’opinione dell’analista dell’agenzia di rating RusRating e rubricista di Insider.pro, Evghenij Slavnov.

Se avete già deciso di fare trading autonomo nel mercato azionario, uno dei passaggi più importanti per voi sarà la scelta del broker. Non si deve aver un atteggiamento spensierato verso questo compito: lavorando con un broker inaffidabile perderete i soldi anche se siete un guru dell’analisi degli investimenti.

Adesso il mercato pullula di società che offrono ai loro clienti la possibilità di negoziare autonomamente in borsa, e una persona senza conoscenze specifiche trova abbastanza difficile orientarsi in questa pluralità di contraenti. In ogni caso, è importante rivolgersi proprio a un broker, non a una banca.

Oggi vorrei dare alcuni consigli su come scegliere il broker giusto in mezzo a tante proposte.

Dunque, ecco le 10 cose principali da considerare con attenzione nello scegliere un broker.

1. Un broker “genuino” e non “finto”

In generale, si possono dividere i broker in due categorie: quelli “veri” e quelli “finti”. Un “vero” broker guadagna grazie alle commissioni pagate dal cliente per ogni contrattazione. Così è interessato al successo dei suoi clienti: quanto più soldi hanno, tanto più è il volume delle contrattazioni e, di conseguenza, più sono le commissioni che il broker riceverà.

Per quanto riguarda i broker “finti” (così come alcuni CFD broker), questi seguono il principio opposito: non sono le commissioni ad interessarli, bensì il vostro deposito. Di regola, tali broker lavorano a zero commissioni e sono generosi a concedere degli abbuoni per completare il conto.

Esistono due modelli del lavoro dei broker finti. In primo luogo, fanno effettuare delle contrattazioni rischiose ai clienti: possono essere sia delle leve creditizie ingiustificatamente grandi (si intende un credito concesso dal broker su garanzia del vostro capitale; infatti, quanto più grande è la vostra leva, tanto più sono i profitti/le perdite per il cambiamento delle quotazioni), sia delle commissioni diverse per inattività, sia, al contrario, qualche abbuono per attività. L’idea è di far perdere il più presto possibile il deposito al cliente, in realtà è probabile che non esista già il deposito che in forma di cifre insignificanti nel back-office.

Il secondo modo consiste nel sostituire delle quotazioni reali con i valori, vantaggiosi per il broker, ma non per voi, mentre nel contratto con il broker viene menzionato in modo eufemistico qualcosa tipo “nei periodi di alta volatilità le quotazioni possono risultare diverse/arrivare in ritardo”. Avrete l’illusione di negoziare in borsa, ma in realtà non vedrete il mercato reale e non ci lavorerete: vedrete solo una specie di simulazione del mercato e perderete il deposito a favore del broker.

2. Regolamentazione seria

Una delle regole principali è far attenzione alla giurisdizione in cui lavora il broker (e in cui viene effettuata la regolamentazione della sua attività). Questa regola viene spesso abbandonata, benché la presenza di una regolamentazione seria, benché non vi protegga completamente dai rischi dei contraenti, almeno li diminuisce notevolmente. Attualmente esistono tre buone giurisdizioni: US, UK e MiFID (The Markets in Financial Instruments Directive), molti broker di qualità lavorono in una di esse, non in zone offshore.

Bisogna anche importante tenere conto che la regolamentazione russa non viene riconosciuta per il lavoro nei mercati stranieri, si deve costituire una persona giuridica all’estero.

Così, se avete scelto un broker russo, dovete apprendere di quale giurisdizione è la licenza della sua affiliata straniera: quanto più seria è la licenza, tanto più garanzie ci saranno che i vostri fondi siano in sicurezza.

3. Un’ampia scelta di strumenti

Un investitore principiante di regola fa poca attenzione al pacchetto degli strumenti finanziari e delle borse offerte dal broker. Infatti, una grande varietà degli attivi disponibili può sembrare inquietante o semplicemente insignificante per i principianti, però si devono prendere in considerazione due cose importanti:

  1. Di regola, un gran numero di borse e strumenti finanziari è una conferma della qualità del broker.
  2. Pensate al futuro: forse oggi non vi servono tanti strumenti, ma tutto cambierà domani quando diventerete più competenti in materia.

Credetemi, è un dubbio piacere avere alcuni broker per borse e classi di attività diverse.

4. Conto multivalutario

Uno dei vantaggi importanti per un investitore principiante è un conto multivalutario per negoziare degli attivi diversi. Per esempio, si possono negoziare azioni russe (in rubli) e asset americani in dollari senza pensare a convertire i fondi di una valuta in un’altra: broker moderni dispongono della conversione automatica dei fondi e possono lavorare simultaneamente da alcuni conti in diverse valute.

5. Terminale conveniente

Per terminale di negoziazione si intende un programma che vi consente di negoziare in borsa. Esiste un gran numero di vari terminali che si differenziano notevolmente sia per le loro capacità, sia per la comodità dell’interfaccia.

La maggior parte dei broker concede ai loro clienti un account demo, e consiglio di provare alcuni terminali diversi: deve risultare comodo proprio per voi. Niente può annullare da subito la voglia di negoziare autonomamente in borsa quanto un terminale complicato e lento.

6. Commissioni trasparenti

Esaminate con attenzione la struttura delle commissioni del broker: alcuni attori inaffidabili del mercato tengono a far pubblicità delle commissioni basse, “dimenticando” di informare i clienti dei diversi pagamenti nascosti: l’affitto del terminale, la gestione del conto ecc.

Una variante ideale è pagare solo per una contrattazione. è conveniente, comprensibile, trasparente e permette di pianificare di gran lunga meglio il proprio agire nel mercato: non dovete sfogliare in fretta un milione di documenti con tutte le commissioni scritte a caratteri minuscoli per calcolare precisamente le vostre spese per una contrattazione.

7. La struttura delle commissioni deve corrispondere alla vostra strategia negoziale

Scegliendo un broker, si deve avere almeno un’idea approssimativa di quale frequenza e con quali entità avete intenzione di operare in mercato. Alcuni broker hanno una tale struttura delle commissioni che è vantaggioso effettuare molte contrattazioni con loro, altri, al contrario, offrono delle condizioni più “dolci” per coloro che, comprato un attivo, lo dimenticano a lungo. Così, stimate almeno all’incirca il vostro livello di attività nei mercati e considerate le commissioni del broker proprio attraverso l’ottica del vostro proprio approccio alla negoziazione.

8. Infrastruttura sviluppata

Lo sviluppo delle tecnologie ha fatto dell’infrastruttura del broker uno dei fondamentali vantaggi concorrenziali: i server situati nelle borse maggiori (o presso di esse) permettono di adempiere gli ordini con ritardi minimi.

Sì, a essere giusti, per un investitore principiante la velocità quasi non importa, ma indica la serietà del broker: se è pronto a spendere dei fondi considerevoli per la sua infrastruttura, vuol dire che non intende scappare domani con i vostri soldi.

9. Assenza di proprietary trading

Per proprietary trading si intende la negoziazione autonoma effettuata dal broker per propri soldi. Crea dei rischi gravi per i fondi dei clienti: a partire dal fatto che un trader che ha perso tanto può “prestare” i vostri soldi per coprire le perdite fino al fallimento del broker.

Se vi rivolgerete a qualche broker occidentale importante, uno dei giganti del mercato, sarà probabile al 99% che faccia prop-trading. Non voglio dire in nessun modo che il prop-trading sia segno di un broker di malafede. Non è del tutto così, ma in ogni caso è un rischio aggiuntivo. Perché prenderselo, se non ce n'è bisogno. Scegliete un broker che non fa negoziazioni per se stesso.

10. Il volume ha la sua importanza

Questa è una regola principale nello scegliere qualsiasi contraente. Il vostro volume e quello del vostro contraente devono essere comparabili, altrimenti le necessità non saranno eseguite. Gazprom non si rivolgerà mai a qualche piccola banca regionale perché a una piccola banca non basteranno le risorse per un gigante del genere. Mentre, al contrario, un piccolo imprenditore che possiede una bottega in mercato, non si rivolgerà a una grande banca: alla piccola banca sarà davvero un cliente importante che avrà accesso a tutto, ma alla grande non importerebbe a nessuno: non è della scala necessaria.

Lo stesso riguarda il broker: se lavorate con un broker relativamente piccolo, in alcuni casi potete contare sul servizio personale fino all’aggiungere degli strumenti negoziali particolari secondo il vostro desiderio, mentre è del tutto impossibile se riccorrete ai player maggiori.

Insomma, ecco le cose principali a cui bisogna fare attenzione scegliendo un broker. Mi è difficile dare qualche consiglio unico su come fare una scelta giusta poiché molto dipende dalla vostra strategia negoziale e dalle vostre esigenze: ammetto una situazione quando lo stesso broker può essere una scelta ottima per un investitore e orribile per un altro. Eppure un elenco del genere può essere considerato un certo filtro di base: se avete deciso di aprire un conto da un broker, cercate di scegliere un broker che corrisponda ai suddetti parametri; io, per esempio, consiglio Exante.

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