I mercati non credono che la Federal Reserve alzerà i tassi di interesse.
Prego, chiamatelo pure un ritorno: l'oro ha appena cancellato le perdite del 2015.Questo giovedì, il metallo è salito ai livelli più alti da più di tre mesi, come prova del fatto che l'economia sta progressivamente rallentando dalla Cina all'Europa, smorzando le aspettative che la Federal Reserve possa alzare in breve i tassi d'interesse. I segni di stagnazione dell'inflazione e delle vendite al dettaglio negli Stati Uniti si sono aggiunti alla questione di mantenere i tassi bassi, il che fa rivivere il fascino dell'oro come riserva di valore.
Alle 11:56 a Singapore, il lingotto veniva scambiato per la consegna immediata, a 1.179,60 dollari l'oncia, secondo i prezzi generici di Bloomberg. Il metallo è poi salito a 1.191,67 dollari il giovedì, il livello più alto dal 22 giugno, giusto per ribaltare le perdite da partire della fine del 2014. Questa settimana, è più alto del 2%.
"Il punto di vista generale si sta decisamente inclinando verso un decollo più tardivo, e questo sentimento è generalmente favorevole al prezzo dell'oro", ha detto, in una telefonata da Melbourne, Vyanne Lai, un'economista presso la Banca Nazionale d'Australia Srl.
Ancora di più
Il toro dell'oro sta tornando dopo aver ignorato il metallo per gran parte dell'anno. Le quote dei titoli azionari garantiti dal lingotto sono diretti al quarto aumento in cinque settimane e le condizioni indicano che gli operatori si aspettano un'ulteriore crescita. Gli analisti interpellati da Bloomberg sono ancora divisi sulla questione se il metallo coronerà il 2015 con un guadagno, dopo che i prezzi sono calati del 29% negli ultimi due anni tra la crescita resiliente degli Stati Uniti e un dollaro più forte. Le probabilità di un decollo per quest'anno sono al 30%, secondo i dati della Fed sugli investimenti futuri.
"Il commercio dell'oro in questo momento è veramente in mano alla Fed", ha dichiarato, da Chicago, Bob Haberkorn, senior strategist alla RJO Futures. "Con i numeri deteriorando come ora, si sta rendendo meno probabile un aumento del tasso da parte della Fed, per quest'anno. Le analisi di base, insieme ai fattori tecnici, indicano tutti una chiusura annuale in rialzo per l'oro".
I commenti di Dudley
C'è ancora molto spazio per un dibattito su come la Fed opererà. Il presidente della banca di New York della Fed, William C. Dudley, ha affermato giovedì che la banca centrale dovrebbe ancora alzare i tassi per quest'anno, sempre che l'economia rimanga in pista; gli ha fatto eco il mese scorso Janet Yellen dichiarando di aspettarsi che un aumento dei tassi sia garantito per il 2015.
L'oro è sceso per cinque trimestri fino al 30 settembre, la più lunga serie dal 1997, quando la ripresa degli Stati Uniti ha guadagnato slancio e il mercato del lavoro è migliorato, alimentando le aspettative che la Fed si sarebbe attenuta alla sua condotta ai tassi più elevati. Quel quadro è stato disordinato nel corso del mese passato. Il mercoledì i prezzi hanno chiuso, per la prima volta da maggio, al di sopra della media mobile sui 200 giorni.
I prezzi sono in salita dal 17 settembre, quando la Fed ha annunciato la decisione di mantenere i tassi invariati, giustificando i rischi internazionali che minacciano di intaccare la crescita interna e deprimere l'inflazione. L'indice di livello del dollaro della Bloomberg è sceso ogni settimana di questo mese, in calo il giovedì al livello più basso dal mese di giugno.
Ventuno dei 41 analisti intervistati da Bloomberg tra Sydney e New York, prevedono che i prezzi termineranno il 2015 con una perdita, mentre il resto si aspettano una ripresa. Degli oneri finanziari più elevati rendono l'oro meno competitivo rispetto alle attività fruttifere di interessi come le obbligazioni, inoltre una politica monetaria più restrittiva solitamente rafforza il dollaro e taglia il fascino dei metalli come alternativa.
Le quote dei titoli azionari garantiti dall'oro sono salite per il quinto giorno consecutivo, a partire da giovedì, marcando la più lunga serie di rialzi dal 28 settembre. Il patrimonio è salito alle 1.542,75 tonnellate, il livello più alto dal 24 luglio, secondo i dati compilati da Bloomberg.
L'argento per la consegna immediata è sceso dello 0,4%, a 16,0593 dollari l'oncia, riducendo il terzo avanzo settimanale. Il palladio ha perso lo 0,5%, a 701,15 dollari l'oncia.