Collasso storico per il mercato di valori USA
Pagina principale Finanze, USA

I principali indici azionari statunitensi hanno subito una grave caduta in apertura della Borsa di New York.

I contratti future sugli indici di borsa americani sono precipitati lunedì, con i futures Dow che hanno registrato perdite di oltre 700 punti, mentre le paure riguardanti lo stato di salute dell’economia cinese si moltiplicano.

La Borsa di New York si sta appellando alla Regola 48 per l’apertura dei mercati di lunedì, secondo quanto riportato da Dow Jones.

I futures Dow hanno perso circa 700 punti, con i futures S&P che sono scesi di circa 80 punti e i futures Nasdaq 100 che hanno perso il 5% circa, record negativo del limite di prezzo.

I principali indicatori sono orientati verso una delle peggiori aperture registrate dall’inizio della crisi finanziaria del 2008.

Queste preoccupazioni lunedì hanno visto l’indice di riferimento Shanghai Composite registrare la sua più consistente perdita percentuale giornaliera, pari al –8,5%.

Il panico si è esteso ai mercati europei, con lo STOXX Europe 600 che perdeva più di 4,5 punti. Tutte le principali borse si sono allineate su questo valore. L’indice FTSEurofirst 300 segnava un ribasso di oltre il 4,6% ed era sulla strada per registrare il suo mese peggiore dal 2008, avendo perso finora oltre mille miliardi di dollari di valore di mercato nel mese di agosto.

Anche il Nikkei 225 giapponese ha chiuso al suo peggior livello dal 23 febbraio scorso, una doppia battuta d’arresto legata alle paure sulla Cina e al rinvigorimento dello yen che ha fatto crollare la borsa nipponica fino a segnare la più cospicua perdita giornaliera degli ultimi due anni.

I principali cali arrivano dopo che la borsa americana ha chiuso in profondo rosso venerdì scorso, spingendo sia il Dow che il Nasdaq a livelli minimi. I principali indicatori hanno registrato il record annuale di scambi giornalieri, segnando la peggiore settimana degli ultimi quattro anni.

Lunedì il prezzo del petrolio è stato il più basso degli ultimi sei anni e mezzo, dopo che le borse cinesi hanno dimostrato segni di sofferenza, intensificando i timori riguardanti le prospettive globali di domanda di greggio.

Le quotazioni del Brent hanno perso il 4,6%, con un valore che si è attestato a 43,36 dollari al barile. Il prezzo del petrolio americano a ottobre ha registrato una contrazione del 4,1%, ed è oggi pari a 38,80 dollari al barile.

Kit Juckes, global strategist di Société Générale ha affermato:

“I mercati temono un ulteriore indebolimento dell’economia cinese, nuove sofferenze dei mercati globali delle materie prime e le incertezze riguardanti le politiche della Federal Reserve americana e della People’s Bank of China – cosa faranno, e quale sarà il loro impatto”

Mentre gli operatori di borsa sono preoccupati dalle possibili mosse estreme dei mercati globali, l’Economic Policy Symposium in programma la settimana prossima a Jackson Hole, che riunirà accademici, protagonisti dei mercati finanziarli e molti dei responsabili delle banche centrali più importanti del mondo, potrebbe fornire importanti segnali in merito alle politiche monetarie di breve termine negli USA.

In più, il vicepresidente della Federal Reserve Stanley Fischer si pronuncerà nel corso di questa settimana.

Giovedì verranno comunicati rilevanti dati riguardanti l’andamento del PIL americano nel secondo trimestre.

Alcuni dati importanti sul mercato immobiliare sono attesi per questa settimana, tra cui martedì la pubblicazione degli indici FHFA e Case-Shiller dei prezzi delle case e gli andamenti delle vendite di nuove abitazioni, seguiti giovedì dai dati riguardanti le previsioni di vendita di immobili.

Nel frattempo, i beni rifugio hanno registrato rialzi in tutto il mondo, con l’oro e l’U.S. Treasurys entrambi in forte guadagno nelle ultime due settimane.

Per quanto riguarda i mercati valutari, lo yen e il franco svizzero hanno guadagnato terreno nei confronti del dollaro americano mentre l’euro si è dimostrato a sorpresa la valuta con il migliore andamento, avendo guadagnato il 4,5% sul dollaro nelle scorse due settimane.

Leggi anche:
Perfavore descrivi l'errore
Chiudere