La top 10 dei paesi nei quali le aziende vogliono investire oggi
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Quali sono i migliori paesi per il vostro denaro?

Ogni anno, la società di consulenza A. T. Kearney intervista i propri clienti per vedere in quale punto della carta geografica intendono investire nel 2016. Nella sua storia di oltre 17 anni, i paesi in testa negli investimenti diretti esteri (IDE) si sono rivelati all'altezza di questo indice. Ecco dove alcune delle più grandi aziende del mondo prevedono di investire nei prossimi 12 mesi.

10. Australia

L'Australia ha attratto 50 miliardi di dollari in flussi di IDE nel 2014. I negoziati recentemente portati a termine per tre accordi commerciali con la Cina, la Corea del Sud e il Giappone e che rappresentano una pietra miliare, fanno ben presagire per le prospettive IDE dell'Australia per il prossimo anno. Si è classificata all'ottavo posto lo scorso anno.

9. Messico

Il Messico guadagna tre posizioni in quanto il suo clima imprenditoriale è migliorato grazie al programma di riforme del governo. Anche se i livelli degli IDE nel 2014 sono scesi dai massimi storici dell'anno precedente, gli investitori continuano a essere attratti dalle opportunità in molti settori, compresi produzione, energia e telecomunicazioni.

8. Francia

La Francia, quinta maggiore economia mondiale, continua a salire in classifica. Il governo continua ad adottare misure necessarie per rendere il paese più attraente per gli investitori stranieri, compresi gli incentivi fiscali, la semplificazione delle procedure amministrative e restrizioni più alleggerite sulle attività di investimento. La Francia occupava il decimo posto nel 2014.

7. Giappone

L'ascesa del Giappone alla sua posizione più alta dal 2004 può essere la prova che la strategia di crescita dell'amministrazione Shinzō Abe, rivelata lo scorso anno, ha aumentato la fiducia nell'economia tra gli investitori. Il Giappone si attestava al 19° posto nel 2014.

6. Brasile

Il Brasile è l'unico paese del Sud America ad entrare in classifica, e nel 2014 è rimasto la destinazione top dell'America Latina per gli IDE. Nonostante la lenta crescita economica, gli investitori sono ancora attratti dal vasto mercato interno del paese, dalla classe media in crescita e dalle risorse naturali. Il Brasile era al 5° posto in classifica nel 2014.

5. Germania

La Germania è stata una fonte di stabilità e di sana economia durante la crisi dell'eurozona. Si prevede che rimanga una destinazione solida per gli IDE sulla scia della continua svalutazione dell'euro, degli effetti positivi del quantitative easing e della crescita della domanda da parte del resto d'Europa. La Germania e il Brasile si sono scambiati di posto nell'indice di quest'anno.

4. Canada

Grazie ai suoi livelli minimi di tassazione e ad alcuni accordi commerciali stipulati di recente, il Canada rimane una destinazione popolare per gli investitori internazionali. Il Canada è stato al secondo posto, dietro agli Stati Uniti, in termini di previsioni positive degli investitori per l'economia del paese. Il Canada è scivolato di una posizione rispetto al terzo posto del 2014.

3. Regno Unito

Il Regno Unito continua la sua ascesa in classifica giungendo alla propria posizione più alta dal 2002. La ripresa economica e la forte crescita dell'occupazione del Regno Unito rispetto al resto dell'area euro ne ha fatto la meta ideale per gli IDE nel 2014. E' risalito di una posizione sull'indice quest'anno.

2. Cina

I dirigenti hanno gli occhi puntati sulla Cina e la sua crescita economica di circa il 7%, e sono in attesa dei segnali di una transizione ad un'economia di consumo. Se tali indicatori emergessero, la maggior parte dei dirigenti affermano che le loro imprese aumenterebbero gli investimenti in Cina. La Cina occupava la stessa posizione lo scorso anno. E' la seconda economia e quindi questo ha un senso. Non sorprendiamoci, quindi, quando scopriremo chi occupa il primo posto.

1. Stati Uniti

Gli Stati Uniti sono al primo posto per il terzo anno consecutivo, ponendosi alla testa di tutti i paesi in termini di prospettive macroeconomiche. Quarantasei intervistati su cento affermano di essere più ottimisti circa le prospettive dell'economia statunitense rispetto a quanto non lo fossero un anno fa, e solo il 10% di loro sostiene di essere più pessimista.

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