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Oggi gli iraniani eleggeranno un nuovo parlamento e il gruppo di teologi che come da tradizione sceglie il leader supremo del paese.

Sei settimane dopo la rimozione delle sanzioni internazionali contro l’Iran, il Presidente Hassan Rouhani vuole costruire il suo supporto in parlamento, al momento nominato dall’ala più conservatrice. Buoni risultati economici potrebbero aiutare Rouhani nel suo tentativo di attirare gli investitori mentre la ripresa guidata dal petrolio e la sfida alle restrizioni sociali si mettono davanti a una possibile rielezione per il prossimo anno.

Ecco una panoramica sulle elezioni in Iran.

Chi si candida e chi vota?

Più di 6.000 candidati si daranno battaglia per i 290 seggi in parlamento, detto Majlis, mentre un numero simile è stato squalificato dal veto di un comitato. Circa 160 imam sono stati approvati per candidarsi a un posto nell’Assemblea degli Esperti. L’età minima per votare è di 18 anni e circa 55 milioni di iraniani possono prendere parte alle elezioni, di cui 3 milioni voteranno per la prima volta, a quanto riferisce il ministro degli Interni. Secondo le previsioni l’affluenza alle urne sarà più alta di quella registrata alle elezioni del 2012.

Qual è l’obiettivo di Rouhani?

BarcroftMedia/TASS

La sua sfida più grande è trasformare l’accordo per il nucleare in standard di vita migliori per i cittadini comuni. Per raggiungere quell’obiettivo, deve superare le obiezioni dei conservatori agli investimenti stranieri e attrarre società da tutto il mondo con le risorse per investire per in infrastrutture datate e creare posti di lavoro. L’Iran si aspetta che gli accordi sul petrolio fino a 15 miliardi di dollari nel prossimo anno finanziario, ha detto il ministro del Petrolio. Rouhani ha permesso a un numero maggiore di donne di entrare in politica e ha preso posizione in favore di una maggiore libertà di parola, tra cui un accesso più facile ai social media.

Rouhani vuole un parlamento più “amichevole”, ha detto Ali Vaez, analista esperto di affari iraniani all’International Crisis Group, che eroda i due terzi controllati da una maggioranza conservatrice e le fazioni estremiste “il cui unico obiettivo è quello di ostacolare il governo.”

Se i sostenitori del presidente si presenteranno alle urne c’è una grossa chance che l’atmosfera post-accordo sul nucleare li favorisca. Ma se i tanti elettori della middle class urbana restano a casa, la linea dura degli estremisti potrebbe prevalere.

Quali sono i gruppi principali in parlamento?

I membri del parlamento sono alleati con blocchi o fazioni, piuttosto che far parte di partiti distinti. I due maggiori raggruppamenti sono i campi dei Riformisti e dei Conservatori. All’interno di ognuno di essi, i deputati sono molto indipendenti o alleati con organizzazioni come i sindacati.

Gli allineamenti politici sono fluidi. Nei seggi del parlamento, le fazioni formano coalizioni attorno temi specifici”, ha detto Mehran Kamrava, direttore del Centro per gli Studi Internazionali e Regionali per l’Università di Georgetown alla Scuola di Servizio Estero in Qatar.

Cos'è l’Assemblea degli Esperti?

La Camera da 88 seggi è stata formata nel 1979 dopo la Rivoluzione Islamica ed è formata da religiosi e teologi, attraverso un’elezione ogni otto anni. In particolare, l’assemblea ha il potere di selezionare o rimuovere la massima autorità in Iran, il leader supremo.

Con l’attuale Ayatollah Ali Khamenei a 76 anni, la nuova assemblea potrebbe scegliere il suo successore, una decisione che aiuterà a dettare la direzione della nazione. Rouhani e i suoi alleati chiave come l’ex Presidente Ayatollah Ali Akbar Hashemi Rafsanjani, terranno i loro seggi nell’assemblea.

L’elezione di quest’anno ha attirato un’attenzione senza precedenti da parte dei media, specialmente dopo la squalifica del candidato di più alto profilo

Hassan Khomeini, il nipote del fondatore della Repubblica Islamica, Ayatollah Ruhollah Khomeini, alleato di Rouhani. Il 43enne è stato escluso per insufficiente conoscenza religiosa per sedere nell’assemblea.

Chi approva i candidati?

Tutti coloro che vogliono candidarsi devono essere valutati dal Consiglio dei Guardiani, formato da giuristi e religiosi. Oltre a requisiti di età e formazione, il consiglio cerca di determinare alleanza dei candidati al regime, rifiutando coloro che non considera sufficientemente in linea con i suoi valori.

Rouhani ha criticato il Consiglio e il potere di veto quest’anno, dato che la maggioranza dei candidati che hanno superato il vaglio presentarsi alle elezioni appartengono ai gruppi conservatori.

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Poco meno del 10% dei candidati al parlamento sono donne (una quota più alta rispetto alle elezioni nel 2012). Ad ogni modo nessuna donna è stata dichiarata eligibile per l’Assemblea degli Esperti. Cinque seggi nel parlamento sono riservati alle minoranze religiose, una rispettivamente per ebrei e zoroastriani e tre per le principali comunità cristiane in Iran.

Chi manca alle elezioni?

I leader politici che hanno cercato di promuovere maggiori libertà e democrazia, come nei due mandati della presidenza di Mohammad Khatami terminata nel 2005, sono stati accusati di eversione, messi da parte o messi in silenzio con censure sui media.

Mir-Hossein Mousavi e Mehdi Karroubi, che nel 2009 hanno guidato le proteste contro le accuse di frode in una elezione presidenziale, sono ancora agli arresti domiciliari.

Vaez ha commentato:

“Sebbene la rimozione delle sanzioni sia stata cruciali per resuscitare la malconcia economia iraniana, un’apertura rapida potrebbe, temono leader iraniani, rendere il paese vulnerabile all’influenza esterna e portare una liberalizzazione politica che indebolisca la loro presa sul potere”.

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