Nexon Korea smentisce le voci sull’acquisizione di Bitstamp

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Lee Jung-hun, ceo di Nexon Korea, ha smentito le notizie che secondo cui l’azienda era impegnata in trattative per acquisire l’exchange di criptovalute Bitstamp. “Nexon Korea non ha nulla a che fare con un’acquisizione Bitstamp. Non abbiamo intenzione di collegare le criptovalute con il nostro business nel settore dei videogiochi”, ha detto in una conferenza stampa. Le voci circa l’acquisizione sembrano avere avuto inizio con questo articolo di Business Insider.

Nasdaq, la seconda borsa più grande del mondo, potrebbe aprire una piattaforma dedicata al trading di criptovalute. Lo ha detto il ceo Adena Friedman in un’intervista con la Cnbc. “Credo che le monete digitali continueranno a esistere. È solo questione di quanto tempo ci vorrà perché quello spazio maturi”, sostiene la Friedman.

MarketWatch, portale di notizie finanziarie appartenente al Dow Jones Media Group, inizierà a monitorare otto criptovalute aggiuntive. La società lo ha annunciato nella giornata di mercoledì. Oltre al BTC, il sito seguirà Ether, XRP, Bitcoin Cash, Litecoin, Ether Classic, Monero, Dash e Zcash. Il sito web monitora il prezzo del bitcoin dal 2014.

Al conglomerato tecnologico californiano Cisco è stato assegnato un brevetto che potrebbe essere applicato al processo di estrazione di bitcoin. Secondo l’U.S. Patent and Trademark Office, l’azienda ha depositato una domanda di brevetto per un “crowd-sourced cloud computing” già nel settembre 2015. Il brevetto descrive come gli utenti possono offrire la loro potenza di calcolo inutilizzata per determinati scopi, tra cui il mining di bitcoin attraverso un’applicazione cloud.

Sequoia Capital ha citato in giudizio Zhao Changpeng, ceo e fondatore di Binance, il più grande exchange di criptovalute del mondo. Secondo Bloomberg, il fondo di capitali di rischio accusa Zhao di aver negoziato con un’altra impresa mentre quest’ultima aveva firmato un accordo di esclusiva con Sequoia.

10 società attive nel settore della blockchain e delle criptovalute hanno ricevuto la licenza per operare nell’area economica speciale di Cagayan, definita da alcuni come la prima Silicon Valley asiatica. Le aziende che desiderano aprire uffici e strutture devono investire almeno 1 milione di dollari in due anni e pagare fino a 100.000 dollari in tasse di licenza.

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A cura di Corrado Nizza