Depositato in Russia il disegno di legge per regolamentare le criptovalute

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Il disegno di legge sugli asset finanziari digitali è apparso nella banca dati della Duma di Stato. Il documento definisce le criptovalute e i token come asset, descrive le differenze che intercorrono tra di essi, ma ne vieta l’uso come mezzo di pagamento per comprare merci e servizi.

Inoltre viene stabilto un quadro normativo relativo agli smart contract, un contratto in forma elettronica basato sulla tecnologia blockchain, a cui si aggiunge la definizione di termini come “transazione digitale” e “firma digitale”.

Il testo tocca anche le regole di condotta delle Ico e permette lo scambio di asset digitali in cambio di rubli o di valuta estera attraverso degli intermediari, come gli exchange o i broker.

La proposta avanzata dovrebbe diventare legge a partire dal primo luglio.

A marzo l’indice Zew che misura la fiducia nell’economia in Italia è sceso a -5,4 punti, ben 20,7 rispetto alla rilevazione precedente. Anche il dato tedesco delude rispetto alle aspettative di consenso: 5,1 punti contro 13,1, mentre a febbraio si era attestato a 17,8 punti.

Le azioni del social network hanno registrato la performance peggiore in quattro anni, con crollo del 7% a Wall Street. A pesare è il cosiddetto Datagate con protagonista Cambridge Analytica, la società inglese che ha fatto da consulente alla campagna elettorale di Trump, che si sarebbe servita dei dati di 50 milioni di utenti della piattaforma, raccolti senza autorizzazione attraverso un quiz.

Il Washington Post ha confermato le indiscrezioni di questi giorni, secondo cui il presidente degli Stati Uniti ha deciso di raddoppiare le misure restrittive contro le importazioni cinesi da 30 a 60 miliardi di dollari.

Il presidente Xi Jinping ha detto alla fine di una sessione parlamentare che Taiwan, ritenuta da Pechino territorio cinese, dovrà affrontare la “punizione della storia” se tenterà qualsiasi attività separatista. La Cina vede il presidente taiwanese Tsai Ing-wen come portatore di tendenze indipendentiste.

L’ex presidente francese è in stato di fermo nei locali della polizia a Nanterre (Parigi) per essere interrogato. Nicolas Sarkozy è al centro di un’inchiesta lanciata nel 2013, che lo vede sospettato di aver preso tangenti dalla Libia in occasione della sua campagna elettorale del 2007.

A cura di Corrado Nizza