Germania: Criptovalute non tassabili, nessuna minaccia alla stabilità finanziaria
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27 novembre 2018

Più di un quarto dei giovani tedeschi è pronto ad acquistare criptovalute, secondo una ricerca pubblicata dai Centri di ricerca sui consumatori di Assia e Sassonia.

I risultati del sondaggio mostrano che la profittabilità sia ancora un forte incentivo per i giovani che vogliono dedicarsi alle criptovalute, come riferito da circa un quarto degli intervistati. Al contempo, il 17% ritiene che il bitcoin e le altre monete siano il “denaro del futuro”.

Nel complesso, i partecipanti al sondaggio hanno giustamente osservato che l’investimento nelle criptovalute sia un’attività rischiosa, mentre le persone tra i 30-39 anni ritengono che più della metà delle volte le criptovalute siano pericolose.

E mentre l’interesse nelle criptovalute va crescendo, a Monaco è stato installato il primo sportello ATM di bitcoin. Secondo alcune fonti, il proprietario di un casinò avrebbe deciso di importare l’ATM dalla vicina Austria in seguito ad una recente sentenza della Corte tedesca, che ha dichiarato che le negoziazioni in criptovalute non sono soggette ad obbligo di licenza.

Germania: Criptovalute non tassabili, nessuna minaccia alla stabilità finanziaria
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In un’intervista dello scorso mese, Felix Hufeld, presidente dell’autorità di regolamentazione tedesca BaFin (Bundesanstalt für Finanzdienstleistungsaufsicht), ha dichiarato che sebbene abbia “preso atto con il dovuto rispetto” della sentenza della corte, la questione sulla possibilità per le criptovalute di costituire, per legge, un’unità di conto faceva parte di un discorso diverso.

Hufeld ha proposto un’ulteriore pressione a livello internazionale per la regolamentazione di fenomeni come le ICO. La Bafin, autorità di sorveglianza federale, ha di recente segnalato l’attività di Crypto Capitals, una società che fornisce contratti differenziali (CFD) e opzioni su indici, azioni, materie prime e valute.

La BaFin sostiene che la società stia “agevolando ai clienti l’accesso alle opzioni e ai contratti offerti”, pratica che in Germania non sarebbe autorizzata ad eseguire.

In passato, la BaFin ha avvertito gli speculatori in merito ai pericoli derivanti dall’investimento nelle ICO, affermando che gli stessi investitori si assumono tutti i rischi annessi per via della “mancanza di obblighi normativi e di regole di trasparenza” del settore.

Nel mese di ottobre, la BaFin ha chiesto alla comunità mondiale di farsi avanti e di unirsi a lei nel tentativo di regolamentare il settore delle ICO.

Transazioni di criptovalute non tassabili

La BaFin considera le criptovalute/valute virtuali come unità di conto e, di conseguenza, come strumenti finanziari. Alle persone e imprese che organizzano l’acquisizione di token, vendono o acquistano token su base commerciale o effettuano servizi di principal broking in token tramite piattaforme di trading online, tra le altre cose, viene generalmente richiesto di ottenere l’autorizzazione della BaFin in anticipo.

In una guida riguardante iltrattamento del bitcoin e di altre valute virtuali in materia di imposta sul valore aggiunto (IVA) emessa a febbraio, il ministero federale delle Finanze tedesco ha dichiarato che le operazioni di scambio di valute tradizionali per valute digitali e viceversa costituiscono la fornitura di altri servizi imponibili a titolo oneroso, ma che sono esonerate dall’IVA.

Dichiarando che il bitcoin o altre valute virtuali che sono utilizzate semplicemente come mezzo di pagamento debbano essere trattate esattamente come gli strumenti di pagamento tradizionali, significa che l’utilizzo del bitcoin o di altre criptovalute, per uno scopo che non sia quello di un mezzo di pagamento, non è tassabile.

Le criptovalute non sono una minaccia per la stabilità finanziaria

Il governo tedesco non considera le criptovalute una minaccia per la stabilità finanziaria. Nel luglio di quest’anno, in risposta ad un’inchiesta parlamentare disposta dal partito politico di destra Alternative for Germany, il governo ha dichiarato che “le criptovalute costituiscono una quantità troppo esigua di capitalizzazione di mercato per intraprendere un qualsiasi tipo di azione normativa speciale necessaria”.

“Ci sono tuttavia delle preoccupazioni in materia di sicurezza attinenti al riciclaggio di denaro, al finanziamento di organizzazioni terroristiche, al gioco d’azzardo online e ad altre forme di entrate illegali che sono in fase di preparazione per essere studiate in un progetto di analisi dei rischi nazionale”, ha ricordato l’esecutivo.

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Secondo una dichiarazione, il governo tedesco sarebbe del parere che un’ulteriore regolamentazione delle criptovalute potrebbe richiedere soprattutto un impegno coordinato a livello internazionale.

Il ministro delle finanze tedesco Olaf Scholz non teme il bitcoin e le altre criptovalute, in quanto è scettico in merito alla possibilità che gli asset digitali riescano ad ottenere il livello di efficienza della valuta fiat, come riportato da Reuters nel mese di settembre.

“Oggi ne dubiterei, sebbene dispongano della prospettiva di un modello di valuta”, ha dichiarato Scholz. Ha poi paragonato le criptovalute alla bolla dei tulipani, avvenuta nei Paesi bassi nel XVII secolo, affermando: “e il pericolo è così elevato che potrebbe verificarsi un’inflazione simile a quella dei tulipani”.

Il primo exchange di criptovalute tedesco

Nel mese di aprile 2018, la banca di negoziazione di titoli VPE (VPE Wertpapierhandelsbank AG) ha lanciato il primo servizio di trading di criptovalute per investitori istituzionali in Germania, espandendo la sua offerta di brokeraggio.

“Le criptovalute come il bitcoin, litecoin, ethereum e altre sono diventate negli ultimi anni una classe di asset promettente. Finora, il trading di asset digitali è stato limitato agli exchange di criptovalute e ai mercati online”, ha dichiarato Katharina Strenski, che gestisce le relazioni pubbliche presso VPE.

“Siamo orgogliosi di essere la prima banca tedesca ad offrire servizi di trading di criptovalute ai nostri clienti”, ha aggiunto.

Nel mese di luglio, invece, la Solarisbank, istituzione del Banking as a Platform con sede a Berlino, ha annunciato il lancio del suo nuovo programma di servizi bancari incentrato sui clienti provenienti dal settore della blockchain e delle valute digitali.

La nuova risorsa, chiamata ‘Blockchain Factory’, offre servizi di gestione finanziaria a società le cui operazioni commerciali hanno a che fare in modo diretto o indiretto con la tecnologia della blockchain e le soluzioni delle criptovalute. Inoltre, riduce i rischi per i clienti finali e rende le transazioni di criptovalute più sicure.

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