Tutto quello che bisogna sapere su Satoshi Nakamoto
Pagina principale Analisi, Bitcoin, Criptovalute
Hot topic
06 marzo 2018

Curiosità, teorie e rumors che circondano la figura leggendaria del creatore di Bitcoin.

Satoshi Nakamoto è lo pseudonimo utilizzato per fare riferimento al creatore del bitcoin (EXANTE: Bitcoin), la valuta digitale che ha sconvolto il mercato finanziario. Il concetto può essere complicato ma, in parole semplici, si tratta di una valuta creata elettronicamente e auto-regolamentata che viene negoziata in maniera anonima, senza un’autorità contabile o una banca centralizzata.

L’identità di Nakamoto ha disorientato molti appassionati di criptovalute e giornalisti in ambito tecnologico. In molti hanno cercato di smascherare l’elusivo gruppo/persona dietro al bitcoin, ma senza successo. Qui di seguito sono stati raccolti 15 fatti che ogni appassionato di criptovalute dovrebbe sapere a riguardo.

1. L’inizio di Bitcoin

Il primo accenno al bitcoin è arrivato sotto forma di un white paper di 9 pagine e, in pochi mesi, Nakamoto ha trovato soci, programmatori e sviluppatori di tutto il mondo disponibili a collaborare online con lui e a migliorare il software di Bitcoin. Tutto ciò è continuato fino al 2011, quando Nakamoto è scomparso improvvisamente.

2. Pseudonimo

L’1 novembre 2008, è stata inviata un’e-mail a una mailing list criogenica da un utente con il nome di Satoshi Nakamoto. L’e-mail conteneva il white paper di Bitcoin ed era stata inviata a persone ben note per le loro convinzioni in ambito di decentralizzazione e crittografia. Il nome Satoshi Nakamoto aveva fatto inizialmente credere alle persone che ci fosse dietro un giapponese, ma il perfetto inglese utilizzato nel white paper e le richieste di traduzioni misero in dubbio tale conclusione.

3. Più di una persona?

Molti esperti ritengono che Satoshi possa essere stato incarnato da più di una persona. Persino Lazlo Hanyecz, uno degli sviluppatori che collaborarono alla creazione di Bitcoin, disse: “Il bitcoin sembra troppo ben progettato per essere stato sviluppato da una sola persona”.

4. Patrimonio netto

Sebbene Nakamoto nel 2011 si sia “dedicato ad altro”, non se n’è andato via a mani vuote; i ricercatori hanno scoperto che il conto di Nakamoto contiene circa 1 milione di bitcoin. In base al tasso di cambio del 22/02/2018, possederebbe circa 10,8 miliardi di dollari. Nel suo picco massimo, il bitcoin valeva 19.771 dollari e ciò significa che Nakamoto avrebbe posseduto 19,4 miliardi di dollari e che sarebbe stata la 44° persona più ricca del mondo.

Ad ogni modo, finora ha speso circa 500 BTC – soltanto lo 0.0005% della ricchezza ottenuta!

Ciò potrebbe essere riconducibile a una credenza diffusa, secondo la quale se Nakamoto spendesse parte della sua collezione di bitcoin, potrebbe scatenare una liquidazione di massa e destabilizzare l’intera economia del bitcoin.

5. Candidato al Premio Nobel

Nel 2015, Nakamoto è stato nominato al Premio Nobel per le scienze economiche da Bhagwan Chowdry – un professore di finanza della UCLA.

6. Comunicazione digitale

Si ritiene che il personaggio di Satoshi Nakamoto non abbia mai comunicato con alcun utente di Bitcoin al telefono o di persona, preferendo invece le e-mail e i forum. Ci sono alcuni siti che vi consentono di leggere alcune delle prime forme di comunicazione dello stesso Satoshi con i suoi sviluppatori.

7. Disponibilità limitata

I bitcoin vengono “minati” da computer che decifrano blocchi di “hash” o sequenze complesse di lettere e numeri. La soluzione di Satoshi è stata quella di ricalibrare continuamente la difficoltà della decifratura degli hash man mano che venivano creati i bitcoin. Come aveva scritto, “Per compensare la crescente velocità degli hardware… la difficoltà della proof-of-work è determinata da una media mobile indirizzata verso un numero medio di blocchi per ora. Se vengono generati troppo velocemente, la difficoltà aumenta”.

8. Persona dell’anno secondo Business Insider

Nel 2013 Business insider ha nominato Satoshi Nakamoto “Persona dell’anno”.

9. E se si trattasse di un gruppo di società?

Alcuni utenti di Bitcoin hanno ipotizzato (scherzosamente) che Satoshi Nakamoto potrebbe essere costituito da un gruppo di quattro società tecnologiche asiatiche: Samsung, Toshiba, Nakamichi e Motorola. Il nome può essere creato prendendo il “sa” da Samsung, il “toshi” da Toshiba, il “naka” da Nakamichi e il “moto” da Motorola.

10. Morto?

Secondo una teoria, Hal Finney, la prima persona a ricevere una transazione di Bitcoin, sarebbe in realtà Satoshi Nakamoto. Finney è morto nel 2014 a causa della SLA, quindi il mistero dell’identità del fondatore non potrà mai venire risolto.

11. Misure estreme

Nakamoto ha utilizzato i più moderni metodi di cifratura e offuscamento nelle sue comunicazioni. Nonostante questi sforzi, Nakamoto ha fornito agli investigatori l’unico strumento di cui avevano bisogno per trovarlo: le sue stesse parole.

12. Stilometria

L’NSA ha utilizzato la tecnica di stilometria denominata “scrittore invariante” per confrontare gli scritti pubblici di Satoshi con campioni di scrittura di miliardi di persone in tutto il mondo. Prendendo i testi di Satoshi e trovando le 50 parole più comuni, l’NSA è stata in grado di ridurre i suoi testi in 5.000 blocchi di parole e di analizzarne ciascuno per trovare la frequenza delle 50 parole principali creando blocchi identificativi di 50 numeri.

L’NSA ha poi posto ognuno di questi numeri in uno spazio 50-dimensionale e li ha ridotti all’interno di un livello utilizzando l’analisi dei componenti principali. Il risultato è una “impronta” per qualsiasi cosa scritta da Satoshi che possa essere facilmente confrontata con qualsiasi altro testo scritto.

13. Scoperto dalla NSA

Il software proprietario della NSA, la capacità di raccolta della maggior parte delle e-mail e la potenza di calcolo hanno reso possibile l’identificazione definitiva di Satoshi. L’NSA è stata in grado di piazzare miliardi di scritti di più di un miliardo di persone sullo stesso livello di quelli di Satoshi per scoprire la sua vera identità.

14. Quindi è stato smascherato, ma non pubblicamente

Pochissime persone al di fuori del Dipartimento di Sicurezza Interna degli Stati Uniti conoscono il vero nome di Satoshi.

15. Non il primo, ma il migliore (finora)

Il bitcoin non è stata né la prima né l’ultima valuta digitale, ma Satoshi è riuscito a creare qualcosa che è semplicemente più lungimirante e inattaccabile di tutto il resto, combinando le migliori funzionalità delle monete digitali esistenti aggiungendovi dei suoi perfezionamenti. Si è occupato di uno dei maggiori problemi delle transazioni online: le frodi. Nel mondo reale, è compito di un’autorità centralizzata evitare che ciò avvenga.

Tuttavia, Satoshi ha trovato un espediente per eliminare questo intermediario: rendere tutte le transazioni pubbliche e lasciare che sia l’intera comunità a confermare se una transazione è legittima.

“Abbiamo proposto un sistema per le transazioni elettroniche che non si basa sulla fiducia”, aveva scritto Satoshi in un documento che presentava la valuta – una frase che, a quanto sembra, echeggerà per intere generazioni.

“Possiamo prenderci un momento per riflettere sul fatto che il protocollo del bitcoin non sia ANCORA stato hackerato? Uno dei più grandi traguardi per l’informatica” - Erik Voorhees, ceo di ShapeShift.io

Fonte: Medium

Leggi anche:
Perfavore descrivi l'errore
Chiudere