5 lezioni di Albert Einstein che chiunque può imparare
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Se il nome di Albert Einstein è diventato sinonimo di genio, è anche perché i suoi insegnamenti preziosi non si fermano alle formule scientifiche.

Secondo molti, Einstein è il più grande scienziato che sia mai vissuto. Tuttavia, una collezione esclusiva di lettere e fogli di Albert Einstein ha rivelato una storia di lotte e fallimenti che ci ricordano della sua umanità. Questi documenti ci forniscono uno sguardo nei sentimenti di una delle menti più brillanti che siano esistite. Qui di seguito abbiamo raccolto cinque lezioni che chiunque può imparare da Albert Einstein, basate su questi testi .

1. Anche i geni possono sbagliare… a volte!

Solo perché Einstein è considerato un genio, questo non significa che avesse sempre ragione. Il miglior esempio a sostegno di questa argomentazione può essere fornito dalle implicazioni della teoria quantistica, secondo la quale l’universo si basa su probabilità e non su assoluti. Einstein ha avuto difficoltà ad accettare questa teoria e ciò si può notare nel celebre dibattito tra Einstein e Bohr, durante il quale Einstein disse: “Dio non gioca a dadi con l’universo”, mentre Bohr gli fece sagacemente osservare: “Einstein, smettila di dire a Dio cosa deve fare!”.

2. Leggere fa bene

Ovviamente ciascuno può leggere qualsiasi libro, ma quando si legge quello giusto e nel momento giusto, si può riscontrare un effetto determinante sul proprio atteggiamento nei confronti della vita. Quindi, quali libri sono riusciti a incuriosire Einstein, uno dei più grandi geni di tutti i tempi? Uno di questi testi fu il Trattato sulla natura umana di David Hume, un filosofo scozzese. In una delle sue lettere, Einstein ammise che leggerlo lo aiutò a formulare la sua celebre teoria della relatività speciale. È questo che la lettura può fare per voi; può aiutarvi a formulare nuove idee leggendo i risultati, le azione e le esperienze degli altri.

3. Accettate una sfida

Uno dei tratti qualificanti di Einstein è stata la sua abilità di concettualizzare complesse idee scientifiche visualizzando scenari straordinari ma potenzialmente reali. Li definì esperimenti concettuali. Albert Einstein non creò dal nulla le sue eccezionali teorie. Fece molti errori prima di giungere definitivamente a queste, compresa la sua equazione iconica E=mc2, che anche i non amanti della fisica trovano difficile da dimenticare. E ha fatto tutto questo mostrando tenacia.

Einstein si poneva domande come: “Se qualcuno viaggiasse alla velocità della luce, vedrebbe il suo riflesso in uno specchio? E se ci riuscisse, il riflesso sarebbe più grande o più piccolo?”. Formulando questo genere di domande in modi diversi così da affrontare la stessa incognita da diverse angolazioni, scoprì progressivamente alcuni dei segreti più strani dell’universo. Sintetizzò la validità del suo approccio dicendo: “Il vero segno dell’intelligenza non è la conoscenza, ma l’immaginazione”. Prima che le sue ipotesi venissero riconosciute dalla comunità scientifica, Einstein trascorse decenni nella ricerca e nella difesa del suo lavoro. E una volta che la teoria generale e quella speciale della relatività vennero dimostrate, Einstein non smise di perseguire sfide ulteriori e più complesse.

Come suo ultimo obiettivo nella vita, Einstein sperava di unire le forze dell’elettromagnetismo e della gravità in un unico quadro teorico, che comprendesse la teoria della meccanica quantistica. Questa ricerca si trasformò in una serie di vicoli ciechi e resta ancora irrealizzata, servendo come promemoria del suo genio e della sua ambizione. Se dovesse mai esserci un’icona dell’imprenditorialità scientifica, quella sarebbe Albert Einstein.

4. Trasformate le vostre debolezze in punti di forza

Quando divenne adulto, Einstein si diede una regolata, in una certa misura, quando arrivò il momento di impegnarsi in ambito sociale. Da bambino, tuttavia, non riusciva molto bene a scuola e veniva descritto dalla sorella come restio al dialogo. In seguito, Einstein rivelò che trovava difficile memorizzare le parole. Alcuni esperti come Simon Baron-Cohen hanno ipotizzato che Einstein potesse essere affetto dalla sindrome di Asperger (AS), una lieve forma di autismo. Le persone affette da AS sono caratterizzate dall’essere distaccate, emotivamente disinteressate e dall’esibire comportamenti socialmente inappropriati che includono mancanza di empatia per gli altri e carenza di reciprocità sociale e affettiva. Einstein potrebbe anche avere sofferto di problemi di comunicazione non verbale e mancanza di coordinazione motoria.

Ma un altro aspetto della sindrome di Asperger è l’interesse ossessivo nei confronti di un singolo oggetto o argomento. Quindi, mentre Einstein mostrava poco interesse nel socializzare, assaporava la solitudine facendo buon uso della sua mente capace. Con la sua distintiva giocosità fanciullesca, l’infinita curiosità e la capacità di concentrarsi, decodificò l’universo proprio davanti ai nostri occhi.

5. Il vostro ambiente conta

Non ambiente inteso come riscaldamento globale. Ma piuttosto di dove e con chi trascorrete la maggior parte del vostro tempo. Come possiamo vedere chiaramente dai 15 manoscritti e 33 lettere scritti dallo scienziato tra il 1933 e il 1954, che sono stati messi all’asta durante il London Antiquarian Book Fair del 2006 per 1,5 milioni di dollari, Einstein da studente aveva difficoltà. Era chiaro che non sarebbe arrivato da nessuna parte nella sua scuola, luogo in cui le sue idee cozzavano spesso con i suoi professori, che erano più in linea con le norme piuttosto che con il pensare fuori dagli schemi. Fu solo quando Einstein trovò un lavoro da impiegato in un ufficio brevetti che fece progressi significativi non soltanto in fisica, ma anche in matematica e filosofia. Il punto è che la negatività alimenta la negatività. Ovunque vogliate trascorrere il vostro tempo, assicuratevi di circondarvi di persone positive per permettere alla vostra vena creativa di scorrere.

Nota di chiusura

Il lavoro di Einstein ha cambiato il modo in cui i fisici guardano il tempo, lo spazio, la gravità e la luce. È diventato uno dei più grandi scienziati della storia, insieme a Galileo Galilei e Isaac Newton. Questo perché, oltre ad essere un genio, è stato tenace nei confronti di difficoltà di ogni genere, personali e professionali. Infatti, per molti versi, Einstein fu un uomo pieno di difetti. Eppure non si è mai arreso, grazie alla sua forza di volontà e determinazione indistruttibili.

Fonte: Fortune

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