Snap contro la pornografia
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Quando è arrivata sul mercato un’applicazione che permetteva agli utenti di spedire immagini che sarebbero scomparse pochi secondi dopo, la risposta del pubblico è stata entusiasta. Ma adesso Snapchat vuole mettersi alle spalle la sua fama di piattaforma specializzata nel “sexting”.

Snapchat ha cercato di tenersi distante dal sesso per anni. Adesso il bisogno di ripulire la sua piattaforma è diventato imperativo: il 96% dei ricavi della società del 2016 proverrebbero dalle inserzioni, secondo i documenti consegnati alla SEC prima della sua IPO. Tuttavia, quegli inserzionisti stanno iniziando a capire di correre il rischio che il loro materiale accuratamente creato e dal valore di milioni di dollari finisca immediatamente prima o dopo pornografia e selfie osé.

Di recente GroupM, ramo per l’investimento nei media di WPP, importante agenzia pubblicitaria, ha avvertito i suoi clienti che le inserzioni che circolano nella funzione “Storie” di Snapchat potrebbero venire visualizzate dagli utenti subito prima o dopo “contenuti espliciti per adulti”, secondo quanto riportato dal New York Times. Questo perché ciò che gli utenti vedono nelle Storie è una successione di contenuti da tutti i profili che seguono; quindi, se qualcuno segue un profilo che decide di inviare contenuti pornografici, c’è poco che l’inserzionista, l’utente o persino Snapchat possa fare per bloccarli (sebbene gli utenti debbano cliccare su ogni storia per riprodurla).

Snapchat ha tentato a lungo di ripulire e allontanare la sua piattaforma, e la sua reputazione, per impedire che venisse associata a contenuti sessuali. Chiunque dai 13 anni in su può creare un account e gli utenti sono abbastanza giovani, dato che la piattaforma è popolare in particolare tra i 18-25enni. Il punto forte dell’app consisteva inizialmente nel fatto che le immagini inviate scomparissero in pochi secondi e la libertà di inviare contenuti transitori l’ha fatta associare rapidamente al “sexting”.

Mentre l’app sviluppava funzioni video e la capacità di montare filmati insieme in Storie più lunghe che potessero venire guardate più di una volta, ha iniziato a crearsi un business più organizzato di performance pornografiche. I primi account che contenevano video di nudi e altri contenuti per adulti hanno ottenuto centinaia di migliaia di follower, probabilmente per aiutare ad istituire il marchio.

La società non vuole venire associata con questi contenuti pornografici, cosa che ha menzionato nel suo atto pubblico del 2016. Le sue linee guida di comunità e i termini di servizio recitano che il porno non sia consentito. Tuttavia, dato che ci sono poche barriere per attivare un account, la società ha sempre fatto affidamento sull’essere reattiva, rimovendo gli utenti che contravvenivano alle sue regole, piuttosto che prevenire la creazione di tali account.

Nel 2014, aveva avviato un serio programma di cancellazioni. Tuttavia, ovviamente, le persone continuano a vedere alcuni contenuti espliciti sul sito.

Snapchat ha dichiarato di possedere gli strumenti per evitare che gli utenti e gli inserzionisti vedano o vengano associati a contenuti che non scelgono intenzionalmente. Questi comprendono team dedicati alla sicurezza e agli abusi, che revisionano le segnalazioni e vanno in cerca di violazioni utilizzando sia esseri umani che tecnologia. Un portavoce della società ha inoltre affermato che una nota di GroupM ha sollevato preoccupazioni specifiche in merito ad un utente che, sebbene postasse contenuti espliciti altrove su internet, non pubblicava materiale pornografico su Snapchat.

La società è inoltre in procinto di lanciare uno strumento integrato per la segnalazione di abusi, attualmente testato in Australia.

È quindi una questione di controllo, per tutte le parti coinvolte. Le società dietro agli strumenti tecnologici che diamo per scontati non possono sempre predire come verranno utilizzate, come per esempio dimostrano i problemi di Google (NASDAQ: Alphabet Class A [GOOGL]) con i suoi inserzionisti, adirati per il fatto che le loro inserzioni apparissero accanto a contenuti di odio, le battaglie di Twitter (NYSE: Twitter [TWTR]) contro i troll razzisti e misogini o l’utilizzo da parte di potenziali terroristi e la recente esperienza di Facebook (NASDAQ: Facebook [FB]) con la sua funzione Live, utilizzata per filmare attacchi e suicidi in tempo reale.

Le persone che utilizzano i social spesso lo fanno a proprio rischio e i genitori che vogliono monitorare i propri figli stanno scoprendo che esistono alcuni strumenti adeguati a loro disposizione.

Gli inserzionisti dovranno abituarsi al fatto che i media non siano più estremamente curati e controllati; o altrimenti abbandonare completamente queste piattaforme.

Fonte: Quartz

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