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I Paesi Bassi, la Svizzera e l'Irlanda sono tra i paradisi fiscali aziendali più dannosi del mondo, secondo un nuovo rapporto di Oxfam.

I ricercatori di Oxfam hanno detto che i governi di tutto il mondo stanno tagliando le aliquote delle imposte sulle società e consentendo "forme estreme di evasione fiscale" al fine di attrarre investimenti.

Hanno anche avvertito che questa corsa al ribasso sta "sottraendo miliardi di dollari necessari per combattere la povertà e la disuguaglianza."Oxfam ha classificato i Paesi analizzando le loro aliquote fiscali.

Essi hanno inoltre esaminato se e quanto i Paesi offrano incentivi fiscali ingiusti, e se collaborino con gli sforzi internazionali per ridurre l'evasione fiscale, per esempio accettando di aumentare la trasparenza finanziaria.

Le isole Bermuda sono risultate essere le peggiori, con Isole Cayman al secondo posto e al terzo i Paesi Bassi. In risposta, la Bermuda Business Development Agency dice il rapporto ha ignorato la struttura commerciale e finanziaria unica della nazione-isola, basata su "un'economia viziata e sulla mancanza di comprensione."

Oxfam sostiene che quando i governi tagliano le imposte sulle società, devono poi bilanciare i loro libri, riducendo la spesa pubblica o aumentando altre forme di imposte, come l'IVA. Esme Berkhout, un consulente di Oxfam, ha dichiarato:

"La gente comune, e in particolare i più poveri, stanno pagando il prezzo per questa competizione spericolata attraverso gli aumenti delle tasse e i tagli ai servizi essenziali, come l'assistenza sanitaria e l'istruzione".

La ricerca di Oxfam ha mostrato che il 90% delle più grandi aziende del mondo è presente in almeno un paradiso fiscale.

Molti dei Paesi citati da Oxfam nel rapporto sono stati coinvolti in scandali fiscali con alcune delle più grandi aziende del mondo.

Nel mese di agosto all'Irlanda è stato ordinato dall'Unione Europea di recuperare fino a 13 miliardi di euro (13,7 miliardi di $ ) in tasse non pagate da parte di Apple.Grazie al suo accordo con l'Irlanda, Apple (NASDAQ: AAPL) ha pagato solo l'1%, o meno, di imposte nel Paese, ben al di sotto del tasso superiore al 35% di imposte sulle società negli Stati Uniti e al tasso del 12,5% in Irlanda.

L'Irlanda è stata etichettata da Oxfam come il sesto peggior paradiso fiscale delle imprese.

L'anno scorso è stato invece il turno di Starbucks (NASDAQ: SBUX), a cui l'Ue ha chiesto di rimborsare fino a 30 milioni di € che la società ha evaso sempre grazie ad un accordo fiscale con i Paesi Bassi.

A Fiat Chrysler (NYSE: FCAU) è stato ordinato di rimborsare un importo simile dopo che la società ha raggiunto un accordo simile con il Lussemburgo.Le Bahamas, che si sono classificate all'11° posto e le Isole Vergini Britanniche, al 15° posto, sono state entrambe nominate tra i paradisi fiscali off-shore utilizzati da Mossack Fonseca, lo studio legale al centro dello scandalo sull'evasione fiscale soprannominato Panama Papers.

L'Unione europea, il G20 e l'OCSE hanno tutti intensificato gli sforzi per chiudere le scappatoie fiscali aziendali durante lo scorso anno, ma Oxfam sta dicendo molto di più deve essere fatto. Ha detto Berkhout:

"I governi devono lavorare insieme per fermare questa folle corsa verso il basso sul reddito delle società e per garantire che le aziende paghino una aliquota equa".

Ecco l'elenco dei peggiori paradisi fiscali di tutto il mondo, secondo Oxfam:

  1. Bermuda
  2. Isole Cayman
  3. Olanda
  4. Svizzera
  5. Singapore
  6. Irlanda
  7. Lussemburgo
  8. Curacao
  9. Hong Kong
  10. Cipro
  11. Bahamas
  12. Jersey
  13. Barbados
  14. Mauritius
  15. Isole Vergini Britanniche

Oxfam ha inoltre sottolineato che, anche se il Regno Unito non compare nella lista, ci sono comunque quattro suoi territori: le Isole Cayman, l'Isola di Jersey, le Bermuda e le Isole Vergini Britanniche.

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