5 settori che potrebbero rimanere danneggiati se la Clinton divenisse presidente
Brian Snyder/Reuters
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Mentre qualsiasi cosa potrebbe avvenire nei giorni e nelle settimane prima del vero e proprio giorno delle elezioni, i mercati delle scommesse, le aspettative degli investitori e l'intera gamma di sondaggi politici si stanno tutti preparando per una eventuale presidenza di Clinton Hillary.

Mentre vari i risultati matematici sono tutti ancora sul tavolo alla Camera dei Rappresentanti, gli smart money suggeriscono inoltre che un GOP guidato dalla House sia lo scenario più probabile.

Ciò a cui gli investitori dovrebbero essere preparati sono quattro nuovi anni di un democratico alla Casa Bianca e un Congresso guidato dal partito repubblicano; avrà quest'ultimo un aspetto molto diverso rispetto agli ultimi quattro anni passati?

Qui sotto vi sono 5 fattori da tenere in considerazione mentre la campagna elettorale del 2016 sta per chiudersi, e una nuova (ma non così nuova) leadership prende piede a Washington D.C.

1. L’industria farmaceutica

La campagna di Hillary Clinton ha da sempre sollevato la questione dei "costi scandalosi" dei farmaci da prescrizione, e ha utilizzato non solo le note informative politiche sul suo sito web, ma anche una serie di invettive populiste su Twitter per portare punti a casa.

Ciò che dovrebbe creare suspense e preoccupazione agli investitori del settore biotech e di quello pharma non è il mero atteggiamento della Clinton, ma il fatto che questo diventi un modo estremamente valido da essere utilizzato per il capitale politico, dal momento che già molti leader del GOP alla Camera e al Senato si sono uniti nella mischia nel condannare Pharma. Vi è la significativa necessità di controllare come i prezzi dei farmaci possano calare (un paesaggio molto più competitivo sarebbe un ottimo punto di partenza dal momento che, si sa, viviamo in un'economia di mercato), e non vi è grande necessità di migliorare il sistema attuale.

Perché stiamo consigliando cautela qui? I suggerimenti di Hillary dopo tutto ammontano a qualche forma di fissazione dei prezzi, e il primo passo di invito del governo per la fissazione dei prezzi non è generalmente l'ultimo. Il problema è che una politica nazionalizzata intorno i prezzi dei farmaci è un ottimo modo per distruggere il settore della R&S, sopprimere l'innovazione, e ha un impatto negativo sulle prospettive a lungo termine del settore che di quei farmaci e dispositivi che creano e migliorano la qualità della vita. Questo rischio politico ed economico è già in atto?

Pensiamo che possa esserci già in una certa misura, ma crediamo anche che dopo l'elezione potrebbero esserci delle conseguenze di gran lunga peggiori rispetto alle aspettative dei mercati.

2. Il settore energetico

Da un lato, è improbabile che Hillary limiti la perforazione e le opportunità di esportazione di petrolio e di gas più del presidente Obama, dall'altro se dovesse portare a compimento alcune delle minacce più ridicole della sua campagna, finirebbe con il far alzare i prezzi di questi combustibili fossili fino a raggiungere delle conseguenze non volute.

Il tentativo di utilizzare gli ordini esecutivi per gettare un osso agli alleati ambientali potrebbe artificialmente spingere la produzione al di sotto dei livelli di domanda, causando u aumento dei prezzi e incentivando le più grandi società E & P già on-line ad per una maggiore produzione.

La nostra aspettativa è che gli investimenti di Hillary promuovano un programma di "energia pulita" attraverso una combinazione di sciocche misure simboliche, con il gas naturale e possibilità di usare del combustibile più pulito necessario per far avanzare il fabbisogno energetico del 21° secolo. Il suo bisogno di lenire entrambi gli estremisti ambientali e anche le esigenze del mercato si tradurrà in un certo grado di incoerenza, ma non è in grado di far deragliare le esigenze infrastrutturali ed energetiche del paese che sono responsabili della maggior parte della crescita economica degli ultimi sette anni.

Ci sarà un aumento della volatilità, perché gli sforzi di cambiare il trattamento fiscale delle MLP otterranno un'altra udienza, e perché più dibattiti anti-gasdotto verranno a galla. Ma ci aspettiamo che il risultato finale sia (nel peggiore dei casi) esenti gli operatori presenti, e probabilmente qualcosa più favorevole di questo.

3. Ristorazione, accessori, vendita al dettaglio

5 settori che potrebbero rimanere danneggiati se la Clinton divenisse presidente
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Una zona che sarebbe particolarmente ribassista sarebbe quella di quei settori che (a) già stanno affrontando notevoli venti contrari secolari a parte il clima politico, (b) si trovano in un ambiente che aggrava, anzichè guarire, i loro problemi. Non possiamo pensare ad una situazione peggiore di quella attuale dove ci sono già forti pressioni a causa dell'e-commerce, dei costi perversamente elevati di locazione, e ora dei costi unitari del lavoro alle stelle.

4. Gli investitori obbligazionari comunali

Ci possono essere pochi dubbi sul fatto che un'amministrazione Clinton sia ben consapevole delle gravi difficoltà nelle quali si trovano molti stati blu (ovvero dei Democratici), e quanto sia importante che l'accesso a un finanziamento sia disponibile per la continuazione del modello di stato blu.

Un sostegno significativo per le aree in difficoltà è in teoria previsto, ma i rendimenti sono già pericolosamente bassi, perciò sembra altamente improbabile che Hillary prenderà sul serio i sindacati e i pensionati.

5. Le infrastrutture

Questo non è un settore facile, ma pensiamo che una qualche forma di stimolo fiscale troverà un sostegno bipartisan con Hillary. I fondi non sono suscettibili ad essere schierati più efficacemente di quanto non lo fossero nel piano di stimolo di Obama, ma possono benissimo essere spesi in maniera peggiore.

In conclusione, Hillary Clinton rischia di creare maggiore volatilità nel settore energetico, più problemi per le grandi case farmaceutiche, rischio morale per le finanze comunali, e altri venti contrari per i rivenditori.

Queste sono comunque solo delle ipotesi, fondamentalmente I numeri dell'impatto di Hillary Clinton ai mercati nel 2017 sono di gran lunga al di fuori del suo controllo o di quello del Congresso. Vi sono altri fattori in gioco infatti, come il rallentamento della crescita e della produttività in Cina, le decisioni della Fed guidata Yellen e, naturalmente, il comportamento delle banche centrali in Europa e in Giappone. Gli investitori che sperano che o Hillary o Trump possano far molto per far muovere l'ago in queste aree rimarranno assai delusi.

Fonte: Forbes

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