Ieri Donald Trump ha approfondito il suo programma economico con un discorso a Detroit. Il candidato repubblicano alla presidenza ha detto che fornirà maggiori dettagli nelle prossime settimane. Vediamo alcune delle promesse più importanti di Trump finora, confrontando la sua strategia con la situazione attuale e le proposte della candidata del Partito Democratico Hillary Clinton.
Energia
- La proposta di Trump: Vuole abrogare i provvedimenti di Obama sul cambiamento climatico: revocare le leggi sulle emissioni di carbonio, permettere a TransCanada Corp di costruire l'oleodotto Keystone XL e cancellare un accordo internazionale per limitare il riscaldamento globale attraverso nuovi standard ambientali. Vuole espandere le trivellazioni offshore e ridare slancio al carbone. E dice che il suo piano di rimuovere le restrizioni nel settore dell’energia potrebbe far crescere il prodotto interno lordo di circa 100 miliardi di dollari all’anno.
- La situazione attuale: Obama ha detto di no al Keystone e ha legato gli Stati Uniti a un patto delle Nazioni Unite per mettere un freno all’aumento della temperatura. Per bypassare il Congresso, Obama si è servito dei suoi poteri esecutivi al fine di richiedere una riduzione del gas serra emesso dalle centrali elettriche USA. Ha anche bloccato tutti i nuovi progetti di estrazione mineraria sui territori federali.
- La proposta di Clinton: A grandi linee si tratta praticamente di una continuazione delle politiche di Obama con un attenzione particolare sui lavori legati all’energia pulita e alle rinnovabili, in particolare l’energia solare. Durante la campagna elettorale, Hillary Clinton ha detto che farà fallire molte miniere e che la fratturazione idraulica deve essere altamente regolata.
Tasse sulle imprese e sulle persone fisiche
- La proposta di Trump: Trump vuole abbassare le aliquote fiscali per le imprese e le persone fisiche, definendo questa proposta la più grande riduzione dai tempi di Ronald Reagan. Taglierà le imposte sul reddito delle imprese a 15% e diminuirà a tre i sette scaglioni esistenti riguardanti le persone fisiche - al 12%, 25% e 33%. Inoltre Trump vuole eliminare la tassa di successione e mettere fine alla possibilità per le multinazionali di rimandare il pagamento delle tasse sui redditi all’estero, annunciando che istituirà una “tassa di rimpatrio” del 10% sugli oltre 2 mila miliardi di dollari di entrate ammassati all’estero da parte delle aziende.
- Situazione attuale: Sotto la legge attuale, l’aliquota massima per le multinazionali è del 35%. Inoltre, le società possono rimandare il pagamento delle imposte sui redditi all’estero fino a quando decidono di riportare i guadagni negli Stati Uniti o rimpatriarli.
- La proposta di Clinton: La Clinton creerà una nuova aliquota fiscale minima del 30% sulle persone fisiche che guadagnano oltre 1 milione di dollari e aggiungerà un sovrattassa del 4% sui redditi che superano i 5 milioni di dollari. La candidata presidenziale ha anche proposto una tassa su alcune transazioni finanziarie ad alta frequenza e una "exit tax'' sui profitti non rimpatriati delle società USA che modificano le loro residenze fiscali tramite esterovestizione.
Scambi commerciali
- La proposta di Trump: Trump vuole ridurre il disavanzo commerciale, rinegoziare l’Accordo nordamericano per il libero scambio (NAFTA), ritirarsi dal TPP ed etichettare la Cina come nazione colpevole di manipolazione monetaria.
- Situazione attuale: Il disavanzo commerciale americano annuale è diminuito negli ultimi anni rispetto a prima della crisi finanziaria, ma la nazione ha importato comunque 500,4 miliardi di dollari in più di beni e servizi rispetto a quanto ne abbia esportati nel 2015. Il NAFTA è stato un argomento sui cui si è dibattuto sin dalla sua creazione nel 1994. Il TPP, un accordo commerciale tra i paesi dell’Anello del Pacifico, attende di essere ratificato.
- La proposta di Clinton: Anche la Clinton ha detto che preferirebbe rinegoziare NAFTA, che si oppone al TPP e che vuole impedire a paesi come la Cina di abusare delle regole internazionali sugli scambi commerciali, implementando regole più dure. Inoltre ha proposto un programma che scoraggerebbe le società a trasferire i posti di lavoro e i profitti all’estero.
Childcare
- La proposta di Trump: Il suo piano permette alle famiglie americane di rendere deducibili i costi sostenuti per il childcare (asili nido, servizi per l'infanzia), che rappresentano la spesa maggiore per le famiglie secondo il candidato repubblicano.
- Situazione attuale: Gli Stati Uniti continuano a distinguersi per l’essere il terzo paese più costoso per quando riguarda la cura dell’infanzia tra i 34 paesi dell’area Ocse, dati del 2012. Queste tasse sono cresciute a un tasso più alto dei costi degli affitti e dell’istruzione nella maggior parte degli stati, spesso minacciando di far fallire i piani dei genitori in materia di casa e occupazione.
- La proposta di Clinton: La sua proposta in materia di childcare include degli sgravi fiscali, ma è più concentrata sul supporto da parte del governo e su investimenti più ampi, con la promessa che nessuna famiglia debba spendere più del 10% del proprio reddito in cure di alta qualità.
Regulation
- La proposta di Trump: Trump propone una una moratoria temporanea su nuove regolamentazioni e ha detto che eliminerà tutte quelle ritenute non necessario. In precedenza Trump ha detto che intende abrogare il Dodd-Frank Act, cancellando le riforme che hanno stabilito nuovi requisiti di capitale per le grosse banche e che hanno vietato il proprietary trading a seguito della crisi finanziaria.
- Situazione attuale: La maggior parte dei provvedimenti del Dodd-Frank sono prossimi al loro completamento oppure definitivi.
- La proposta di Clinton: Clinton ha promesso di rafforzare la riforma Dodd-Frank e di votare contro ogni legge che la possa indebolire, oltre a ventilare la possibilità di implementare altre leggi.