La guerra contro l’Islam nel cuore d’Europa
Axel Schmidt/Reuters
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Un piccolo paesino in Germania offre una fotografia del sentimento anti-islamico che ha preso piede in Occidente.

Erfurt, Germania. Questa città medievale di case a graticcio e strade acciottolate è in prima linea nella guerra culturale contro l’Islam che si sta inasprendo in Occidente.

Donald Trump potrebbe chiedere di vietare l’ingresso ai musulmani negli Stati Uniti. Ma pure da questa parte dell’Atlantico l’Islam è sotto tiro, con l’opposizione politica alla fede religiosa in continua crescita mentre un messaggio anti-musulmani emerge come la parola d’ordine dell’estrema destra europea.

In pochi posti questo cambiamento è più impressionante che qui in Germania, dove gli attacchi degli islamisti radicali nelle nazioni confinanti e un’ondata record di migranti dal Medio Oriente sta mettendo alla prova la volontà nazionale di proteggere i diritti delle minoranze adottata dopo la seconda guerra mondiale.

Una volta una forza liberale che si opponeva all’euro e agli aiuti alla Grecia, Alternativa per la Germania (AfD), partito in rapida crescita, si è ora unito con decisione ai ranghi delle forze anti-Islam. Nelle ultime settimane, AfD si è lanciata in un feroce attacco contro la fede islamica, lanciando un avvertimento “l’espansione e la presenza di un numero crescente di musulmani” sul suolo tedesco.

Giovedì le autorità tedesche hanno arrestato tre uomini siriani che si fingevano migranti, accusandoli di programmare un attacco contro il centro storico di Düsseldorf nel nome dello Stato Islamico, e questo non ha fatto che aggiungere benzina alla campagna del partito.

Nel dire di voler proteggere i diritti delle donne, la sicurezza nazionale e la cultura tedesca, Afd - che è supportato da quasi 1 elettore su 6 - sta chiedendo di vietare l’hijab nelle scuole e università e sta preparando la pubblicazione di un “manifesto” anti-Islam basato su una “ricerca scientifica”. Qui, nell’ex Germania est comunista, il partito è avanzato ancora di più, allarmando i musulmani del luogo e impegnandosi a fermare la costruzione della prima moschea di Erfurt.

Secondo i registri della città, il 75% dei 200.000 residenti di Erfurt dice di non avere “nessuna religione”. Ma gli ufficiali di AfD sono indignati all’idea di minareti a poche fermate di tram dai campanili delle antiche chiese cristiane di Erfurt.

“Questo problema è troppo importante per rimanere in silenzio” ha detto Stefan Möller, politico locale di AfD.

“Dobbiamo farci sentire, lo dobbiamo al nostro paese. Noi siamo patrioti.”

Nel frattempo i leader delle comunità islamiche e i politici progressisti stanno suonando l’allarme, e definiscono la posizione dell’AfD contro l’Islam come un segno dei tempi. Quest’anno, almeno due università tedesche hanno chiuso le sale di preghiera per musulmani, sostenendo che i luoghi deputati all’istruzione superiore dovrebbero essere secolarizzati e che l’Islam non dovrebbe ricevere alcun “trattamento speciale”. Stanno incoraggiando i musulmani che vogliono pregare a usare delle generiche “stanze del silenzio” designate per tutti gli studenti.

In Germania, come in altre parti d’Europa, c’è stata anche una recente ondata di attacchi contro le moschee, tra cui tentativi di incendi e atti di vandalismo.

L’Europa dice basta

“Ci ricorda... Hitler”

La guerra contro l’Islam nel cuore d’Europa
Il sopravvissuto Alexander Butschuk all'arrivo all'ex campo di concentramento nazista di Buchenwald vicino Weimar, il 12 aprile 2015. La Germania ha festeggiato il 70esimo anniversario della liberazione del campo di concentramento di Buchenwald da parte dall'esercito americano, avvenuta l'11 aprile 1945. REUTERS/Kai Pfaffenbach

Alcune persone qui - e non solo musulmani - sono profondamente preoccupate da questa tendenza. Bodo Ramelow, governatore di sinistra della regione dove si trova Erfurt, ha detto:

“I forni crematori per i campi di concentramento [della seconda guerra mondiale] sono stati costruiti in Erfurt. I campi di concentramento di Buchenwald e Dora erano qui. La prima grande ondata di razzismo fu diretta contro i nostri concittadini ebrei… Non dobbiamo permettere mai più a una maggioranza di votare per impedire a una minoranza di prosperare.”

I leader delle comunità islamiche vedono l’opposizione in crescita in Germania come parte dello stesso fenomeno che ha trasformato l’Islam in un tema di campagna elettorale negli Stati Uniti, così come in Francia, Austria, Olanda, Polonia e in altre nazioni europee.

“Per la prima volta [dalla seconda guerra mondiale] c’è nuovamente un partito che sta provando a limitare l’esistenza di un’intera comunità religiosa e a minacciarla” dice Aiman Mazyek, capo del Consiglio Centrale dei Musulmani in Germania, a riguardo della posizione anti-Islam di AfD.

“Questo ci ricorda dei tempi di Hitler”.

Il fronte occidentale

L’opposizione politica in Europa alle forme più conservatrici dell’Islam è in aumento da anni.

Nel 2009, la Svizzera ha vietato una nuova moschea e un anno dopo la Francia ha fatto passare una legge che vieta di indossare l’hijab in pubblico. Ma i leader musulmani temono una ripresa di sentimenti anti-Islam in tutto l’Occidente.

Negli Stati Uniti Trump sta prendendo di mira i musulmani, mentre in Austria, “un’invasione musulmana” di migranti che scappano dalla guerra è diventato il tema dominante della corsa presidenziale, persa per una manciata di voti dall’estrema destra. In Gran Bretagna il primo sindaco musulmano di Londra ha affrontato una campagna elettorale in cui persino il primo ministro David Cameron ha provato a collegarlo agli estremisti.

In Francia gli atti di violenza contro i musulmani sono triplicati nel 2015, da 133 incidenti a 429, secondo il ministro dell’Interno del paese. In maggio, la polizia polacca è entrata nei dormitori di un’università in Cracovia per interrogare una serie di studenti stranieri riguardo a legami con il terrorismo, dando spazio ad accuse di profiling razziale e odio contro i musulmani.

Nel mese di gennaio la città danese di Randers ha fatto passare una risoluzione che richiedeva alle istituzioni pubbliche di servire il maiale. I sostenitori della legge si sono uniti per dire che la cultura del cibo danese dovrebbe essere superiore agli obblighi religiosi degli immigrati musulmani.

In aprile, la provincia italiana del Veneto ha adottato una modifica nella legge che secondo i critici rende più difficile costruire moschee. “Sono assolutamente contrario alla costruzione di nuove moschee” ha detto Luca Zaia, governatore del Veneto della Lega Nord, al quotidiano la Nuova di Venezia. “Alcuni di questi predicatori li ho già incontrati e a loro ho detto chiaramente che i sermoni vanno fatti in italiano, per un motivo di trasparenza.”

Critiche più ampie

La guerra contro l’Islam nel cuore d’Europa
Meeting tra gli stati maggiori di AfD e i rappresentanti delle comunità islamiche in Germania. Axel Schmidt /Reuters

La Germania è stata a lungo un bastione della tolleranza in Europa, con molti che citano la storia della seconda guerra mondiale come un esempio del pericolo di quando le minoranze religiose ed etniche sono prese di mira.

Alcuni sostenitori di AfD puntano il dito alla crescente influenza dell’Islam radicale in Germania come prova di quello che accade quando la religione non viene passata sotto i controlli. Nel 2014, per esempio, un gruppo di islamisti ultra-conservatori inscenò delle ronde nella città di Wuppertal, vestendosi come “polizia della Sharia” - in riferimento alla legge religiosa islamica - dicendo ai passanti di non bere alcol o di non entrare in discoteca.

I critici dell’Islam, sebbene insistano di non aver nulla contro i musulmani progressisti, sta prendendo di mira la religione in maniera sempre più ampia. Notano una mancanza di rispetto verso gay e lesbiche, così come nei confronti delle donne, mostrata da alcuni musulmani secondo quanto riportato da alcune notizie, tra cui i sospetti in una serie di aggressioni sessuali durante Capodanno nella città tedesca di Colonia.

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Ma gli avversari della destra sostengono che le posizioni stesse dei conservatori contro i diritti dei gay e in difesa dei ruoli “tradizionali” per le donne suggeriscono che le posizioni anti-Islam sono utilizzate semplicemente come uno stratagemma elettorale per vincere dei voti. Mina Ahadi, dissidente iraniana e attivista critica dell’Islam fondamentalista, ha scritto in una lettera aperta all’AfD che quest’ultima “rappresenta in pratica le stesse posizioni autoritarie, omofobe e sessiste - in breve: disumane - delle associazioni di islamici ultra conservatori”. Lo scorso mese un tentativo di incontro tra la leadership del partito e i maggiori rappresentanti delle comunità islamiche in Germania è naufragato, tra le accuse reciproche. Per produrre materiali a sostegno dell’incompatibilità dell’Islam con la democrazia tedesca, AfD si sta basando su autorità come Tilman Nagel, ex professore di studi islamici presso l’Università di Göttingen University che, durante un’intervista telefonica, si è lanciato in un attacco contro il “politicamente corretto.”

In Erfurt, l’opposizione del AfD alla costruzione di nuove moschee ha colpito la piccola comunità di 70 musulmani che stanno cercando di ottenere i permessi per costruire la prima moschea della città, in un quartiere industriale alla periferia della città. In effetti, AfD ha scoperto il piano solo quando un leader musulmano locale ne ha parlato con il partito durante un meeting tenutosi il mese scorso.

“Potevo vedere l’odio nei loro occhi quando glielo ho detto” dice Suleman Malik, migrante 33enne dal Pakistan a guida del progetto. “Vogliono violare la nostra libertà di religione, ma non credo che avranno successo. È un problema su scala nazionale e non credo che la Germania voglia veder accadere tutto questo.”

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