Marion Le Pen, nipote di Marine, è fortemente intenzionata a crearsi una nicchia all’interno del panorama della destra francese.
Marine Le Pen sperava insieme al Front National di essersi liberata dal padre lo scorso anno, di aver messo a posto l’ultimo affare di famiglia e di aver preso pieno controllo del partito anti-Ue.
Peccato per lei che le cose non siano andate proprio così.
Mentre le elezioni presidenziali si avvicinano, sua nipote Marion Maréchal-Le Pen, 26 anni, sta mettendo in piedi uno spettacolo di indipendenza politica che preoccupa e irrita i membri più anziani del partito.
Prende la forma di sfide verbali alla linea di partito, come il suo supporto a politiche economiche liberali; o apparizioni pubbliche che fanno discutere, per esempio a manifestazioni di gruppi di estremisti, in un modo che fa pensare che il suo partito non sia così mainstream o innocuo come i suoi leader fanno suggeriscono.
Per il momento, il rischio per Marine è che sua nipote offuscherà il messaggio che lei ha preparato con cura così da presentarsi come una candidata presidenziale credibile il prossimo anno. Ma più in là c’è il pericolo che Marion, che molti nel partito, soprattutto nel sud della Francia, preferiscono alla zia, presenterà una sfida per la leadership del partito, un’idea minacciosa in un momento nel quale di Marine nei sondaggi si stanno affievolendo.
“Non è esattamente una crisi. Nessuno crede che Marion stia per candidarsi alla presidenza nel 2017, o anche nel 2022” ha detto Bertrand Dutheil de la Rochère, un consigliere del vice presidente del Front National, Florian Philippot. “Ma c’è il pericolo di confondere gli elettori, di fargli pensare che ci siano due versioni del FN in competizione quando nei fatti non è così”.
Rubare il palcoscenico a Marine
Marion ha mandato avanti il suo spettacolo personale, con un gruppo distinto di consiglieri, sin da quando fu eletta nella camera bassa della Francia all’età di 22 anni.
Ma nel corso degli ultimi tre mesi, mentre sue zia si è ritirata deliberatamente dai media a seguito della sconfitta nelle elezioni regionali in dicembre, Marion si è affermata con più forza, attraverso le sue dichiarazioni e apparizioni pubbliche, ma anche attraverso viaggi all’estero pensati per per darle l’aura di una donna di stato.Forse il segnale più appariscente della rivolta è stato quando Marion ha detto a iTele di essere “stufa di sentire parlare dei valori repubblicani.”In un paese dove abbracciare i valori repubblicani significa più o meno che una persona accetta l’idea di vivere in una democrazia con diritti costituzionali garantiti per tutti, quella battuta ha suscitato un po’ di sorpresa. Sin da quanto ne ha preso il comando nel 2011, Marine Le Pen si è impegnata a sottolineare con forZA l’idea che il Front National è un partito repubblicano e che merita di essere accettato dal mainstream politico del paese
Marion ha detto dopo di voler respingere le accuse secondo cui il Front National non fosse abbastanza repubblicano. Ma pochi giorni dopo, come se volesse rincarare la dose, la giovane Le Pen si è presentata a una manifestazione di Action Française, un movimento radicale e monarchico legato storicamente all’anti-semitismo, al vigilantismo violento degli anni ‘30 e al fondamentalismo cattolico.
In pubblico, i funzionari del Front hanno sminuito l’accaduto. Rispondendo a France 5, Philippot ha detto che anche se lui personalmente non avrebbe accettato l’invito, Marion era libera di fare come gradiva finché non fosse andata in rotta pubblicamente con la linea di partito.
“Se avesse annunciato pubblicamente il suo desiderio di difendere l’idea di una monarchia, quello sarebbe stato un problema, ma non è stato questo il caso”.
Ad ogni modo, in privato, i funzionari del Front sono molto meno blasé. Secondo il settimanale satirico Le Canard Enchainé, Marine Le Pen si è lamentata dopo essere venuta a conoscenza dell’avventura con Action Française:
“A causa di Marion, non posso unificare il Front National.”
Sulla cattiva strada
Dutheil de la Rochère, che consiglia il partito su nozioni astratte come repubblicanesimo e secolarismo, ha detto che il comportamento di Marion potrebbe essere problematico nel senso che dà l’impressione che ci siano due versioni del Front National da cui scegliere.
La versione di Marion è liberale dal punto di vista economico, conservatrice sui temi sociali e immersa profondamente nel sud. La versione di Marion è da statista, più forte nel nord e concentrata in gran parte sulla questione dell’abbandono dell’euro da parte del paese, se dovesse essere eletta presidente.
La Le Pen più giovane è sempre più in disaccordo con la seconda versione, quella dominante.
Lunedì, aveva in programma di apparire a una conferenza in Georgia (che continua a opporsi alla Russia, la superpotenza preferita dal Front - un’altra pugnalata indiretta contro Marine) il cui tema è di promuovere i valori della famiglia e politiche contro l’aborto. Nessuno di questi argomenti è sull’agenda politica del suo partito. E più tardi nel corso di questo mese, parteciperà a una conferenza nella città del sud di Béziers, che riunisce correnti della destra francese che non sono allineate con i partiti maggiori.
Anche se Dutheil de la Rochère ha concesso che Marion avesse diritto alla sua libertà, ha detto anche che soddisfare i bisogni dei fondamentalisti cattolici e dei partiti estremisti fosse in fin dei conti controproducente.
“Ci sarà sempre un certo numero di estremisti in qualsiasi partito e il Front National non fa eccezione. Ci sono persone che vogliono abolire l’aborto, persone che odiano Marine” ha detto. “Ma queste persone rappresentato il 2, il 3, forse il 5% degli elettori. Parlare solo a loro vuol dire assicurarsi che il Front collasserà durante le elezioni.”
Per ottenere la maggioranza dei voti il prossimo anno, Marine e Philippot vogliono ampliare il più possibile l’appeal del loro partito. Dutheil de la Rochère ha detto che ciò significava concentrarsi sulla loro grande proposta unificante - che la Francia dovrebbe abbandonare l’eurozona - e non perdere tempo a parlare di temi “sociali” che potrebbero dividere gli elettori.
Eppure questi sono gli argomenti diventati la specialità di Marion, specialmente quando si parla di valori della famiglia, aborto e contraccezione. Lo scorso anno ha attirato le ire delle femministe quando ha consigliato di togliere i fondi all’equivalente francese dell’Unione Italiana dei Centri di Educazione Matrimoniale e Prematrimoniale.
Ma persino alcuni membri del Front hanno marcato le loro differenze. Alla tradizionale manifestazione di partito del 1 maggio, Sophie Montel, membro del Parlamento europeo, ha tenuto un discorso appassionato sul bisogno di difendere i diritto delle donne in materia di concepimento, guadagnandosi il plauso di Marine, che ha detto: “Hai ragione, Sophie”. Montel ha commentato:
“Prendo le posizioni di Marion come un desiderio di mettere avanti le differenze sulle questioni sociali. Lei è una ragazza grande ed è responsabile delle sue scelte. A quanto pare, è affascinata dalla monarchia.”