Ancora occhi puntati sulla Grecia
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Le nuove misure di austerity, le proteste e la riunione dell’eurogruppo: Atene ancora nell’occhio del ciclone.

La Grecia torna al centro della scena nella giornata di lunedì, quando i provvedimenti in merito agli aiuti da parte dei creditori internazionali indicheranno se il paese dovrà affrontare un rinnovato periodo di deriva politica o se otterrà un attimo di respiro sul piano economico dopo sei anni di turbolenze.

L’eurozona e il Fondo Monetario Internazionale valuteranno se il primo ministro greco Alexis Tsipras si sia impegnato abbastanza nell’effettuare dei tagli di fondi, così da ottenere un ulteriore versamento di aiuti. Il punto in questione è una richiesta dell’FMI di “misure di emergenza” a livello fiscale del valore di circa 3,5 miliardi di euro nel caso in cui la Grecia non rispetti le direttive sul bilancio.Tale pacchetto, pari al 2% del prodotto interno lordo della Grecia, è politicamente spinoso per un premier che aveva promesso agli elettori che si sarebbe opposto a qualsiasi misura di austerity extra e che governa con una maggioranza parlamentare di tre seggi. Se l’FMI dovesse dare al governo greco spazio di manovra insufficiente durante l’incontro a Bruxelles con i ministri delle finanze dell’eurozona, Tsipras potrebbe finire con il dover indire elezioni anticipate o un referendum – entrambi avvenuti lo scorso anno, quando la Grecia è andata vicina a un’uscita dall’euro.

“La natura del pacchetto di emergenza potrebbe determinare il destino del governo, in quanto sarebbe molto difficile garantire alla maggioranza parlamentare richiesta delle misure dettagliate”, ha dichiarato il 6 Maggio in un rapporto Wolfango Piccoli, analista presso Teneo Intelligence a Londra.

“Il rischio di elezioni anticipate potrebbe aumentare sensibilmente se i finanziatori decideranno di imporre delle condizioni”.

Le misure d’emergenza si aggiungono a un pacchetto di tagli da 5,4 miliardi di euro necessario per garantire ulteriori aiuti da parte dell’eurozona e dell’FMI. Nelle prime ore di lunedì, il governo di Tsipras è riuscito a far approvare dal parlamento una serie di riforme pensionistiche e relative alle imposte sui redditi con 153 voti a favore su 300.

Recessione greca

Le controversie relative ai progressi registrati dalla Grecia in merito al rispetto delle condizioni del salvataggio da 86 miliardi di euro dello scorso anno ricordano i conflitti politici che hanno accompagnato i due precedenti piani di salvataggio del paese sin dal 2010, lasciando una questione spinosa: può il paese staccarsi da questo supporto vitale e restare nella moneta unica europea?

L’economia greca è tornata alla recessione (dopo una leggera crescita nel 2014 che aveva interrotto sei anni di restringimenti), la disoccupazione è rimasta ostinatamente elevata a circa il 25% e il sostegno pubblico nel paese per l’euro delle 19 nazioni si è indebolito. Con l’attuale revisione del bilancio della Grecia in ritardo di sei mesi, Tsipras sta finendo il tempo per beneficiare di un nuovo versamento di aiuti prima che i titoli greci detenuti dalla Banca centrale europea scadano a luglio.

Dopo essersi lanciato verso il potere nel gennaio 2015 su un’ondata anti austerità prima di fare dietrofront in merito alle restrizioni di bilancio per ottenere l’ultimo piano di salvataggio, Tsipras dà la colpa all’attuale stallo dell’FMI e ha ottenuto solidarietà da alcuni creditori europei.

Il peso dei debiti

La necessità di misure d’urgenza – con azioni di austerità aggiuntive se i requisiti di bilancio non verranno soddisfatti – deriva da un disaccordo tra l’FMI e l’eurozona. Mentre i funzionari europei ritengono che gli attuali impegni della Grecia siano sufficienti per raggiungere un surplus di bilancio mirato prima del pagamento di interessi del 3,5% del PIL nel 2018, l’FMI prevede che gli attuali provvedimenti greci produrranno un eccesso di solo l’1,5%.

La scorsa settimana, la direttrice dell’FMI Christine Lagarde ha scritto una lettera ai membri dell’eurogruppo, in cui afferma che, in assenza di sgravio del debito, Atene avrebbe bisogno di legiferare in merito alle misure d’urgenza prima che il finanziamento possa procedere. Il ministro greco della finanza Euclid Tsakalotos ha scritto invece nella sua lettera al gruppo che votare su queste procedure non sia attuabile a livello costituzionale.

Il 7 maggio, i creditori europei della Grecia hanno presentato un progetto di memorandum, che sarà discusso durante l’incontro di lunedì, che includeva queste misure di austerità aggiuntive, secondo una copia del documento ottenuta da Bloomberg News. La proposta pesa su un interruttore che taglierebbe alcune spese e aumenterebbe il gettito fiscale qualora gli obiettivi di bilancio non venissero soddisfatti.

Il 6 maggio Atene ha inviato al parlamento un emendamento dell’ultimo minuto, mirando a 200 milioni di euro di reddito riducendo l'importo dell'esenzione dall'imposta da 9.100 euro a 8.363 euro. Il provvedimento ha lo scopo di rispettare la revisione della Grecia del pacchetto economico principale e si avvicina alle richieste dell’FMI.

Poiché la Germania insiste che l’FMI con sede a Washington resti parte del salvataggio della Grecia, l’Europa non può permettersi di mettere da parte la dibattuta questione delle misure di emergenza.Un incentivo per il partito Syriza di Tsipras e la sua coalizione, i nazionalisti Greci Indipendenti, per ingoiare l’amara pillola dell’FMI, è una promessa da parte dei creditori che qualsiasi accordo che fornisca ulteriori aiuti attiverà delle discussioni riguardo alla riduzione del debito sotto forma di sconto dei relativi tassi d'interesse e maturazioni più lunghe dei prestiti di salvataggio.

Questa carota è sul tavolo dal 2012 e non ha impedito che il governo greco dell’ex primo ministro Antonis Samaras, alleato della cancelliera tedesca Angela Merkel, andasse incontro all’intransigenza dell’FMI in merito ai provvedimenti fiscali verso la fine del 2014 e che questi dovesse lasciare il suo posto da lì a due mesi.

Fonte: Bloomberg

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