Una comprensione del vero Islam può aiutare a fermare gli atti di terrorismo, scrive Qasim Rashid, attivista per i diritti umani e rappresentante in America della comunità del movimento religioso della Ahmadiyya.
Gli attacchi di Bruxelles di questa settimana - come quelli di Ankara nel corso del weekend, di Parigi a novembre e in Kenya lo scorso aprile - sono un flagello per l’umanità.
Rappresentano la più grande cattiva interpretazione possibile del vero Islam.
Gli estremisti dell’Isis e gli attivisti anti-Isis fondamentalmente ignorano il Corano e ne danno una rappresentazione errata. Non dovrebbe sorprendere che dopo avere subito violenze per quasi un anno come ostaggio dell’Isis, il giornalista francese Didier Francois, una volta liberato, abbia detto:
Non c’era mai davvero una discussione sui testi oppure non si trattava di una discussione religiosa. Era una discussione politica. Credevano più alle violenze che all’insegnamento del Corano. Perché ciò non ha nulla a che fare con il Corano. Non avevamo nemmeno il Corano; loro non volevano neppure darci un Corano.
Il Corano presenta il complesso di leggi che regolano la guerra più umanitario e avanzato che il mondo abbia mai conosciuto. Eppure gli estremisti e gli attivisti anti-Islam fanno ricorso alla censura.
Per esempio, gli estremisti e gli attivisti possono discutere della “teoria della progressione”, la quale suggerisce che dato il Corano inizia con versi pacifici e termina apparentemente con versi violenti, allora i musulmani diventano “progressivamente” violenti nei confronti dei loro vicini.
Sfortunatamente, questa bizzarra teoria non trova conferma né nel Corano né nell’esempio pratico del profeta Maometto.
Durante i primi dodici anni del dicastero del profeta Maometto alla Mecca, il musulmani hanno affrontato una persecuzione brutale, boicottaggi e assassinii per mano del governo e della società della Mecca. Maometto vietò ogni forma di violenza o ritorsione, persino in forma di autodifesa. Invece, ha ordinato ai musulmani di mantenere la pazienza e il dialogo o di lasciare la Mecca.
La maggior parte dei musulmani alla fine fuggì per salvarsi la vita. Alcuni cercarono rifugio sotto il sovrano cristiano d’Abissinia Ashama ibn Abjar. Altri formarono un alleanza con gli ebrei di Medina. Maometto presto scappò per aver salva la vita e fu accolto a Medina. Gli ebrei e i musulmani di Medina decisero di comune accordo di eleggere Maometto capo di stato, dopo che egli promulgò la Costituzione di Medina.
Circa 1200 anni prima della Costituzione degli USA, la Costituzione laica di Maometto garantiva l’uguaglianza tra tutti cittadini di Medina senza differenza di religione, manteneva libertà di coscienza universale e obbligava musulmani ed ebrei a difendersi l’un l’altro dagli attacchi esterni.
Per la prima volta nella sua vita il profeta Maometto aveva autorità sui non musulmani. Ma invece di obbligare i non musulmani a convertirsi all’Islam, come gli estremisti e gli attivisti potrebbero far pensare, il Corano, al versetto 2:257 ha rivelato: «Non ci deve essere costrizione nella fede».
I primi versi del Corano che parlano di guerra furono anche rivelati nel Capitolo 22, Verso 40-41. Questi versi iniziali piazzano un peso enorme sui musulmani, prima che gli sia permesso di combattere. I musulmani devono prima affrontare una persecuzione basata sulla religione, tornare alle loro case, essere inseguiti, gli deve essere dichiarata guerra contro e solo allora i musulmani possono combattere per autodifesa.
I versi seguenti devono essere compresi in coesione e unisono con quelli iniziali. Così come la Corte Suprema degli Stati Uniti rifiuta le intepretazioni della Costituzione che contraddicono quelle stabilite in precedenza, così, allo stesso modo, dobbiamo comprendere il Corano per intero.
Fu solo dopo che i leader della Mecca misero insieme un potente esercito per inseguire e uccidere ogni musulmano d’Arabia, che il Corano finalmente concesse ai musulmani il permesso - ma non l’obbligo - la possibilità di praticare l'auto-difesa.
Ancora più importante, il fine del combattimento non era di costringere gli altri all’Islam, ma per proteggere tutti i luoghi di culto. L’avanzato diritto bellico deciso da Maometto proteggeva anche tutti i non combattenti, gli animali, la vegetazione e le proprietà.
Gli estremisti e gli attivisti anti-Islam dichiarano che il Capitolo 9 del Corano è anche la presunta “culminazione” della violenza contro ebrei e cristiani. Al contrario, il Capitolo 9 concede all’esercito invasore quattro ulteriori mesi per cessare il combattimento e tornare alle loro terre. Se un esercito invasore dovesse rispettare tali premesse, ai musulmani sarebbe proibito di combattere. Se, invece, l’esercito invasore persiste nel suo terrorismo, i musulmani hanno il diritto di difendersi per proteggere la libertà di coscienza di tutti, anche di ebrei o cristiani.
Maometto usò la cultura per porre fine al terrorismo e questa è la migliore soluzione per porre fine al terrorismo oggi. Nel piangere le vittime degli attacchi di Bruxelles, uniamoci, impariamo e facciamo avanzare il vero Islam.