Due giorni dopo gli attacchi dello Stato Islamico a Bruxelles, i ministri dell’Unione Europea proveranno a superare le loro divisioni e convincere i cittadini di poter fermare l’ondata di terrorismo che sta colpendo le capitali della regione.
Mentre la polizia continua la loro caccia agli attentatori sopravvissuti, i ministri degli interni si incontreranno a Bruxelles nel pomeriggio di giovedì per valutare le misure di sicurezza anti-terrorismo e all’aeroporto dopo le esplosioni all’aeroporto e in una stazione della metro che ha lasciato finora 32 morti e 270 feriti.
Gli investigatori, che hanno identificato due degli attentatori suicidi come i fratelli Khalid e Ibrahim El Bakraoui, hanno detto di aver trovato materiali esplosivi in un nascondiglio nel nord di Bruxelles - tra cui 15 chilogrammi di Tatp, 150 litri di acetone, 30 litri di perossido di idrogeno, detonatori, una borsa piena di chiodi e contenitori di plastica.
Hanno anche trovato un testamento vicino a un cestino della spazzatura, scritto da Ibrahim al computer; si è descritto come “agitato, senza sapere cosa fare e cacciato ovunque”, ha detto ai giornalisti il procuratore federale Frederic Van Leeuw.
Addestramento
A seguito degli attacchi di Parigi lo scorso anno, gli omicidi di Bruxelles hanno messo alla luce quanto sia difficile tracciare l’enorme numero di islamici radicali sospetti. La Germania, fino ad ora risparmiata dagli attacca su larga scala, ha detto di avere dossier su 450 islamici pericolosi. Molti estremisti nati in Europa hanno passato del tempo in Siria seguendo addestramento da parte dello Stato Islamico, che ha rivendicato la responsabilità delle atrocità di Bruxelles.
Un kamikaze all’aeroporto è stato identificato come Najim Laachraoui, secondo quanto riportato dal quotidiano belga De Standaard. Laachraoui ha lasciato la Siria nel 2013 e fu fermato al confine tra Austria e Ungheria a settembre mentre viaggiava con Salah Abdeslam, che è stato arrestato la scorsa settimana come sospettato dei massacri di Parigi, avvenuti lo scorso novembre, in cui 130 persone hanno perso la vita.
Preparandosi alla probabile recriminazione sulle difficoltà dell’Ue contro il terrorismo alla riunione dei ministri, il presidente turco Recep Tayyip Erdogan ha detto a una conferenza stampa mercoledì che uno degli attentatori di Bruxelles era stato catturato in precedenza a Gaziantep, nella Turchia orientale, e poi esiliato.
Il ministro della giustizia del Belgio, Koen Geens, ha detto al canale televisivo locale VRT di non poter confermare se il Belgio fosse a conoscenza dell’avvertimento della Turchia riguardo Ibrahim, dopo che era stato espulso nei Paesi Bassi.
Diversi precedenti penali
Ibrahim El Bakraoui, 29 anni, si è fatto saltare in aria all’aeroporto mentre suo fratello Khalid, 27 anni, si è occupato dalla bomba nella metropolitana. I due fratelli nati a Bruxelles, entrambi cittadini belgi, hanno avuto una “lunga lista di precedenti, ma nessuno di questi legati al terrorismo”, ha detto il procuratore Van Leeuw.
A pochi passi dalla metropolitana dove si è verificata l’esplosione, i leader dell’Ue si sono riuniti ibn più occasioni negli ultimi mesi in una lotta continua per creare un fronte unito ed efficace per gestire il flusso di rifugiati, il terrorismo e la debole crescita economica. Ma virtualmente ogni riunione è stata dilaniata dalle divisioni.
Il Commissario per gli affari interni dell’Unione Europea, Dimitris Avramopoulos ha lanciato un appello “a tutti gli stati membri per iniziare a lavorare insieme così da far crescere la fiducia reciproca, scambiarsi informazioni e intelligence, perché questo è l’unica strada da seguire.”
Il Belgio ha osservato un minuto di silenzio in tutta la nazione e il primo ministro Charles Michel e il primo ministro francese Manuel Valls hanno lasciato una corona di fiori in onore delle vittime alla stazione della metropolitana. In migliaia si sono riuniti alla borsa del 19simo secolo situata nel centro della città e hanno scritto messaggi sul marciapiede con il gesso mentre il paese ha osservato tre giorni di lutto.
Piano d’attacco
Venerdì il segretario di stato USA, John Kerry, volerà fino a Bruxelles per esprimere condoglianze e supporto all’investigazione, ha detto il Dipartimento di Stato. I gruppi terroristici continuano a prevedere “eventi a breve termine” in tutta Europa, anche se gli USA non hanno notizia di alcuna minaccia specifica, ha detto Mark Toner, portavoce del Dipartimento di Stato, in un briefing tenutosi a Washington.
Il sistema di trasporti a Bruxelles è tornato operativo, con la riapertura di una delle due principali linee metropolitane e il ripristino di servizi di tram e bus. L’aeroporto rimmarrà ancora chiuso di venerdì, mentre gli investigatori raccolgono prove e provano a identificare i morti.
Una delle bombe che sarebbe dovuta esplodere all’aeroporto aveva la maggiore quantità di esplosivo e non è deflagrata fino all’arrivo degli artificieri dell’esercito. I media belgi hanno riportato che l’attrezzatura letale trovata nel distretto di Schaerbeek a Bruxelles è stata lasciata indietro perché i colpevoli avevano ordinato un minivan da un servizio locale di taxi e si erano ritrovati a dover utilizzare una berlina di dimensioni minori che era stata mandata a prenderli.