Opposizione, curdi, libertà di stampa: ecco come la Turchia di Erdogan affronta i fronti caldi all’interno dei suoi confini, mentre l’Ue chiede l'aiuto di Ankara sui migranti.
Le autorità turche non esitano a colpire gli schiacciare gli avversari del Presidente Tayyip Erdogan, preoccupato com’è di sedare ogni possibile minaccia ai nuovi tentativi del paese di unirsi all’Unione Europea.
Nel corso di due giorni le autorità hanno preso il controllo della compagnia che gestisce il più importante quotidiano del paese e hanno fatto presente la possibilità di togliere a l’impunità parlamentare a dei politici curdi di alto profilo. Tutto questo accade prima dei colloqui a Bruxelles tra rappresentanti di Turchia e Ue per discutere come gestire il flusso di rifugiati dalla Siria.
Con l’Ue sempre più alla ricerca dell’aiuto della Turchia per contenere la peggiore crisi di rifugiati in Europa dalla Seconda Guerra Mondiale e le discussioni sull’adesione di Ankara allo stato preliminare, gli alleati di Erdogan scommettono che un’escalation di misure drastische non danneggeranno i legami della Turchia con il blocco continentale.
Il presidente si aspetta che i leader europei “chiudano un occhio” per ricambiare la sua cooperazione nel “frenare il flusso di rifugiati siriani verso il continente”, ha detto Aykan Erdemir, del thin-thank di Washington Foundation for Defense of Democracies, che si occupa di sicurezza nazionale.
“Stato parallelo”
Venerdì la Turchia ha preso il controllo del quotidiano Zaman, l’ultimo sviluppo in una campagnia di due anni e mezzo contro
Fethullah Gulen, ex alleato di Erdogan accusato di governare uno “stato parallelo” per indebolire il governo. La mossa ha provocato scontri tra polizia e manifestanti.
I governi dell’Ue hanno cominciato a riparlare dell’entrata della Turchia tra gli stati membri, come parte di un pacchetto di incentivi politici ed economici per incoraggiare Erdogan a ospitare i rifugiati in Turchia invece di inviarli in Europa. Domenica il Ministro dell’Economia della Germania, Wolfgang Schaeuble, ha detto in un’intervista alla BBC che “ci vorrà molto tempo prima di raggiungere la fine delle negoziazioni con Turchia riguardo il suo accesso all’Unione Europea.”
“In verità, il governo tedesco ha grossi dubbi riguardo a come e se la Turchia dovrebbe essere un membro Ue a tutti gli effetti, ma questa è una domanda per gli anni a venire. Non una preoccupazione del presente.”
Un critico feroce
Il Primo Ministro turco Ahmet Davutoglu ha negato il coinvolgimento del governo nella decisione dei giudici nel caso Zaman, una volta tra i maggiori alleati di Erdogan e ora tra i critici più feroci. E sebbene egli abbia dichiarato che “nessuno dovrebbe dubitare della libertà di stampa in Turchia”, ha detto in un’intervista che “dobbiamo fare una distinzione tra l’attività di stampa e un’attività contro il governo eletto da parte di uno stato parallelo.”
“Continueremo a combattere i membri dello stato parallelo ovunque si trovino dentro lo stato”.
Allo stesso tempo, il premier ha detto che il parlamento, dominato dal suo Partito per la Giustizia e lo Sviluppo, voterà presto se togliere l’immunità parlamentare ad alcuni deputati nel partito pro-curdi HDP per investigare i loro supposti collegamenti al gruppo curdo del PKK.
Lo scorso anno il partito curdo si è assicurato abbastanza voti per entrare nel parlamento per prima volta, impedendo al partito di governo di riscrivere la costituzione al fine di dare più poteri a Erdogan.
“Non molto significativo”
Erdogan sa che “l’Ue non può davvero impedirgli di rimuovere i seguaci di Gullen per mettere i parlamentari curdi sotto processo per i legami con il PKK”, ha Nihat Ali Ozcan al think-thank Economic Policy Research Foundation in Ankara.
“Le critiche dell’Ue alle politiche di Erdogan non sono molto significative in un momento in cui l’adesione del paese non molto alta nell’agenda pubblica e l’Unione fa affidamento sulla Turchia per gestire la crisi dei rifugiati e proteggere l’Europa contro il terrorismo lascia più spazio a Erdogan sul fronte della politica interna.”
In risposta alla presa del quotidiano da parte del governo, l’Ue ha detto che la Turchia “deve rispettare e promuovere standard e pratiche democratiche di alto livello, tra cui la libertà dei media.”
“Costituzione sospesa”
Due settimane membri del consiglio di amministrazione nominati dal governo ha chiuso dei media di proprietà di Koza-Ipek Group, un altro gruppo legato a Gulen. Il quotidiano Zaman è stato pubblicato sabato con una pagina nera in copertina intitolata “costituzione sospesa”.
Sotto la nuova amministrazione, Zaman è diventata una testa pro-governo da un giorno all’altro, con la copertina di lunedì decorata con immagini di due sorridenti Erdogan e Davutoglu.
Il titolo recitava “Momento storico!”, riferendosi al quasi completamento di un ponte vicino il Bosforo. Guardie armate sono state dispiegate attorno le sedi del giornale a Instanbul per prevenire ulteriori scontri.