I restringimenti alla libertà di espressione aumentano in un’Europa spaventata dal terrore
Zuma/TASS
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In Europa aumentano sempre più le condanne, ad artisti e non, per propaganda terroristica, ma le associazioni civili insorgono lamentando la violazione del diritto di libertà di espressione.

Uno spettacolo di marionette in una piazza a Madrid durante le feste di Carnevale questo mese ha rappresentato un poliziotto che tentava di catturare una strega. Il poliziotto fantoccio ha usato un piccolo cartello finto per accusarla, utilizzando un gioco di parole combinanti le parole Al Qaeda e l'ETA, il gruppo separatista basco.

I genitori infuriati si sono lamentati, e la vera polizia è intervenuta. Hanno arrestato i due burattinai, che ora potrebbe rischiare fino a sette anni di carcere con l'accusa di propaganda terroristica e fomentazione dell'odio.

Paradossalmente, hanno detto i burattinai in propria difesa, la polizia ha dimostrato la loro tesi: le leggi antiterrorismo in Spagna vengono applicate erroneamente, sono utilizzate per la caccia alle streghe.

Non è la prima volta

Al di la di questo episodio isolato, gli arresti del 5 febbraio sono parte di una aumento delle persecuzioni, tra cui due contro un musicista rap e un poeta, che hanno alimentato il dibattito sul fatto che la libertà di protesta e di parola sono minacciate in Spagna e altrove in Europa a causa dei timori del terrorismo.

Alcuni paesi europei, con dolorosi capitoli storici di fascismo ed estremismo di sinistra, hanno da tempo messo limiti più rigorosi riguardo i discorsi politici e di odio rispetto agli Stati Uniti. Per esempio, la negazione dell'Olocausto può essere perseguita penalmente sia in Germania come in Francia.

Ma alcuni gruppi civili liberi ed esperti legali sono sempre più allarmati dal modo in cui le leggi vengono adattate man mano che lo spettro dell'estremismo islamico diventa la nuova preoccupazione dell'Europa

Una volta che tali divieti diventano legge, anche se essi rispondo a preoccupazioni di sicurezza reale, non si sa come gli statuti possano essere applicati in futuro.

I burattinai spagnoli ne sono un esempio lampante. Sono stati loro arrestati secondo una legge presente sui codici in Spagna da più di un decennio e originariamente riferitosi all’ETA. Responsabile della morte di più di 800 spagnoli, il gruppo separatista basco ha dichiarato un cessate il fuoco unilaterale nel 2011.

Il timore del terrorismo islamico

L'anno scorso, tuttavia, il governo conservatore del primo ministro Mariano Rajoy ha revisionato e rafforzato la legge, puntando questa volta al terrorismo islamico. Tra le altre cose, i cambiamenti hanno sollevato il massimo della pena carceraria per la prima volta per i trasgressori da due a tre anni, garantendo virtualmente il periodo di carcere.

Quei passi sono coincisi con l'introduzione, da parte del governo Rajoy, di quella che è diventata nota come la "legge bavaglio" che, penalizzando duramente le manifestazioni pubbliche non autorizzate, ha attirato forti critiche sia in patria che all'estero.

"Questo è l'ultimo attacco molto grave alla libertà di espressione", ha detto Joaquim Bosch, un portavoce di Giudici per la Democrazia, un'associazione di circa 600 giudici che si occupa di diritti umani. "Durante la dittatura di Franco, gli artisti fastidiosi andavano in prigione, ma non nella Spagna democratica."

Persino al culmine della violenta campagna della ETA, ha osservato il signor Bosch, la legge che vieta la glorificazione del terrorismo è stata applicata soltanto "circa due o tre volte l'anno."

L'anno scorso, tuttavia, i giudici della corte nazionale spagnola hanno giudicato 25 questi di questi casi, assolvendo tra loro soltanto 6 imputati. "La politicizzazione del terrorismo è stata usata come una cortina di fumo per deviare l'attenzione dai problemi sociali e dalla corruzione", ha detto Bosch.

Non soltanto in Spagna

Ma l’applicazione e l’ampliamento delle leggi antiterrorismo relative alla libertà di espressione si estende oltre la Spagna, dal momento che in tutta l'Europa i paesi lottano per trovare il giusto equilibrio tra le libertà civili e la sicurezza, dopo i due gravi attentati terroristici a Parigi lo scorso anno.

Anche prima questi attacchi, nel novembre 2014, la Francia aveva rafforzato una legge simile a quella della Spagna, che puniva le dichiarazioni di lode o incitamento al terrorismo, dal momento che le preoccupazioni circa la radicalizzazione locale e l'influenza dei gruppi estremisti online aumentavano.

I legislatori francesi hanno rinforzato le sanzioni: fino a cinque anni di carcere e una multa massima di 75.000 euro (circa 82.000 dollari), o fino a sette anni e una multa di 110.000 dollari se le dichiarazioni sono state effettuate online.

In seguito agli attacchi contro il giornale satirico Charlie Hebdo a gennaio del 2015, le autorità francesi si sono fortemente mosse per far rispettare la legge e hanno attirato su di se critiche per aver condannato troppo in fretta persone che avevano fatto dichiarazioni provocatorie, a volte in stato di ebbrezza, e che avevano poco a che fare con l'estremismo reale o con il terrorismo.

In uno dei casi più importanti, il comico Dieudonné M'bala M'bala è stato condannato e ha ricevuto una pena detentiva e una sospensione di due mesi per un post su Facebook che mostrava simpatia per uno degli uomini armati dell’ attacco a Charlie Hebdo.

Dal punto di vista dell’Associazione delle vittime del terrorismo, uno dei gruppi in Spagna ora avanzando le accuse contro i burattinai, il loro spettacolo è pari a un atto di "lode e di riconoscimento per le organizzazioni terroristiche che hanno causato così tanto dolore e sofferenza all'interno della nostra società. "

Il ministro spagnolo degli interni, Jorge Fernández Díaz, ha anche difeso l'uso della legge per arrestare i burattinai in un momento in cui "il terrorismo internazionale sta minacciando il nostro paese."

Egli ha condannato lo spettacolo anche per altre scene sovversive e di violenza, compresa l'impiccagione di un giudice e lo stupro di una suora. "Pretendere che questa sia satira o umorismo nero mi sembra assurdo", ha dichiarato Fernández Díaz.

Ma dal momento dell’arresto dei burattinai, Raúl García Pérez e Alfonso Lázaro de la Fuente, proteste pubbliche si sono svolte in loro difesa in tutto il paese.

Le associazioni civili che hanno organizzato una manifestazione a Granada, dove era stata fondata la compagnia dei burattinai, hanno detto che "la realtà sostituisce finzione" quando gli artisti vanno in prigione per aver messo in scena uno spettacolo basato sulla secolare tradizione britannica degli spettacoli di Punch e Judy, dove i pupazzi venivano volte picchiati fino alla morte.

Lungi dal promuovere il terrorismo, lo show di Madrid aveva lo scopo di condannare "la criminalizzazione della protesta sociale", hanno detto le associazioni.

Secondo Eric Sanz de Bremond, un avvocato dei burattinai, il cartello durante lo spettacolo è stato "usato come falsa prova incriminante, per provare un crimine e di certo non per lodare il terrorismo". Anche block notes anarchico in miniatura, che è stato sequestrato dalla polizia, era soltanto un oggetto scenico, ha detto l’avvocato.

"Questo è un lavoro di pura fantascienza e satira", ha detto, notando che lo spettacolo di burattini aveva debuttato a Granada "senza alcun incidente" alla fine di gennaio.

L’applicazione incoerente, infatti, è uno dei pericoli di tali leggi, ha detto José Ignacio Torreblanca, professore di scienze politiche presso l'Università Nazionale di Educazione a Distanza.

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