Nel 2015 l’Unione Europea ha installato una capacità eolica da record, in quanto la tecnologia ha superato l’energia idroelettrica nel diventare la terza fonte di elettricità nel blocco delle 28 nazioni.
Il mercato della Germania ha guidato la crescita, installando il 47% dei 12,8 gigawatt della nuova capacità eolica in tutta la regione, ha dichiarato martedì la European wind energy association tramite un report via e-mail. Gli impianti offshore da record hanno compensato un calo nelle nuove macchine onshore. Ciò ha spinto il totale per il 2015 oltre i 12,1 gigawatt registrati nel 2014.
L'associazione ha riferito
“L’energia eolica rappresenta un terzo di tutti i nuovi impianti nell’UE dal 2000. Le fonti di energia convenzionali come l’olio combustibile e il carbone continuano a smantellare capacità più di quante ne installino”.
L’energia eolica sta conoscendo un boom in Europa in quanto gli stati membri tentano di ridurre le emissioni del 40% nei 40 anni verso il 2030 per combattere il cambiamento climatico.
E mentre i costi diminuiscono, l’eolico a terra sta diventando più competitivo con le forme di generazione di energia tradizionali, consentendo agli sviluppatori e ai responsabili politici di intravedere un futuro esente da sovvenzioni.
Nel 2015 gli investitori hanno versato la cifra record di 26,4 miliardi di euro nell’eolico in Europa, incoraggiata tramite un raddoppio delle spese nel settore offshore, secondo l’associazione eolica. Quest’anno l’UE potrebbe vedere un calo nelle connessioni alla rete sia per l’eolico onshore che per quello offshore, in quanto la crescita nell’industria sta rallentando, secondo quanto affermato da Oliver Joy, un portavoce della EWEA.
Mentre l’eolico offshore potrebbe riprendersi nel 2017, “le prospettive per l’onshore sono meno chiare per via dell’incertezza normativa in alcuni stati membri”, ha scritto Joy in una e-mail. “È probabile che la Germania passerà a un sistema di gare, mentre il futuro del sostegno in paesi come il Regno unito, la Polonia e la Spagna rimane incerto. Gli investitori e l’industria necessitano ancora di chiarezza politica post 2020”.
L'accordo di Parigi
A dicembre è stato dato uno stimolo alle energie rinnovabili, quando 195 nazioni hanno concordato per la prima volta in un trattato sul clima che sia vincolante per tutti i paesi. L’obiettivo dell’UE affinché le energie rinnovabili rappresentino il 27% del consumo energetico entro il 2030 è vincolante soltanto al livello del blocco, senza obiettivi per gli stati membri individuali.
Lo scorso anno, l’eolico rappresentava il 44% della nuova capacità di generazione nell’UE. I 141,6 gigawatt delle turbine eoliche del blocco rappresentano adesso il 15,6% della sua capacità, rispetto al 15,5% per l’energia idroelettrica, secondo il rapporto. Il gas è in testa con il 21,1%, seguito dal carbone al 17,5%.
Dopo la Germania, i maggiori mercati del 2015 sono stati quelli della Polonia, con il 9,9% di installazioni europee, della Francia con l’8,4% e del Regno Unito con il 7,6%. La Spagna, un tempo leader europea, non ha installato alcuna capacità eolica nello scorso anno.