La polizia greca ha usato gas lacrimogeni durante un breve scontro con i partecipanti in una manifestazione di massa ad Atene nella giornata di ieri, giovedì 5 febbraio, un giorno di sciopero generale per protestare contro la riforma delle pensioni annunciata dal governo per soddisfare le richieste dei creditori internazionali.
Chiedendo la fine delle misure di austerity, circa 50.000 greci hanno marciato davanti al parlamento nel centro di Atene, quando un gruppo di giovani vestiti di nero ha iniziato a gettare pietre e molotov contro la polizia, che ha risposto con gas lacrimogeni e granate stordenti.
L’indignazione tra i greci sta mettendo sempre più sotto pressione il primo ministro greco Alexis Tsipras, che è salito al potere poco più di un anno fa. Con solo una maggioranza di tre deputati in parlamento, è in fase di stallo tra la promozione delle riforme per placare i creditori internazionali e le ire di migliaia di greci.
"Dovrebbero essere appesi qui a piazza Syntagma", ha detto Nikos Ghini, un pensionato che prende parte alla manifestazione di massa. "Ho 740 euro al mese per 40 anni di lavoro... Sono qui per i miei figli e nipoti", ha detto a Reuters.
La nazione è rimasta così paralizzata: decine di voli interni annullati, i traghetti fermi nei porti e la maggior parte del trasporto pubblico è stato paralizzato come parte dello sciopero organizzato dai sindacati principali del settore pubblico e privato.
La Grecia è al suo secondo giorno di sciopero generale da quando Tsipras salì al potere nel gennaio 2015 promettendo di porre fine all’austerity.
La minaccia di espulsione dall'area euro e la firma di nuove riforme in un pacchetto di salvataggio da parte di UE e FMI di 86 miliardi di euro hanno invece incrementato le tensioni.