La Gran Bretagna lascerà l'Unione Europea?
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Il Regno Unito sta preparando un referendum che potrebbe cambiare il destino della nazione e l'equilibrio delle forze politiche nel mondo.

I paesi si raggruppano per promuovere il commercio, difendere i diritti umani, la protezione dell'ambiente e respingere le minacce. Firmano trattati, si uniscono in gruppi internazionali e, ogni volta che lo fanno, concordano nel rinunciare a un po' d'indipendenza. Tutto questo è avvenuto in grande stile con la creazione dell'Unione europea, un mercato comune e una forza politica globale forgiati dagli stati irascibili d'Europa. La domanda è sempre stata: è possibile tenere insieme questo straordinario esperimento?

La preoccupazione per una separazione è in aumento ora che il Regno Unito ha previsto una votazione per lasciare il blocco a cui ha aderito nel 1973. Sempre più inglesi ritengono che quegli accordi non servono più i loro interessi; preferiscono l'idea di vivere al di fuori dell'UE, come fanno Norvegia e Svizzera. Il Regno Unito si sta tormentando in un dibattito su quello che viene comunemente chiamato "Brexit".

La situazione

Il Regno Unito terrà un referendum per valutare se fare ancora parte dell'UE entro la fine del 2017. Il primo ministro David Cameron ha accennato che potrebbe avvenire tanto presto come a metà del 2016. Nel frattempo, sta lavorando per rinegoziare le condizioni di adesione della Gran Bretagna, con il fine di aiutare a mantenere il paese nel blocco delle 28 nazioni. Il più grande punto critico è la sua richiesta di avere una maggiore capacità di trattenere prestazioni previdenziali per i migranti. Il Regno Unito richiede inoltre delle protezioni per i paesi che non usano l'euro e potrebbero essere messi in minoranza da parte di coloro che lo fanno.

La maggior parte dei sondaggi indicano una maggioranza degli elettori favorevoli a rimanere nell'UE, anche se altri mostrano che il sostegno sta diminuendo o che più persone vogliono uscirne. Cameron ha promesso di tenere il ballottaggio per arginare la ribellione del partito per l'indipendenza anti-UE, che, nel maggio 2015, ha vinto il 13% dei voti alle elezioni nazionali. La campagna comprendeva costanti notizie da parte del leader populista del partito, Nigel Farage, parlando schietto davanti ad una pinta di birra. L'invettiva di Farage sull'immigrazione ha fatto presa sul pubblico: siccome la libera circolazione delle persone è un principio fondamentale del diritto comunitario, lasciare il blocco è l'unico modo per arginarne il flusso. Una campagna pubblicitaria del partito fu caratterizzata da un'immagine dell'Union Jack in fiamme, dichiarando che la maggior parte delle leggi del Regno Unito sono derivate da direttive comunitarie; una pretesa negata dagli studi della Camera dei Comuni.

Lo sfondo

Da quando venne formata nel 1957, Il Regno Unito aspettò 16 anni prima di aderire alla Comunità economica europea, ma da subito alcuni sostennero che sarebbe dovuta uscirne. Nel Regno Unito, prima del referendum sulla questione del 1975, la maggior parte dei politici e giornali ritenevano che farne parte era meglio per l'economia, e così fini col passare con un margine di 2 a 1.

Il governo del primo ministro John Major rischio di cadere nel 1993, quando alcuni dei legislatori del suo partito votarono contro di lui per aver firmato il Trattato di Maastricht, che ampliò la cooperazione e creò l'Unione europea. L'euroscetticismo ha trattenuto la Gran Bretagna dall'adottare la moneta unica, quando venne lanciata nel 1999. Più tardi gli oppositori si sentirono rivendicati dalla crisi del debito nella zona euro.

Nel 2004, il blocco aggiunse otto paesi dell'Europa orientale, innescando un afflusso di immigrati che ha logorato i servizi pubblici. Rimane ancora una lista di paesi in attesa di farne parte. Nel 2011, la quota di stranieri residenti in Inghilterra e Galles è aumentata al 13,4% della popolazione, circa il doppio del 1991. Negli ultimi anni, i migranti sono stati attirati da una crescita economica pari a due volte il ritmo della zona euro. Il Regno Unito è il terzo paese più grande dell'UE per produzione e popolazione, dopo Germania e Francia.

Gli argomenti delle parti

Gli euroscettici britannici sostengono che l'UE voglia diventare un super-stato con un maggior impatto sulla sovranità nazionale. Ritengono che il Regno Unito rappresenta un peso globale anche senza l'Unione europea - ha un seggio permanente nel Consiglio di Sicurezza dell'ONU - e sarebbe in grado di negoziare meglio nei trattati commerciali senza essere trattenuto dai protezionisti dell'UE.

I sostenitori dell'adesione sottolineano che l'Unione europea è il più grande mercato di esportazione del paese, e che le aziende globali si situano nel Regno Unito perché possono vendere in altri paesi dell'Unione europea senza tariffe. Il paese ha beneficiato dalla libera circolazione, con i datori di lavoro rientrando in una zona di manodopera qualificata e a basso costo. La minaccia di un'uscita del Regno Unito ha indotto i paesi dell'UE ad accenni positivi riguardo le concessioni col fine di mantenere il paese all'interno. La Germania vuole mantenere il Regno Unito in un libero mercato per controbilanciare la Francia, anche se la Cancelliera Angela Merkel ha chiarito che il diritto alla libertà di circolazione nell'UE è inattaccabile.

Il Presidente del Consiglio Europeo, Donald Tusk, considera la salvguardia dell'UE come una sfida personale.

"Essere, o non essere insieme, questo è il problema... La mia proposta per un nuovo accordo per #UKinEU"

"Mantenere l'unità dell'Unione Europea è la sfida più grande per tutti noi ed è l'obiettivo del mio mandato", ha detto Tusk nella bozza di accordo tra Ue e Regno Unito pubblicata martedì 2 febbraio. Il progetto di legge propone di modificare la legislazione europea. La proposta sarà studiata in un incontro che si terrà il 18-19 febbraio.

David Cameron ha detto che ci sono stati che "sono stati fatti progressi sui punti critici che riguardano la Gran Bretagna, ma c'è ancora molto lavoro da fare."

Fonte: BloombergView

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