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Stratfor ha 11 previsioni da brivido su come sarà il mondo fra 10 anni.

All’inizio di quest’anno, la società di intelligence Strategic Forecasting, o Stratfor, ha pubblicato la sua Previsione Decennale, nella quale prevede gli sviluppi di politica globale e sviluppi economici per i prossimi 10 anni.

Mentre gli analisti internazionali spesso provano a prevedere gli eventi principali dell’anno seguente, Stratfor crede di aver identificato gli andamenti più rilevanti dei prossimi 10.

In vari modi, Stratfor pensa che il mondo fra un decennio sarà un luogo più pericoloso, con il potere USA in declino e un periodo caotico per le altre nazioni di spicco.

La Russia crollerà ...

“Non ci sarà una rivolta contro Mosca, ma l’abilità di Mosca di sostenere e controllare la Federazione russa è in declino e lascerà un vuoto”, ci avverte Stratfor. “Questo vuoto verrà riempito da frammenti individuali della Federazione russa”.

Le sanzioni, il calo dei prezzi del petrolio, la caduta del rublo, l’aumento delle spese militari e della discordia interna indeboliranno la presa del governo centrale della Russia sulla nazione più ampia del mondo. La Russia non si dividerà ufficialmente in varie nazioni, ma il potere di Mosca potrebbe allentarsi fino a far diventare la Russia una serie di regioni semiautonome che potrebbero perfino non andare d’accordo tra loro.

... e gli USA dovranno usare le forze militari per proteggere le testate nucleari della nazione

L’infrastruttura delle armi nucleari della Russia è distribuita attraverso un’area geografica vasta. Se la disintegrazione politica predetta da Stratfor si avverasse, significherebbe che quelle armi, i materiali fissili, e i sistemi di consegna potrebbero finire esposti in quel che improvvisamente diventerebbe il vuoto di potere più pericoloso al mondo.

La fuga delle riserve di armi nucleari della Russia sarà “la più grande crisi del prossimo decennio”, secondo Stratfor.

E gli USA dovranno risolvere la situazione, anche se significa inviare truppe di terra ad assicurare armi, materiali e missili lasciati incontrollati.

“Washington è l’unico potere capace di affrontare il problema, ma non sarà capace di prendere il controllo del vasto numero di siti militari e garantire che nessun missile venga lanciato durante il procedimento”, dichiara la Previsione Decennale. “Gli Stati Uniti dovranno inventarsi una soluzione militare che al momento è difficile concepire oppure accettare la minaccia di lanci sleali o cercare di creare un governo stabile ed economicamente sostenibile nelle regioni coinvolte per neutralizzare col tempo questi missili.

La Germania avrà dei problemi...

La Germania ha un’economia dipendente sulle esportazioni che ha largamente beneficiato della liberalizzazione del commercio attraverso il continente generata dall’EU e dall’euro, ma ciò significa che la nazione avrebbe da perdere più di altre con il peggioramento della crisi dell’euro e l’onda di euroscetticismo che ne risulterebbe.

Il consumo domestico della nazione non riuscirebbe a compensare questa flessione nell’economia d’esportazione della Germania o un calo previsto nella popolazione. Il risultato è un ristagno tipo Giappone.

“Ci aspettiamo che la Germania soffrirà capovolgimenti economici severi nel prossimo decennio”, dice la Previsione Decennale.

... e la Polonia diventerà uno dei leader europei.

Guardiamo appena un po’ a est della Germania e le cose non andranno così male. “Al centro della crescita economica e dell’aumento dell’influenza politica ci sarà la Polonia”, dice il resoconto.

La popolazione della Polonia non diminuirà così tanto come quella delle altre economie maggiori europee. Il fatto che sia il più grande e prosperoso stato europeo sul confine occidentale russo, lo spingerà in una posizione di leadership regionale che la nazione potrebbe far fruttare in un prestigio politico ed economico più grande.

E non può che aiutare avere il tipo di collaborazione strategica stretta e duratura con gli Stati Uniti di cui beneficia attualmente la Polonia.

Ci saranno quattro Europe

Non molto tempo fa, l’unità europea sembrava una forza storica inarrestabile, con il dissolversi delle barriere politiche ed economiche tra le nazioni e la sparizione di regionalismo e nazionalismo dalle politiche del continente.

Tra dieci anni questo sarà una memoria lontana. La Previsione Decennale parla di quattro Europe che diventeranno sempre più separate l’una dall’altra: Europa occidentale, Europa orientale, Scandinavia e le Isole britanniche. Condivideranno sempre la vicinanza geografica ma non saranno più così connesse come una volta.

“L’Unione Europea sopravviverà in qualche modo, ma le relazioni economiche, politiche e militari dell’Europa saranno governate principalmente da rapporti bilaterali o multilaterali limitati in un ambito minore e non vincolante”, dice il resoconto. “Alcuni stati potrebbero mantenere un’appartenenza residua in un’Unione Europea altamente modificata, ma questo non definirà l’Europa”.

La Turchia e gli USA dovranno essere stretti alleati ma per una ragione inaspettata

Diverse nazioni arabe sono in caduta libera e la Previsione Decennale non vede possibile una fine del caos imminente. Il maggiore beneficiario di tutto questo sarà la Turchia, una nazione forte e relativamente stabile, i cui confini vanno dal Mar Nero fino alla Siria e all’Iraq.

La Turchia sarà riluttante a intervenire in conflitti sui suoi confini, ma inevitabilmente lo dovrà fare, secondo la previsione. Mentre la forza e la determinazione di Ankara aumenteranno rispetto a quelle dei suoi vicini, la nazione diventerà un partner indispensabile per gli USA.

Ma la Turchia vorrà qualcosa in cambio: una linea di difesa contro una certa nazione della parte opposta del Mar Nero, potente e con disposizione mentale aggressiva, con basi militari nella vicina Armenia. La Turchia vorrà l’aiuto degli USA nel tenere Mosca fuori dal suo cortile.

“La Turchia continuerà ad aver bisogno del coinvolgimento degli USA per ragioni politiche e militari”, dice la relazione. “Gli Stati Uniti asseconderanno la richiesta, ma a un certo prezzo: la partecipazione al contenimento della Russia. Gli Stati Uniti non si aspettano che la Turchia assuma un ruolo da combattimento di guerra e non intendono assumerlo loro stessi. Tuttavia, vogliono un certo grado di cooperazione nella gestione del Mar Nero”.

La Cina dovrà fronteggiare un problema enorme

La Cina potrebbe avere un decennio turbolento mentre la crescita economica rallenta, portando a un discontento diffuso nei confronti del governo del Partito Comunista. Ma il partito non liberalizzerà, il che significa che la sua sola opzione fattibile per controllare l’aumento del caos restando sempre al potere sarà l’aumento dell’oppressione interna.

Pechino si trova a fronteggiare anche un altro, forse più grande, problema: la crescita della Cina non è stata distribuita in modo molto uniforme. Le città sulla costa stanno prosperando, ma la Cina interna ha meno accesso ai mercati internazionali ed è relativamente molto più povera. Questo problema peggiorerà con l’aumento dell’urbanizzazione in Cina.

“L’aspettativa che l’interno, al di là di alcune parti del delta del fiume Yangtze, più urbanizzate, cresca tanto rapidamente quanto la costa è stata infranta”, dice il resoconto. E la frattura crescente tra la costa della Cina e il suo interno potrebbe presagire delle spaccature perfino più profonde e nefaste.

Come osservato nella relazione, le spaccature regionali sono state un fattore chiave persistente nel caos politico attraverso la storia della Cina e, sebbene improbabile, c’è “ancora la possibilità di un esito in cui gli interessi politici della costa si ribellino alle politiche di Pechino che trasferiscono la ricchezza all’interno per contenere il malcontento politico”.

Il Giappone sarà la crescente potenza navale dell’Asia

Il Giappone da secoli ha una tradizione marittima e come nazione isolana dipende da certe importazioni. La Cina sta costruendo una propria flotta navale all’avanguardia e potrebbe diventare perfino più aggressiva nel controllare le rotte del Mar Cinese Orientale, Mar Cinese Meridionale e Oceano Indiano sulle quali il Giappone dipende.

Il Giappone non avrà altra scelta che proiettare il suo potere nella regione per contrapporsi alla Cina e proteggere le sue rotte di rifornimento. Con il declino del potere degli USA, lo dovrà fare da solo.

“In questo momento la garanzia d’accesso [del Giappone] dipende dagli Stati Uniti”, dichiara la previsione. “Ma considerando che stiamo prevedendo un coinvolgimento nelle imprese estere degli USA più cauto e che gli Stati Uniti non dipendono dalle importazioni, l’affidabilità degli Stati Uniti è in dubbio. Quindi i giapponesi aumenteranno il loro potere navale negli anni a venire”.

Le isole del Mare Cinese Meridionale non inizieranno una guerra – ma c’è un tranello

I poteri regionali decideranno che le dispute dell’isola del Mare Cinese Meridionale non si meritano una grande intensificazione militare, ma saranno sempre un sintomo di una dinamica di potere instabile.

“Lottare per le isole minori che producono energia a basso costo e non redditizia non sarà il problema principale della regione”, prevede il resoconto. “Piuttosto, emergerà un vecchio gioco a tre. La Russia, un potere in declino, continuerà a perdere l’abilità di proteggere i suoi interessi marittimi. I cinesi e i giapponesi saranno entrambi interessati ad acquisirli e cercheranno di impedire all’altro di ottenerli”.

Dinamiche pericolose ad alto potere stanno ritornando nell’Asia orientale, anche se possono non risultare in conflitti armati nei mari della Cina Meridionale e della Cina Orientale.

Ci saranno 16 mini-Cine

L’economia della Cina rallenterà e la crescita nella capacità produttiva si appiattirà. Per una manciata di nazioni, questa è in effetti una buona notizia. I lavori di base nel settore manufatturiero che la Cina si appropriava avidamente si sposteranno in 16 economie emergenti con una popolazione combinata di 1,15 miliardi.

Quindi, mentre la crescita della Cina si fermerà, portando conseguenze politiche ed economiche imprevedibili, Messico, Nicaragua, la Repubblica Dominicana, Perù, Etiopia, Uganda, Kenya, Tanzania, Bangladesh, Myanma, Sri Lanka, Laos, Vietnam, Cambogia, le Filippine e Indonesia potrebbero vedere le loro fortune economiche migliorare durante il prossimo decennio, quando arriveranno più lavori nel settore manufatturiero.

Il potere USA diminuirà

Con il mondo che diventa un luogo perfino più turbolento e imprevedibile nei prossimi 10 anni, gli USA risponderanno diventando sempre più prudenti nell’accettare sfide, piuttosto che mantenere un ruolo direzionale attivo nel risolvere i problemi del mondo.

Un’economia in crescita, una produzione d’energia domestica impetuosa, esportazioni in diminuzione e la sicurezza di essere l’angolo più stabile al mondo, daranno agli USA il lusso di potersi isolare dalle crisi del mondo.

Mentre questo ruolo più sobrio degli USA sulla scena internazionale renderà il mondo un luogo perfino meno prevedibile, le altre nazioni dovranno abituarsi a dover fare i conti con questa realtà.

“Gli Stati Uniti continueranno a essere il potere economico, politico e militare maggiore nel mondo, ma saranno meno impegnati che in passato”, dice la previsione. “Sarà un mondo più turbolento, con un cambio della guardia in molte regioni. L’unica costante sarà il potere continuo e maturo degli Stati Uniti – un potere che sarà meno visibile e verrà utilizzato molto meno nel prossimo decennio”.

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