Essere amministratore delegato di due aziende quotate in borsa comporta giornate lavorative di 18 ore, una rigorosa tabella di marcia e incontri di business improvvisati.
Il direttore esecutivo di Twitter Inc., Omid Kordestani, ha fatto fatica a trovare il tempo di inserirsi nell’agenda fitta di impegni di Jack Dorsey per la loro chiacchierata settimanale. Perciò quel giorno si è offerto come suo autista personale.
Così, una mattina di non molto tempo fa, Kordestani si è messo alla guida della sua Tesla Model S nel traffico della Silicon Valley mentre i due discutevano di business. “Cerchiamo di sfruttare al meglio ogni ora a disposizione, in qualsiasi modo possibile,” ha dichiarato Kordestani.
Questo è un chiaro esempio delle richieste a cui oggi deve far fronte Dorsey, che di recente si è imbarcato nell’impresa erculea di amministrare sia di Twitter (NYSE: TWTR) che l’azienda specializzata in pagamenti Square (NYSE: SQ). Il suo ritorno ufficiale nelle vesti di CEO di Twitter in ottobre, e l’offerta pubblica iniziale di Square un mese fa, hanno fatto rientrare Dorsey nella rara categoria di amministratori delegati incaricati di guidare contemporaneamente due aziende quotate in borsa.
Un ruolo duale di questo tipo non può che evocare paragoni con i geni della tecnologia Steve Jobs, che guidò sia Apple Inc. che Pixar Animation Studios quando entrambe erano quotate in borsa, ed Elon Musk, amministratore delegato di Tesla Motors Inc. e dell’azienda privata produttrice di razzi Space Exploration Technologies Inc.
Musk, a suo dire, non lo raccomanda. “Non consiglierei a nessuno di amministrare due aziende,” ha dichiarato in una conferenza lo scorso ottobre. “La propria libertà personale diminuisce notevolmente.” Musk ha affermato che prima o poi rinuncerà a occuparsi delle attività quotidiane di Tesla, senza tuttavia commentare ulteriormente.
Dorsey, 39 anni, che non è sposato e non ha figli, difficilmente avrà del tempo libero visto che sia Twitter che Square stanno affrontando un momento critico. Twitter è all’opera per dimostrare ai propri investitori frustrati che la piattaforma di social media possiede ancora il suo appeal nei confronti del mercato di massa. Square, dal canto suo, sta cercando di provare le sue potenzialità di espansione nel panorama fortemente competitivo dei sistemi di pagamento. Nessuna delle due genera profitti.
Le azioni di Twitter hanno toccato il minimo storico, perdendo circa il 16% del proprio valore da quando Dorsey è stato nominato amministratore delegato. Dall’offerta pubblica di acquisto del 19 novembre le azioni di Square sono cresciute del 36% , ma continuano a essere scambiate a un prezzo inferiore rispetto a quello pagato l’anno scorso dagli investitori privati.
Twitter e Square hanno rifiutato di rendere disponibili Dorsey o i membri del suo team per commentare a riguardo.
Dorsey ha guardato all’amministratore delegato di Walt Disney Co. Robert Iger come a una sorta di mentore per via della poliedricità delle aziende da lui amministrate, che vanno da uno studio cinematografico alle reti televisive, dai parchi a tema alle compagnie di crociera. Dorsey entrò a far parte del gruppo manageriale Disney nel 2013.
Iger ha dichiarato che, di tanto in tanto, offre consigli a Dorsey su questioni di business: “Non essendo coinvolto nelle sue attività, sono per lui una buona cassa di risonanza.”
Per riuscire a guidare due aziende contemporaneamente “servono diverse cose, e Jack le possiede,” ha dichiarato Iger in un’intervista. “Occorre la capacità di concentrarsi, di stabilire le priorità e di compartimentalizzare… e poi devi contare su validi collaboratori alle tue dipendenze”.
Dorsey ha riferito che la forte leadership che esercita lo aiuta a gestire la quotidianità, anche se non ha designato un vice in nessuna delle due aziende. In Twitter ha otto rapporti diretti – che includono il direttore operativo Adam Bain e quello finanziario Anthony Noto – e dieci a Square, tra cui il manager finanziario Sarah Friar.
Eric Flamholtz, professore emerito presso la Los Angeles Anderson School of Management dell’Università della California, ha affermato:
“Un normale amministratore delegato dovrebbe occuparsi di tutto: aspetti finanziari, operazioni, personale. Ma se devi spartire il tuo tempo fra due aziende, la questione riguarda molto più le persone di cui ti circondi.”
Per il momento Dorsey sembra attenersi a una pianificazione meticolosa delle lunghe giornate di lavoro. Alcuni rappresentanti di Twitter e Square dichiarano che l’amministratore delegato lavora sino a 18 ore al giorno, trascorrendo le mattine a Twitter e i pomeriggi a Square, le cui sedi si trovano a un isolato di distanza nel quartiere Mid-Market di San Francisco.
Dorsey segue una ferrea disciplina riguardo ai propri orari e abitudini. Ad esempio, sia gli ex che gli attuali dipendenti di Twitter riferiscono che sia noto per alzarsi improvvisamente all’ora prevista per la fine di un meeting, dicendo semplicemente “Devo andare.”
Di solito inizia le sue giornate prendendo un caffè al Blue Bottle, locale situato tra i due quartier generali. Twitter e Square riferiscono che il lunedì mattina Dorsey arriva a Twitter per un incontro di cinque ore con Kordestani e i suoi principali manager per passare in rassegna le operazioni di business e i progetti.
Alle 13:30 corre a Square per ripetere la medesima attività. Dorsey invita i propri dirigenti a mettere via telefoni e computer – non dispone di un ufficio né di una scrivania in nessuna delle aziende. Al mercoledì e al venerdì si occupa anche di mezz’ora di verifiche con i suoi delegati presso ciascuna compagnia.
Si mantiene in contatto anche quando non è presente fisicamente, afferma Kordestani, ricordando anche che nel corso della campagna promozionale relativa all’IPO di Square Dorsey era solito telefonare a Twitter dalla sua stanza d’albergo tra un incontro e l’altro o alla sera, al termine dei suoi impegni.
Il suo temperamento mite e la predilezione nei confronti dello yoga e della meditazione sono in antitesi con la natura socievole di Dick Costolo, che ricoprì per cinque anni la carica di amministratore delegato di Twitter prima di dimettersi in giugno. “Quando entra nella stanza ti senti a tuo agio, in presenza di una persona coi piedi per terra,” sottolinea Kordestani.
Tuttavia si dice anche che Dorsey tenda a perdersi nei dettagli. Due suoi stretti collaboratori hanno dichiarato che talvolta capitava che si dimenticasse del discorso generale per concentrarsi, ad esempio, sulla sfumatura di colore di un logo o sulle parole usate nel testo di una pagina web.
Anche se i dipendenti sostengono che a Twitter abbia risollevato il morale, i dirigenti continuano ad andarsene. Nelle ultime settimane il capo del design, il direttore strategico e un importante dirigente operativo si sono licenziati o hanno annunciato la loro imminente dipartita.
Un portavoce di Twitter ha reso noto che ognuno di loro ha deciso di andarsene per diversi motivi.
Secondo fonti ben informate negli ultimi mesi Dorsey ha passato in rassegna l’intera organizzazione, chiedendo feedback in merito alle priorità aziendali e alle strutture di management, élite dirigenziale inclusa. Alla domanda riguardante le sue opinioni su risultati raggiunti sinora da Dorsey, l’investitore Rizvi ha risposto: “I risultati si vedranno nei prossimi trimestri.”
Fonte: WSJ