Pagina principale Analisi, Crisi dei migranti

L'Unione europea ha annunciato l'intenzione di rafforzare i controlli alle frontiere nei confronti dei cittadini europei quanto di quelli non europei.

Assediata dalla crisi dei profughi e dalla paura per il terrorismo, l'Unione europea ha proposto dei piani per irrigidire i controlli alle frontiere esterne, indistintamente per gli europei e i non europei.

I governi dell'UE rafforzeranno i controlli sui passaporti, negli aeroporti e nei punti di entrata via terra e mare, potendo contare su delle pattuglie di confine operanti per l'UE e in grado di intervenire in situazioni di emergenza, come quando, quest'anno, i rifugiati hanno travolto le isole greche.

Rafforzare le barriere alle frontiere esterne ha lo scopo di preservare il sistema "Schengen" per viaggiare senza passaporto tra i 26 paesi europei, che rende gli spostamenti interni come guidare o volare tra gli stati americani.

"Dobbiamo migliorare la nostra gestione comune delle frontiere esterne", ha affermato, questo martedì, il vice presidente della Commissione europea, Frans Timmermans, al Parlamento europeo a Strasburgo, in Francia. "I controlli alle frontiere esterne sono essenziali per la nostra sicurezza".

Gli europei che sono abituati a mostrare brevemente i loro passaporti all'arrivo nella zona Schengen, subiranno un controllo d'identità completo e un accertamento nel database; una procedura limitata attualmente ai non europei.

Il controllo dei passaporti

Visto normalmente come uno dei più grandi risultati ottenuti in Europa, il sistema interno senza passaporto venne logorato dalla marcia dei profughi provenienti dai Balcani all'Europa occidentale, portando cinque paesi a ripristinare temporaneamente i controlli dei passaporti in alcuni incroci.

La zona libera da passaporto unisce 22 paesi dell'UE e quattro esterni, con le nazione insulari della Bretagna e dell'Irlanda rappresentando le eccezioni più rilevanti.

Dei controlli esterni più rigidi potrebbero sorprendere i possessori di un passaporto dell'UE - come gli esecutori, francesi di nascita, degli omicidi di massa del 13 Novembre, a Parigi - indottrinati e addestrati come jihadisti in Siria.

La parte più controversa delle proposte, che richiedono l'approvazione da parte dei governi dell'Unione europea e del Parlamento europeo, sono quelle di dare il potere sia ad una futura frontiera europea che alla Guardia Costiera di intervenire nonostante le obiezioni di un paese.

Le pattuglie di frontiera

Per quest'anno, la Grecia aveva messo in discussione gli attuali accordi volontari, opponendosi alla proposta di instaurare delle pattuglie ai confini dell'UE. Ha rinunciato all'inizio di questo mese dopo essere stata minacciata di espulsione dalla zona senza passaporto.

La Commissione ha ribadito che una pattuglia di confine, battente bandiera UE, verrebbe imposta ai paesi restii solo come "ultima risorsa". Ricorrerebbe ad una "valutazione di vulnerabilità" e all'opinione dei rappresentanti nazionali.

La guardia di frontiera avrebbe un personale a tempo pieno di 1.000 persone, il doppio dell'agenzia esistente, e potrebbe attingere a 1.500 agenti in riserva permanente per il blocco dei 28 governi.

La portata e lo stanziamento della guardia di frontiera - 238 milioni di euro (261 milioni di dollari) nel 2016, passando a 322 milioni di euro nel 2020 - sottolinea il suo ruolo di coordinamento con l'attuale sorveglianza realizzata dai governi nazionali.

L'agenzia europea svolgerà il ruolo di espulsione dei migranti ritenuti non qualificati per entrare in Europa e il compito di rilasciare le nuove carte d'identità, per impedire loro di provarci di nuovo.

Il pacchetto di martedì ha incluso una deroga di un anno dalle quote di delocalizzazione dei rifugiati dal blocco, per la Svezia, che ha fatto entrare più richiedenti asilo, rispetto alla popolazione, di ogni altro paese.

I governi dell'UE sono stati lenti ad agire sulle loro quote, con la resistenza più forte dall'Europa orientale. All'11 dicembre, solo a 184 dei promessi 160.000 rifugiati erano state assegnate delle nuove case in Europa.

Questo programma controverso emergerà al vertice dell'UE di giovedì, insieme a delle nuove proposte, fatte su richiesta della Germania, per alcuni paesi di fare entrare i profughi, in aereo, direttamente dai campi turchi.

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