Una ricerca fornisce nuovi punti di vista sulla relazione tra passione e lavoro.
In una recente biografia di Elon Musk, lo scrittore esperto di tecnologia per Bloomberg Ashlee Vance documenta come l’imprenditore abbia trasformato l’industria delle auto elettriche, lanciato razzi nello spazio, sviluppato la tecnologia solare e concepito piani per colonizzare Marte. Vance enfatizza la diligenza e il costante zelo di Musk, non soltanto la sua intelligenza e le sue eccentricità.
Come Steve Jobs, Musk è un perfezionista lunatico, incline a momenti di rabbia, spinto dalla passione. È allettante leggere di qualcuno come Elon Musk e concludere che la passione sia un presupposto per il successo. E tra qualche mese è probabile che una serie di oratori alle cerimonie di consegna dei diplomi si porranno di fronte a classi e classi di nuovi diplomati commentando che “L'unico modo di fare un ottimo lavoro è amare quello che fai”, come Steve Jobs disse alla classe di Stanford nel 2005.
Ma la passione è davvero una condizione essenziale per condurre una vita di successo? Questa convinzione è stata oggetto di critiche negli ultimi anni. La passione viene sempre più classificata come una mera narrazione a posteriori, un vuoto cliché che rende bella una storia. Cal Newport, un professore assistente alla Georgetown University e autore di So good they can’t ignore you, insiste nel dire che il mantra della passione non è solo scontato, ma anche fuorviante.
L’obiettivo non dovrebbe essere quello di trovare la vostra passione, come se ci fosse stata nascosta sin dall’inizio, ma di crearne una.
Di recente, un team di psicologi guidato da Patricia Chen, studentessa laureata alla University of Michigan, ha pubblicato una ricerca che ci fornisce nuovi punti di vista sulla relazione tra passione e lavoro. Il team ha intervistato 794 persone e ha rilevato che il 70% di queste ritiene che la passione riguardi il combinare un’abilità intrinsecamente gratificante con un certo tipo di lavoro – ciò che la Chen chiama fit theory. Su questo esempio è facile spiegare persone come Musk e Jobs: costoro hanno perseverato perché il loro lavoro è confluito in una loro gioia fondamentale.
L’altro 30% dei partecipanti allo studio ha indicato che la passione per il lavoro si sviluppa e coltiva con il tempo – quella che la Chen chiama invece develop theory. Secondo questo punto di vista, che è simile a ciò che Newport sostiene, dovremmo pensare alle nostre abilità e inclinazioni come se fossero malleabili e non invariabili. La passione è il risultato di una pratica costante e ponderata.
Tramite quattro studi, gli psicologi hanno rilevato che coloro che pensano che la passione possa essere sviluppata avevano la stessa possibilità di essere soddisfatti del loro lavoro a lungo andare di coloro che invece cercavano una combinazione perfetta. Questi risultati suggeriscono, come fanno notare la Chen e il suo team, che le persone possano “raggiungere livelli di benessere simili nel lavoro sia appoggiando la fit theory che la develop theory”.
Questa ricerca aiuta gli psicologi a comprendere meglio la natura della passione, eppure si basa ancora su una definizione parecchio limitata, secondo cui essere appassionati di qualcosa riguarda essenzialmente l’apprezzare sfide particolari che altrimenti risulterebbero ardue. Inoltre presume che tale passione sia alla base di una vita lavorativa gratificante.
Vorremmo introdurre due nuove idee per ampliare ciò che intendiamo quando parliamo di passione. Ricerche psicologiche mostrano che la soddisfazione della vita è in correlazione con l’abilità di valutare qualcosa da diversi punti di vista. Quindi, allargando il significato di passione, concediamo a noi stessi più opportunità per dare significato e trovare soddisfazione dalle vite che conduciamo.
Leidenschaft
In tedesco la parola per passione è Leidenschaft, che letteralmente significa l’abilità di resistere alle avversità. È una parola molto meno rosea, non il luogo comune da cerimonie di diploma che la controparte inglese è diventata. Se siete appassionati di qualcosa, nella cultura tedesca non lo state necessariamente apprezzando. Leidenschaft riguarda il sapere che il perseguimento sarà sgradevole, ma che si può tollerarlo perché il risultato vale la candela. Criticamente, i tedeschi possono appassionarsi a un’attività senza sentire il bisogno di perseguirla come una professione o di preoccuparsi di ideali superiori. Da questo punto di vista, il lavoro è il mezzo per un fine, che consente il perseguimento di una passione durante i periodi non lavorativi.
Cierpienie
Nell’Europa orientale, la passione può anche essere intesa come cierpienie (che dal polacco si traduce approssimativamente come “sofferenza”). È una parola che descrive l’avere un’aspirazione, ma senza alcuna allusione al provare piacere. Non avete quindi altra scelta che assecondarla, anche quando il risultato non sia necessariamente positivo.
Un buon esempio è Phil Hansen, un artista che ha sviluppato un danno nervoso permanente alla sua mano per aver passato anni a praticare il puntinismo – una tecnica di disegno e pittura in cui vengono utilizzati dei puntini per creare un’immagine più grande. A causa della sua mano tremante, Hansen non ha più potuto disegnare linee rette; i suoi punti precedentemente tondi sono iniziati a sembrare “girini”. Alla fine si è ritirato dall’istituto d’arte e ha rinunciato all’arte completamente.
Quando il suo dottore gli ha suggerito di “accettare il tremore”, Hansen ha deciso di sviluppare un nuovo approccio all’arte da cui dipendeva il suo handicap. Il risultato è stato un nuovo genere di lavoro creativo. Hansen ha realizzato ritratti tramite fiammiferi, grasso e cibo. Usa ancora le sue mani per disegnare, ma invece di creare immagini da punti perfetti, ne disegna di interamente composte da scarabocchi.
Nel senso americano del termine, l’arte è la passione di Hansen. Ma sarebbe più accurato descrivere la sua vita con cierpienie. Costui continua a provare un dolore articolare e non può ancora disegnare in modo retto, quindi non ha altra scelta che sopportare questa limitazione. Nonostante la sua brillante TED Talk, il risultato è solitamente negativo come avviene per tutto il lavoro creativo. Il prodotto finale risulta inevitabilmente da dozzine di fallimenti.
Sebbene sia importante valutare un lavoro che sia intrinsecamente soddisfacente, smettiamo di sponsorizzare l’idea miope secondo cui non valga la pena vivere una vita senza passione – sia che si tratti di qualcosa da trovare o da creare. Gli adulti che lavorano non sono né appassionati e soddisfatti e nemmeno privi di una vita e infelici. Questa è una visione del mondo eccessivamente semplificata tramite cui i tristi lavoratori del mondo vengono costantemente messi a confronto con Elon Musk.
Piuttosto, dovremmo rielaborare il nostro concetto di passione affinché includa altre definizioni che includano un senso più ampio su che aspetto potrebbe avere una vita significativa. “Avere troppo pochi costrutti o di insufficientemente convalidati può creare problemi, specialmente quando la vita si muove veloce e voi state cercando di darle un senso”, come scrive lo psicologo alla Cambridge University Brian Little nel suo libro Me, Myself and Us. “I vostri costrutti possono rendervi prigionieri”.