Questa lista mostra come fusioni e acquisizioni faraoniche nel mondo della tecnologia non hanno sempre prodotto i risultati sperati.
Il mondo è ancora sbigottito dalla notizia che Dell stia pianificando l’acquisizione di EMC (NYSE: EMC) per 67 miliardi di dollari: si tratta della più grande fusione puramente tecnologica di tutti i tempi, nonché di uno degli accordi più ingenti che abbiano mai avuto luogo in questo settore.
Ma prima che i dirigenti Dell stappino lo champagne, sarebbe il caso di fare due passi lungo il viale dei ricordi e riportare alla mente i fantasmi delle passate fusioni.
Allarme spoiler: delle 10 più grandi fusioni in ambito tecnologico di sempre, solo per poche c’è stato un lieto fine.
Le restanti hanno avuto come conseguenze crolli dei prezzi azionari, caos aziendali e licenziamenti.
Oracle è piuttosto esperta in materia di acquisizioni.
Quando nel gennaio 2008 acquistò BEA per 7.9 miliardi di dollari, Oracle (NYSE: ORCL) acquisì il software WebLogic che a tutt’oggi è alla base del funzionamento della sua piattaforma Fusion Middleware per sviluppatori.
Nel 1998 Compaq acquisì la Digital Equipment Corp., azienda che sin dagli anni ’60 produceva computer server, per la cifra di 9.6 miliardi di dollari.
All’epoca DEC non si era ancora resa conto del fatto che l’industria informatica stava decollando. Quando venne acquisita l’azienda era in fase di stagnazione, con elevati costi di esercizio e pochi prodotti appetibili – tutti problemi che Compaq ereditò in seguito alla fusione.
Nel 2005 il gigante del settore antivirus Symantec provò ad acquistare l’azienda specializzata in data storage Veritas per 13.5 miliardi di dollari.
L’obiettivo era quello di diventare un punto di riferimento unico per l’archiviazione e la protezione dei dati aziendali. Gli investitori disapprovarono il piano e fecero crollare il prezzo di Symantec (NASDAQ: SYMC) a un punto tale che l’accordo finale ebbe un valore di appena 10.5 miliardi di dollari. Dopo un decennio di delusioni, nell’estate 2015 Symantec ha venduto Veritas attraverso un’acquisizione con indebitamento per 8 miliardi di dollari.
La strada che ha portato Oracle all’acquisizione del provider di software PeopleSoft di HR, per la cifra di 10.3 miliardi di dollari, è stata costellata di drammi.
Oracle fece due offerte pubbliche di acquisto piuttosto ostili che vennero rifiutate, prima che il Dipartimento di Giustizia statunitense si inserisse nella questione a causa di timori legati all’antitrust. Infine, nel novembre del 2004, il patto venne siglato e PeopleSoft fa ancor oggi parte dell’offerta di prodotti Oracle.
Electronic Data Services venne fondata nel 1962 dall’uomo d’affari ed ex candidato alle elezioni presidenziali USA Ross Perot.
HP (BVMF:HPQB34) la acquistò nel luglio del 2008 per 13.9 miliardi di dollari allo scopo di costituire la base della sua unità Enterprise Services, che sin dalla firma dell’accordo venne colpita da ondate di licenziamenti, con una nuova tornata che si suppone essere imminente.
Nel giugno 2000, proprio mentre il settore dot-com era in piena fase di espansione, il produttore di tecnologie ottiche JDS Uniphase acquistò la E-Tek Dynamics, specializzata in componenti per sistemi ottici, per 15 miliardi di dollari.
Come avvenne per molte altre realtà di quell’era, la JDS Uniphase (NASDAQ: VIAV) venne colpita duramente dallo scoppio della bolla ma riuscì comunque a rimanere a galla per qualche tempo sino a quando, quest’estate, venne frazionata in due aziende più piccole.
Ecco un’altra reliquia dell’era dot-com. Nel marzo 2000 l’azienda che si occupava di sicurezza e-mail Verisign (NASDAQ: VRSN) acquistò Network Solutions, specializzata nella gestione del registro dei domini internet, per 20.8 miliardi di dollari.
La Network Solutions non solamente vendeva i nomi dei domini; era anche l’organo preposto alla supervisione dei domini di primo livello .com, .net e .org. Ma alla fine fu costretta a vendere il suo servizio di registrazione domini in seguito alle accuse di violazione del Securities Act.
Sotto la leadership dell’attuale candidata alla presidenza USA Carly Fiorina, nel 2002 HP acquisì il produttore di computer Compaq per quasi 19 miliardi di dollari.
All’epoca le attività informatiche di HP stavano affrontando un periodo difficile, al pari di quelle di Compaq – in parte per via delle complicazioni legate alla sua precedente fusione con DEC. Il risultato fu disastroso, con il licenziamento avvenuto poco dopo di oltre 30 mila dipendenti HP.
La JDS Uniphase era una specialista delle fusioni. Nel luglio 2000, in seguito all’accordo con E-Tek, acquisì anche il produttore di componenti per computer SDL per 41 miliardi di dollari.
Oggi JDS Uniphase è smembrata in due aziende: il produttore di tecnologie ottiche Lumentum (NASDAQ: LITE) e la realtà specializzata in consulenze sui servizi network Viavi.
Ed ecco il gran finale. Nel gennaio 2000 AOL acquistò Time Warner per 181.6 miliardi di dollari, con una mossa che avrebbe dovuto fare del provider di servizi internet un vero gigante del settore dei media.
Ciò non avvenne mai, e nel 2009 la Time Warner (NYSE: TWX) ritornò ad essere un’azienda indipendente da AOL.