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18 luglio 2017

Il cloud mining (o cloud hashing) permette agli utenti di servirsi della capacità dei servizi degli hardware di grandi data center. Diamo uno sguardo alle basi per minare le criptomonete nel cloud.

Come funziona il cloud mining?

Il cloud mining di bitcoin permette alle persone di guadagnare bitcoin senza dover sostenere i costi di hardware e software dedicati al mining, senza contare elettricità, banda internet e altro ancora.

Chiamato anche cloud hashing, offre la possibilità di comprare l'output di mining rig per bitcoin piazzati in data center appositi. E dato che il mining viene realizzato in remoto, gli utenti evitano i problemi legati a corrente, hosting, riscaldamento dell’hardware, problemi di installazione e via dicendo.

Per prima cosa devi scegliere un provider e poi capire quale accordo fa per te (se da 500 Giga Hash o da 100 GH e con quale durata). Nella maggior parte dei casi la durata del contratto è di un anno, ma alcuni provider offrono contratti tra i 6 e i 24 mesi.

Come minare bitcoin

Tipi di cloud mining

In generale sono tre i metodi disponibili per accedere al mining in remoto:

1. Hosted mining

Consiste nell’affittare il rig di un provider.

2. Virtual hosted mining

Si realizza per mezzo di un server privato virtuale su cui viene installato il proprio software di mining.

3. Leased hashing power

Ovvero acquistare una certa quantità di potenza di calcolo, senza dover avere per forza un computer fisico o virtuale dedicato. Questo è di gran lunga il metodo più popolare.

Costi e benefici

Qualsiasi tipo di mining comporta dei rischi, ma allo stesso tempo ci sono ampi spazi di guadagno se si fanno le scelte giuste.

Bisogna ricordare che minare bitcoin diverrà sempre più difficile e passare ai servizi di cloud mining potrebbero risultare redditizi per alcuni mesi, per poi cominciare a registrare perdite dopo i primi quattro o sei mesi.

Per rimediare a questa situazione bisognrebbe reinvestire continuamente in modo da mantenere un hashing rate competitivo, ma siamo nel regno delle ipotesi.

Inoltre il rischio di frodi e malagestione è piuttosto comune. Gli investitori dovrebbero investire nel cloud mining solo se sono consapevoli dei rischi. Non investire più di quanto sei disposto a perdere, dice un famoso adagio. Il cloud mining non fa eccezione.

Insomma, bisogna svolgere molte ricerche: controllare i social media delle varie società, parlare con un ex clienti e porre delle domande dirette agli operatori, come prima di un qualsiasi investimento.

Il cloud mining è redditizio?

Questo dipende da un certo numero di fattori che contribuiscono al ritorno sull’investimento.

Uno è ovviamente il costo del contratto. E poi le tariffe relative a elettricità, hosting e manutenzione dell’hardware possono revocare significativamente i profitti.

A questo bisogna aggiungere l’importanza della reputazione del provider. Qualsiasi rendimento diventa impossibile se il tuo contratto da 5 anni viene interrotto dopo 2 mesi.

E poi ci sono due elementi fuori dal controllo di pressoché ogni società o utente. Il primo è il prezzo del bitcoin, che ha registrato fluttuazioni estremi, da pochi centesimi a 1.000 $ a sotto 200 $ nello spazio di 3 anni. L’altro elemento con un impatto decisivo sulla rete Bitcoin è la difficoltà determinata dall’hash rate globale, che è cresciuto in modo esponenziale fino alla fine del 2014, dopo il quale ha cominciato un periodo di stabilizzazione. I futuri sviluppi dipenderanno dalle innovazioni negli ASIC (application specific integrated circuit).

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