Il Nasdaq e Gemini sarebbero vicini alla costituzione di una joint venture per lanciare il trading delle crypto sul listino tecnologico americano entro il secondo trimestre del 2019.
L’incontro segreto tra rappresentanti di società che operano nel campo delle criptovalute e il Nasdaq, che si è svolto un mese fa, continua a suscitare interesse. Ecco alcuni degli ultimi pettegolezzi: il Nasdaq ha in programma di diventare la prima grande borsa a supportare il trading di criptovalute vero e proprio. E i fratelli Winklevoss, che non hanno mai interrotto i loro tentativi di confronto nell’arena della regulation, aiuteranno il Nasdaq a raggiungere questo obiettivo.
Secondo ICO Journal, il Nasdaq e Gemini Crypto Exchange sono molto vicini alla costituzione di una joint venture per lanciare il trading di criptovalute sulla piattaforma NASDAQ. Pare che il Nasdaq sia pronto ad aggiungere al suo listino molte delle criptovalute più popolari, almeno bitcoin (Bitcoin) ed ether (ETH/USD).
“Il Nasdaq, e la sua leadership, sono già predisposti a trovare una soluzione di architettura e ad essere i primi a listare veri e propri token. Non semplicemente degli ETF o futures o qualche ‘derivato’ delle crypto... ma listare delle monete reali”, ha detto una fonte vicina all’exchange Gemini dei Winklevoss.
Un’altra fonte di ICO Journal interna a Gemini fornisce una spiegazione leggermente più dettagliata di quale possa essere la tempistica: “Nasdaq e Gemini si sono trovati molto bene tra di loro. Avete preso nota di uno degli ultimi articoli in cui si diceva che Gemini avrebbe raddoppiato il proprio organico alla fine di quest’anno? C’è una ragione ed è il loro lavoro con Nasdaq”.
“Se ci dovessi scommettere, punterei sul loro essere una joint venture di qualche tipo che listerà diversi token e li renderà disponibili al pubblico per il trading sul Nasdaq entro il secondo trimestre del 2019”, ha continuato.
Nei successivi tentativi di confermare o confutare queste informazioni, il portale ha affermato di non poter trovare nessuna persona collegata a queste due parti in grado di contraddire la tempistica e la possibilità di lanciare il trading di criptovalute sullo stesso NASDAQ.
“La conversazione sull’inserimento di monete nel listino si è incentrata sulla loro classificazione da un punto di vista normativo. Come potete immaginare, la nostra leadership è strettamente legata all’attività della SEC e della CFTC sulle criptovalute e a ciò che ci si aspetta per i prossimi 3-6 mesi. Anche ipotizzando tempi più lunghi, verranno fornite alcune indicazioni e mi aspetto che agiremo rapidamente. Il quadro (due set diversi basati su due diversi risultati normativi) è già stato definito per creare un silo separato per listare le monete e un solido apparato di negoziazione. Facendo un po’ di conti qui, ci attendiamo che gli organismi di regolamentazione forniranno degli orientamenti nel primo trimestre del 2019, e un annuncio e un ‘coin exchange’ da annunciare o lanciare nel secondo trimestre del 2019”, ha detto la fonte anonima della pubblicazione.
Tutto questo, naturalmente, potrebbe essere un’altra speculazione nel tentativo di riscaldare il mercato. Ma ci sono anche dei fatti che almeno non contraddicono queste fonti interne a Gemini.
Perché è importante
- Il NASDAQ è una delle prime grandi borse a interessarsi ai derivati delle criptovalute e ha dimostrato la sua curiosità in specifici prodotti di scambio. Due settimane fa la Borsa di Stoccolma ha reso disponibile l’acquisto in dollari per gli exchange traded notes (ETN) sul bitcoin. Questi strumenti erano già stati lanciati nel 2015, ma in precedenza erano acquistabili solo in euro e in corone svedesi.
- Il conglomerato borsistico ICE ha annunciato ufficialmente l’apertura di una propria piattaforma per gli asset digitali, Bakkt, che inizierà a essere operativa nel novembre 2018. Si prevede che nella fase iniziale saranno offerti ai clienti dei contratti futures di un giorno sul bitcoin, basati sullo scambio fisico del sottostante, che dovrebbero essere approvati dalla CFTC.
- Ora che la richiesta di approvazione per l’ETF sul bitcoin del Chicago Board Options Exchange (CBOE) resta una questione relativamente aperta, anche dopo la proroga da parte della SEC, la concorrenza tra le borse tradizionali per il secondo posto non fa che dare una scossa ulteriore agli eventi. E un incontro semi-segreto con i rappresentanti del settore delle criptovalute, come Gemini, per discutere l’apertura del trading in criptovalute si adatta perfettamente a questo scenario.